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Theragatha: Cap. 19 — Canti di cinquanta strofe

Theragatha 19: Talaputa {vv. 1091-1145}

I. Pensieri prima di intraprendere il sentiero di pratica

1. Quando, o quando vivrò solitario
in una grotta di montagna, privo di desiderio,
e con chiara visione conoscerò che tutto è immutabile?
Questo mio desiderio, quando si esaudirà?

2.Quando, indossando la veste gialla,
sarò saggio, senza brama, senza attaccamento,
con avidità, avversione ed ignoranza distrutte
e giunto nella foresta, beato?

3.Quando dimorerò da solo senza paura nella foresta,
e con chiara visione conoscerò questo corpo,
covo mutevole di malattia e morte
oppresso dalla malattia e dalla morte? Quando otterrò tutto ciò?

4. Quando dimorerò afferrando la spada affilata
della saggezza? Quando potrò recidere la strisciante brama –
causa di paura, dolore e sofferenza,
ed agitazione ovunque? Quando potrò fare tutto questo?

5.Quando come un leone invincibile
potrò sguainare la spada del saggio
forgiata di saggezza e impetuosamente
distruggere Mara ed il suo esercito? Quando farò tutto questo?

6.Quando esercitandomi, sarò considerato
come conoscitore del Dhamma?
Come colui che vede la realtà come realmente è?
Come colui chiamato ‘Equanime’? Quando sarò tutto questo?

7.Quando la fatica non mi farà paura –
fame, sete e vento, insetti e serpenti,
mentre raggiungo la Meta
nella foresta di Giribbaja? Quando farò tutto questo?

8.Quando, concentrato, mentalmente presente,
raggiungerò quella saggezza da Lui conosciuta,
il sommo saggio, conoscerò le Quattro Verità,
così difficili da vedere? Quando farò tutto questo?

9.Quando, padrone della quiete meditativa
vedrò le innumerevoli forme con saggezza,
i suoni, gli odori e i gusti,, gli oggetti tangibili e i dhamma
come una fatua fiamma? Quando otterrò tutto ciò?

10.Quando, oggetto di insane parole,
non mi offenderò
oppure oggetto di lodi non ne sarò compiaciuto.
Quando otterrò tutto ciò?

11. Quando non avrò più
alcun desiderio delle forme
sia interne sia esterne
e degli innumerevoli dhamma? Quando otterrò tutto ciò?

12.Quando nella stagione delle piogge
seguirò il sentiero della foresta
percorso dal Veggente; le vesti umide
a causa della pioggia? Quando davvero otterrò tutto questo?

13.13. Quando dentro una grotta di montagna
14.dopo aver sentito il canto del pavone,
15.e di altri uccelli nella foresta,
16.unirò la mente per raggiungere
17.l’immortale? Quando davvero otterrò tutto questo?

14.Quando attraverserò il Gange e lo Yamuna,
il Sarasvati e i profondi abissi
dell’oceano Balava
con i poteri psichici. Quando davvero otterrò tutto questo?

15.15. Quando, come un elefante selvaggio,
16.distruggerò il desiderio della gioia dei sensi
17.ed eliminando le caratteristiche della beltà
18.mi sforzerò nella concentrazione? Quando davvero otterrò tutto questo?

16.Quando, come un pezzente distrutto dai debiti,
17.oppresso dai creditori, trova un tesoro,
18.troverò piacere nella Dottrina ottenuta
19.dal Sommo Saggio? Quando davvero otterrò tutto questo?

II.Autoammonimento dopo aver intrapreso la pratica

17. Molti anni sono passati da quando mi hai implorato
‘E’ giunto il tempo di lasciare la casa.’
ora ho intrapreso il sentiero di pratica
qual è la ragione, mente, per cui non mi esorti a continuare?

18. O mente, perchè non mi hai garantito:
‘ Le brillanti piume degli uccelli sul picco di Giribbaja
che salutano il tuono, il suono del possente Indra,
ti recheranno gioia meditando nella foresta?

19. Le persone care, gli amici ed i parenti,
si divertono ed amano con i piaceri mondani dei sensi:
tutto ciò ho lasciato per raggiungere altro alla fine,
anche adesso, o mente, non mi rechi piacere.

20. Tu sei mia, mente, e non di altri;
perchè poi ti affliggi quando è tempo di combattere?
Vedendo il tutto come mutabile a questo ora ho rinunciato:
il desiderare, desideroso dello Stato Immortale.

21. Ha detto Colui, il migliore tra gli esseri,
la massima guida, il Sommo Dottore:
‘Instabile, come una scimmia è la mente,
estremamente difficile da controllare perchè colma di cupidigia.’

22. Variegati, dolci, piacevoli sono i desideri dei sensi;
stolta ed accecata l’umanità da loro è sedotta
di rinascita in rinascita, dimorando nel male,
così dalla mente (gli esseri) sono condotti a perire all’inferno.

23. ‘Nella giungla dimorerai, tra i richiami
dei pavoni e degli aironi, tra leopardi e tigri:
abbandona il desiderio fisico – non fallire.’
Perciò mente mia esortami a continuare.

24. ‘Sviluppa la concentrazione, le facoltà ed i poteri,
i fattori di saggezza attraverso la profonda meditazione
e poi con la Triplice Conoscenza tocca il messaggio del Buddha.’
Perciò mente mia esortami a continuare.

25. Sviluppa l’Ottuplice Sentiero per ottenere l’Immortale
che conduce alla Liberazione e purifica ogni impurità;
Distruggi l’origine di ogni Male!
Perciò mente mia esortami a continuare.

26. Contempla attentamente i vari tipi di brama come Male.
Abbandona l’origine del Male.
Qui ed ora poni fine al male.’
Perciò mente mia esortami a continuare.

27. ‘Osserva dall’interno l’impermanente come Male
il vuoto come privo di un sé, e la sofferenza come veleno,
così la mente rinuncia ai suoi deliri mentali.’
Perciò mente mia esortami a continuare.

28. Con la testa rasata e brutto a vedersi, a volte deriso,
tra la gente chiedi l’elemosina con una misera scodella.
Al Sommo Saggio, la parola del Maestro ti onora.’
Perciò mente mia esortami a continuare.

29. ‘Vagando degnamente fra strade e famiglie
con una mente distaccata dai piaceri dei sensi.
Come la luna piena illumina la notte.’
Perciò mente mia esortami a continuare.
29.
30. Sarai un abitante della foresta, e un mendicante,
un abitante di cimiteri e indosserai una veste fatta di stracci,
senza mai mentire,provando piacere nella rinuncia.’
Perciò mente mia esortami a continuare.
29.
31. Come colui che dopo aver piantato degli alberi da frutto
desidera toglierne uno alla radice:
così tu fai, mente, quando mi esorti
a rimanere su ciò che è mutevole ed effimero.

32. Amorfo, viandante, errante solitario
mai più ti seguirò, perchè i desideri dei sensi
sono nocivi, conducono ad un frutto amaro, al terrore;
raggiungerò soltanto il Nibbana.

33. Con molta fortuna ho intrapreso la pratica,
senza né impudenza, né incostanza mentale,
né esilio né con mezzi di sussistenza,
e solo così sarò in accordo con te, O mente.

34. Con pochi desideri, senza biasimo,
acquietando ogni cattiveria per essere lodato dai saggi,
così, mente mia, esortami
senza farmi indietreggiare.

35. Brama, ignoranza, piacere e dispiacere,
attrazione per le forme e le sensazioni piacevoli,
gli amati piaceri dei sensi – tutto questo è stato rigettato:
mai più tornerò indietro.

36. In ogni vita, o mente, la tua parola è stata da me creata,
in molte nascite non ho mai cercato in te la collera.
Tutto questo da te è stato creato, ingrata,
tutto il male è opera tua.

37. Tu, mente, ci rendi bramini,
tu ci rendi nobili guerrieri, re e veggenti,
a volte mercanti e servitori,
oppure da te condotti nel regno degli dei.

38. Tu sei la causa di rinascita fra i titani,
o nei reami infernali,
nel regno animale a volte,
oppure nel regno degli spiriti.

39. Ora non mi danneggerai mai più,
anche se tenterai di sedurmi,
portandomi alla pazzia –
ma come sei stata da me domata, o mente?

40. In passato questa mente vagante, nomade,
andava dove voleva, capricciosa e piacevole,
oggi la controllerò fortemente
come un addestratore di elefanti selvaggi.

41. Egli, il Maestro mi ha reso chiaro questo mondo –
mutevole, instabile, privo di un sé;
ora nella Dottrina del Conquistatore, la mente
mi fa superare i grandi flussi così difficili da oltrepassare.

42. Ora non sei come prima, mente,
non ritornerò sotto la tua guida –
ho intrapreso la pratica del Sommo Saggio Cercatore
e quelli come me non cadranno in rovina.

43. Montagne, oceani, fiumi, e questo prospero mondo,
i quattro punti cardinali, il nadir e i paradisi
tutte le Tre Rinascite sono opprimenti e impermanenti.
Dove mi condurrai per deliziarmi, mente?

44. Saldo, saldo nel mio scopo! Cosa farai, mente mia?
Non sono più in tuo potere, mente, né tuo servo.
Nessuno porterebbe una pesante zavorra
nell’attraversare un fiume pieno di correnti.

45. Una cima, dei pendii, una piacevole pianura
una foresta rinfrescata dalle piogge,
dove spesso si incontrano cinghiali ed antilopi,
o una dimora in una grotta ti recheranno piacere.

46. Il pavone dalla bella coda e dalla bella cresta,
con ali piumate di vari colori, il padrone dell’aria,
salutando il tuono con il soave richiamo
ti porterà gioia mentre mediti nella foresta.

47. Quando il dio della pioggia facendo piovere bagna l’erba
e rende le nuvole colme d’acqua color del legno,
nella montagna come un tronco riposerò
e il posto dove sono seduto sarà soffice come il cotone.

48. Perciò seguirò gli insegnamenti del maestro;
fammi avere ciò che mi serve,
con te mi comporterò come un uomo vigoroso
che rende leggero qualsiasi peso.

49. Perciò seguirò gli insegnamenti del maestro;
fammi avere ciò che mi serve,
dall’energia ottenuta ti porterò sotto il mio potere
come un esperto addestratore controlla l’elefante selvaggio.

50. Con te ben domata, ti guiderò,
come un addestratore doma un purosangue,
sarò capace di praticare il nobile e beato Sentiero
percorso da coloro che controllano la mente.

51. Ti domerò con la forza della concentrazione
come l’elefante legato con una robusta fune;
da me ben controllata, ben sviluppata dalla presenza mentale,
tu non sarai più la causa di nuove rinascite.

52. Tramite la saggezza non seguirò un falso sentiero,
con retto sforzo, stabilito nel Sentiero,
dopo aver conosciuto il nascere ed il morire –
tu sarai l’erede del Sommo Oratore.

53. Tu mi trascini, mente, come il carro trainato dai buoi,
nel potere delle Quattro Perversioni;
vieni ora, servi il Sommo Saggio, il Compassionevole,
il Perfetto tagliatore di ogni legame e vincolo.

54. Come un cervo vaga nei boschi
con la testa ornata da nubi,
così ti delizierai su quel libero monte.
E’ sicuro, mente, qui dimorerai.

55. Uomini e donne godono di una falsa felicità
prodotta dai sensi e dal desiderio,
stolti accecati dal potere di Mara,
tutti tuoi schiavi, o mente.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Kantipalo. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.