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SN 51.10: Cetiya Sutta – Al Santuario di Cāpāla

Così ho sentito. Un tempo il Buddha soggiornava presso Vesālī, nella Grande Foresta, nella sala con il tetto a pinnacolo. Quindi il Buddha, di mattina presto, dopo essersi vestito e aver preso ciotola e mantello, si recò a Vesālī per l’elemosina. Dopo il pasto, al ritorno dall’elemosina, si rivolse al venerabile Ānanda: “Ānanda, prendi il tuo mantello ed andiamo al santuario di Cāpāla per la meditazione quotidiana.”
“Sì, signore.”, rispose Ānanda. Dopo aver preso il suo mantello, seguì il Buddha.
Poi il Buddha si recò al santuario di Cāpāla e si sedette sul posto preparato. Ānanda si inchinò al Buddha e si sedette a lato. Il Buddha gli disse: “Ānanda, Vesālī è incantevole. E gli alberi Udena, Gotamaka, Sattamba, Bahuputta, Sārandada e Cāpāla sono tutti belli. Chiunque abbia sviluppato e coltivato le quattro basi del potere psichico – facendone un mezzo e una base, mantenendole, consolidandole e attuandole rettamente – può, se lo desidera, vivere per un eone o per ciò che resta di un eone. Il Tathagata ha sviluppato e coltivato le quattro basi del potere psichico, ne ha fatto un mezzo e una base, le ha mantenute, le ha consolidate e le ha attuate rettamente. Se volesse, il Tathagata potrebbe vivere per un eone o per quel che resta di un eone.”
Ma Ānanda non capì, nonostante il Buddha avesse lanciato un segnale così evidente, un segno così chiaro. Non implorò il Buddha: “Signore, possa il Beato rimanere per un eone! Che il Sublime possa rimanere per un eone! Ciò sarebbe per il benessere e la felicità di tutti, per compassione verso il mondo, per il beneficio, il benessere e la felicità di deva ed esseri umani.” La sua mente era come posseduta da Māra.
Per la seconda volta… e per la terza volta, il Buddha disse ad Ānanda: “Ānanda, Vesālī è incantevole. E gli alberi Udena, Gotamaka, Sattamba, Bahuputta, Sārandada e Cāpāla sono tutti belli. Chiunque abbia sviluppato e coltivato le quattro basi del potere psichico – facendone un mezzo e una base, mantenendole, consolidandole e attuandole rettamente – può, se lo desidera, vivere per un eone o per ciò che resta di un eone. Il Tathagata ha sviluppato e coltivato le quattro basi del potere psichico, ne ha fatto un mezzo e una base, le ha mantenute, le ha consolidate e le ha attuate rettamente. Se volesse, il Tathagata potrebbe vivere per un eone o per quel che resta di un eone.”
Ma Ānanda, di nuovo, non capì, nonostante il Buddha avesse lanciato un segnale così evidente, un segno così chiaro. Non implorò il Buddha: “Signore, possa il Beato rimanere per un eone! Che il Sublime possa rimanere per un eone! Ciò sarebbe per il benessere e la felicità di tutti, per compassione verso il mondo, per il beneficio, il benessere e la felicità di deva ed esseri umani.” La sua mente era come posseduta da Māra.
Allora il Buddha gli disse: “Puoi andare, Ānanda, quando vuoi.”
“Sì, signore.”, rispose Ānanda. Quindi si alzò dal suo posto, salutò con rispetto il Buddha, girando a destra, e sedette ai piedi di un albero lì vicino. 
Poi, non molto tempo dopo che Ānanda se ne fu andato, Māra il Maligno si avvicinò al Buddha e gli disse: “Signore, possa il Beato estinguersi completamente! Che il Sublime possa ora estinguersi completamente! Ora è il momento per il Buddha di estinguersi completamente. Signore, una volta hai dichiarato: ‘Maligno, non mi estinguerò completamente finché non avrò discepoli monaci competenti, istruiti, sicuri, colti, che abbiano memorizzato il Dhamma e che pratichino in linea con il Dhamma. Non finché non praticheranno rettamente, vivendo in linea con il Dhamma. Non prima di aver appreso la propria dottrina e di averla spiegata, insegnata, affermata, stabilita, divulgata, analizzata e resa chiara. Non prima di essere in grado di confutare legittimamente e completamente le dottrine altrui che nascono, e di insegnare con una base verificabile.’
Oggi hai tali discepoli monaci. Che il Beato possa ora estinguersi completamente! Che il Sublime possa ora estinguersi completamente! Ora è il momento per il Buddha di estinguersi completamente.
Signore, una volta hai dichiarato: ‘Maligno, non mi estinguerò completamente finché non avrò discepole monache competenti, istruite, sicure, dotte…’…
Oggi hai tali discepole monache. Che il Beato possa ora estinguersi completamente! Che il Sublime possa ora estinguersi completamente! È giunto il momento che il Buddha si estingua completamente.
Signore, una volta hai dichiarato: ‘Maligno, non mi estinguerò completamente finché non avrò discepoli laici… e discepole laiche competenti, istruite, sicure, dotte…’…
Oggi hai tali discepoli laici e laiche. Che il Beato possa ora estinguersi completamente! Che il Sublime possa ora estinguersi completamente! È giunto il momento che il Buddha si estingua completamente. 
Signore, una volta hai dichiarato: ‘Maligno, non mi estinguerò completamente finché il mio sentiero spirituale non avrà successo e prosperità, sarà diffuso, popolare, capillare e ben proclamato ovunque ci siano deva ed esseri umani’. Oggi il tuo sentiero spirituale ha successo e prosperità, è diffuso, popolare, capillare e ben proclamato ovunque ci siano deva ed esseri umani. Che il Beato possa ora estinguersi completamente! Che il Sublime possa ora estinguersi completamente! Ora è il momento che il Buddha si estingua completamente.”
Detto questo, il Buddha disse a Māra: “Rilassati, maligno. L’estinzione finale del Tathagata avverrà presto. Tra tre mesi il Tathagata sarà finalmente estinto.”
Così, presso l’albero di Cāpāla, il Buddha, memore e consapevole, abbandonò la forza vitale. Quando lo fece, si verificò un grande terremoto, spaventoso e sconvolgente, e un tuono squarciò il cielo. Allora, comprendendo la situazione, il Buddha espresse per quella volta questo sentimento sincero:

“Valutando l’incomparabile
contro un prolungamento della vita,
il saggio ha abbandonato la forza vitale.
Felice, sereno,
si è liberato di questa catena da lui creata.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya