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Vv 7.9: Maṭṭakuṇḍalī Sutta – La dimora di Mattakundali

Un brahmano stava piangendo sulla tomba del figlio morto quando vide un deva addolorato travestito da giovane.

Brahmano:
Mio caro figlio, sei molto bello, indossi orecchini lucenti, ghirlande e crema di sandalo. Stai piangendo disperatamente in questa foresta. Perché piangi così tristemente?

Deva:
Ho ricevuto un brillante carro d’oro, ma non ha le ruote. Per questo sono così triste. Sto per suicidarmi.

Brahmano:
Oh, caro ragazzo, dimmi, che tipo di ruote ti servono? Devono essere d’oro, di gioielli, di rubini o d’argento? Ti darò un paio di ruote fatte di qualsiasi cosa.

Deva:
Possiamo vedere il sole e la luna proprio qui. Sarebbe bello se il mio carro potesse averli come ruote.

Brahmano:
Oh, caro ragazzo, sei davvero sciocco. Cerchi qualcosa che non si può ottenere. Sono sicuro che morirai di tristezza perché è impossibile avere il sole e la luna come ruote.

Deva:
Ma aspetta un attimo. Possiamo vedere il sole e la luna muoversi nel cielo. Possiamo vedere il loro colore e le loro scie. Ma quando qualcuno muore, non lo si può più vedere. Allora, chi è più sciocco, tu o io? Tu piangi per tuo figlio morto, che non si può nemmeno vedere, e io piango per qualcosa che almeno si può vedere.

Brahmano:
Oh, caro ragazzo, quello che hai appena detto è molto vero. Tra noi due, io sono il più sciocco. Sto piangendo per riavere il mio figlio morto, come un bambino che piange per ottenere la luna.
Il mio cuore bruciava di tristezza per la morte di mio figlio, come quando si versa del ghee sul fuoco. Ma ora tutta la mia tristezza si è spenta come se mi avessero spruzzato dell’acqua. Ero stato colpito da una freccia di dolore, ma tu l’hai rimossa da me, mio caro ragazzo. Dopo aver ascoltato il tuo consiglio, sono diventato tranquillo e sereno, con la freccia del dolore rimossa. Non mi affliggo e non piango più. Sei un deva, un musicista divino, il deva Sakka o il figlio di qualcuno? Chi sei?

Deva:
Tuo figlio è stato cremato in questo cimitero. Stai piangendo sui suoi resti. Io sono quel tuo figlio. Avendo compiuto un’azione meritoria, sono rinato nel mondo celeste Tavatimsa come deva.

Brahmano:
Non ti abbiamo mai conosciuto mentre facevi un piccolo o grande dono in beneficenza. Non ti abbiamo mai visto osservare i Cinque o gli Otto Precetti. Che tipo di azione meritoria hai compiuto per rinascere in un mondo celeste?

Deva:
Ti ricordi quando ero molto malato e giacevo sofferente su un letto fuori casa nostra? Un giorno, all’improvviso, vidi il Buddha Supremo con una grande saggezza e una mente pura e che aveva realizzato tutto di questo mondo.
Ero molto felice e colmo di fede quando lo vidi. Lo adorai subito. Questa è stata l’unica azione meritoria che ho compiuto per rinascere in questo mondo celeste.

Brahmano:
È meraviglioso! La semplice adorazione ha prodotto una grande felicità. Senza indugio, proprio in questo giorno, ripongo felicemente la mia fede nel Buddha. Prendo rifugio nel Buddha.

Deva:
Questo è esattamente ciò che dovreste fare. Da oggi stesso, prendete rifugio nel Buddha Supremo, nel Dhamma Supremo e nel Sangha Supremo con una mente colma di fede. Seguite onestamente i Cinque Precetti senza infrangerne nessuno.
Astenetevi dall’uccidere, dal rubare, dal bere alcolici, dal mentire, dal commettere abusi sessuali e rispettate vostra moglie.

Brahmano:
Oh Deva, tu desideri davvero il mio benessere. Sei stato molto utile per me. Da oggi in poi sarai il mio maestro. Farò tutte le cose che mi hai consigliato. Con mente colma di fede prendo rifugio nel Supremo Buddha, nell’eccellente Dhamma e nei discepoli del Grande Maestro – il Nobile Sangha. Mi asterrò dall’uccidere, dal rubare, dal bere alcolici, dal mentire, dal commettere abusi sessuali e rispetterò mia moglie.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Heavenly Mansions from the Vimanatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoVimanavatthu