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SN 7.9: Sundarika Sutta – Sundarika

1. Un tempo il Beato soggiornava nel paese dei Kosala sulle rive del fiume Sundarika.

2. In quella circostanza il Bramano Sundarika Bharadvaja, dopo aver acceso il fuoco, stava cuocendo il sacro pane sulle rive del fiume Sundarika.

3. Il Bramano Sundarika Bharadvaja, dopo aver acceso il fuoco e cotto il sacro pane, si raccolse guardando nelle quattro direzioni, pensando a chi offrire il sacro cibo.

4. Il Bramano Sundarika Bharadvaja vide il Beato seduto ai piedi di un albero col capo coperto. Allora il Bramano, dopo aver preso il sacro pane con la mano sinistra e la caraffa dell’acqua con la mano destra si recò dal Beato.

5. Il Beato udendo i passi del Bramano Sundarika Bharadvaja scoprì il capo.

6. Il Bramano Sundarika Bharadvaja, notando la testa rasata del beato, pensò di essere di fronte ad un asceta dalla testa rasata e stava per tornare indietro.

7. Poi di nuovo rifletté: “Vi sono anche dei Bramani fra questi asceti dalla testa rasata. Posso avvicinarmi e chiedere della sua nascita.”

8. Allora il Bramano Sundarika Bharadvaja si avvicinò al Beato e chiese: “Qual è la nascita dei Nobili?”

9. “Non chiedere della nascita, ma chiedi della condotta.
In realtà il fuoco brucia il legno. Da famiglie povere
possono nascere dei saggi colmi di virtù,
dotati di una mente colma di verità, e dopo aver
ottenuto la conoscenza, essi vivono la vita santa.
Il sacro pane è stato portato, offrilo
al momento opportuno, e ci sarà qualcuno che lo accetterà.”

(Sundarika:)

10. Qui si compie il mio proposito,
in quanto ho visto un saggio come te.
Se non avessi incontrato uno come te, avremmo offerto il sacro pane ad altri.
Venerabile Gotama, tu sei un Bramano. Partecipa al mio pasto.”

(Il Beato:)

11. Ascolta bramano, non posso dividere cibo da chi ha recitato dei versi.
I Buddha non accettano cibo da chi ha recitato dei versi.
Sono consapevole del retto Dhamma.
Offri altro cibo e altre bevande al retto saggio.
Chi ha distrutto i suoi desideri e placato i suoi dubbi
sarà colmo di merito per coloro che aspirano ad ottenere merito.”

12. “Venerabile Gotama, a chi potrei donare tale offerta?”

13. “Bramano, non conosco nessuno in questo mondo con i suoi Mara o con i suoi Brahma, o fra gli asceti e bramani, o nel mondo dei deva e degli uomini che possa mangiare e digerire tale cibo eccetto un Tathagata o un discepolo del Tathagata. Bramano, poni tale cibo in un luogo senza erba, o gettalo in un’acqua priva di vita.”

14. Quindi il Bramano Sundarika Bharadvaja gettò il cibo in un’acqua priva di vita.

15. Quando il sacro cibo fu gettato in un’acqua senza vita esso iniziò a emettere un sibilo con del fumo, come un pezzo di ferro arroventato messo in acqua, allo stesso modo il sacro pasto iniziò a emettere dei sibili e del fumo appena gettato in acqua.

16. Poi il Bramano Sundarika Bharadvaja, impaurito e spaventato, si avvicinò al Beato e stette a lato.

17. Allora il Beato recitò queste stanze al Bramano:
“Bramano, il legno non calma la mente.
Sappilo! E’ solo purezza esteriore.
Il saggio non afferma che ciò sia purezza.
Se desideri purezza esteriore, lasciami stare e brucia il legno.
Io accendo la fiamma interiore.
La brucio costantemente per una pace perenne.
Sono colmo di virtù e vivo la vita santa.
Bramano, il tuo compito è di domare la mente.
La rabbia è il fumo e la menzogna la cenere,
per un vita pura il cuore deve essere amorevole.
L’autocontrollo è la luce dell’uomo.
Bramano, il Dhamma è un lago profondo e la virtù il guado.
Quando l’acqua è tranquilla, è sempre venerata.
Lì, coloro che hanno raggiunto la conoscenza si bagnano
e con un corpo colmo di purezza raggiungono l’altra sponda.
Conduci la vera santa vita, retto e risoluto,
Bramano, e con serenità raggiungerai il sommo bene,
e ti dico, venera coloro che conducono la retta vita!”

Allora il Bramano Sundarika Bharadvaja disse al Beato: “Venerabile Gotama, adesso ho compreso. “Proprio come se si rivoltasse ciò che era capovolto, rivelare ciò che era nascosto, mostrare la via a chi si era smarrito, o recare una luce nell’oscurità in modo che chi ha occhi possa vedere le forme, allo stesso modo il Maestro Gotama — con vari metodi — ha reso chiaro il Dhamma. Io prendo rifugio nel Maestro Gotama, nel Dhamma, e nella comunità dei monaci. Possa io ottenere l’abbandono della vita mondana alla presenza del Maestro Gotama, e l’ordinazione come monaco.”

Il Bramano Sundarika Bharadvaja abbandonò la vita mondana alla presenza del Beato, ed ottenne l’ordinazione come monaco.
Non molto tempo dopo la sua ordinazione — dimorando solitario, appartato, vigile, attento e risoluto — raggiunse la suprema meta della santa vita, ciò per cui i giovani di buona famiglia abbandonano la vita mondana per intraprendere la via della vita ascetica. Ottenne la perfetta conoscenza: “La nascita è distrutta, la vita santa vissuta, lo scopo raggiunto. Non rimane altro da compiere in questo mondo.”

18. Il Venerabile Bharadvaja divenne uno degli arahant.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya