1. A Savatthi.
2. Il Bramano Suddhika Bharadvaja si recò dal Beato e, appena giunto, lo salutò con rispetto. Dopo averlo salutato si sedette a lato.
3. Così seduto a lato il Bramano Suddhika Bharadvaja recitò questa stanza in presenza del Beato:
“Un Bramano non ottiene alcuna purezza nel mondo,
né tramite alcuna virtù, rinuncia, conoscenza e condotta.
Egli purifica se stesso e non gli altri.”
(Il Beato:)
4. “Quante sciocchezze! Non si è bramani per nascita,
se si è impuri e falsi interiormente. Un guerriero, un Bramano, un capofamiglia,
uno schiavo, un fuoricasta o un lavoratore, se coltiva il retto sforzo,
attento e risoluto, Bramano, otterrà la somma purezza.”
5. Quindi il Bramano Suddhika Bharadvaja disse al Beato: “Proprio come se si rivoltasse ciò che era capovolto, rivelare ciò che era nascosto, mostrare la via a chi si era smarrito, o recare una luce nell’oscurità in modo che chi ha occhi possa vedere le forme, allo stesso modo il Maestro Gotama — con vari metodi — ha reso chiaro il Dhamma. Io prendo rifugio nel Maestro Gotama, nel Dhamma, e nella comunità dei monaci. Possa io ottenere l’abbandono della vita mondana alla presenza del Maestro Gotama, e l’ordinazione come monaco.”
Il Bramano Suddhika Bharadvaja abbandonò la vita mondana alla presenza del Beato, ed ottenne l’ordinazione come monaco.
Non molto tempo dopo la sua ordinazione — dimorando solitario, appartato, vigile, attento e risoluto — raggiunse la suprema meta della santa vita, ciò per cui i giovani di buona famiglia abbandonano la vita mondana per intraprendere la via della vita ascetica. Ottenne la perfetta conoscenza: “La nascita è distrutta, la vita santa vissuta, lo scopo raggiunto. Non rimane altro da compiere in questo mondo.”
6. E così Suddhika Bharadvaja divenne uno degli arahant.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya