Bhaddiya ha estirpato la brama, radice e tutto,
e in una foresta selvaggia
presso il Monastero del Mango Selvatico,
pratica i jhana; è veramente ben protetto.
Alcuni si dilettano con tamburi,
arpe e cembali.
Ma qui, ai piedi di un albero,
mi diletto nel Dhamma del Buddha.
Se il Buddha esaudisse un desiderio,
e io ottenessi ciò che ho desiderato,
sceglierei per il mondo intero
la costante consapevolezza del corpo.
Coloro che mi giudicano in base all’apparenza,
e quelli influenzati dalla mia voce,
sono pieni di desiderio e avidità;
non mi conoscono.
Non conoscendo ciò che c’è dentro,
né vedendo ciò che c’è fuori,
lo stolto ovunque si chiude,
si lascia trasportare da una voce.
Non conoscendo ciò che c’è dentro,
ma vedendo cosa c’è fuori,
vedendo il frutto che c’è fuori,
tutti si lasciano trasportare da una voce.
Conoscendo ciò che c’è dentro,
e vedendo ciò che c’è fuori,
senza ostacoli,
alcuni non si lasciano trasportare da una voce.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato e Jessica Walton, 2019. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Theragatha