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SN 55.35: Dutiyadevapada Sutta – Impronte dei deva (2)

“Monaci, queste quattro impronte dei deva servono a purificare gli esseri impuri. Quali quattro? In primo luogo, un nobile discepolo ha fede nel Buddha: ”Il Beato è un Tathagata, un Perfettamente e Completamente Risvegliato, con perfetta conoscenza e condotta, il Glorioso, conoscitore del cosmo, maestro insuperabile di coloro che vogliono essere istruiti, maestro di esseri umani e divini, il Risvegliato, il Beato.’ Poi medita: ‘Qual è ora l’impronta dei deva?’ Egli comprende: ‘Ho sentito dire che in questi giorni i deva considerano supremo il non nuocere. Ma io non faccio del male a nessuna creatura, né forte né fragile. Vivo sicuramente in possesso di un’impronta dei deva’. Questa è la prima impronta dei deva che serve per purificare gli esseri impuri. Inoltre, un nobile discepolo ha fede nel Dhamma… nel Saṅgha… un discepolo dei nobili è dotato della condotta morale amata dai nobili, integra, impeccabile, immacolata e pura, liberatoria, lodata dalle persone sagge, non fallace e conduce alla concentrazione.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya