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SN 47.30: Mānadinna Sutta – Mānadinna

(Lo stesso ambiente del sutta precedente.)

In quel periodo il capofamiglia Mānadinna era infermo, sofferente, gravemente malato. Allora si rivolse a un uomo: “Per favore, vai dal venerabile Ānanda e, in mio nome, …” … “Signore, non sto bene, non sto affatto bene. Il dolore è terribile e cresce, non si attenua; la sua crescita è evidente, non il suo attenuarsi. Quando provo queste sensazioni dolorose, medito contemplando un aspetto del corpo – sereno, consapevole e attento, libero dal desiderio e dall’avversione per il mondo. Medito contemplando un aspetto delle sensazioni … della mente … dei fenomeni mentali: sereno, consapevole e attento, libero dal desiderio e dall’avversione per il mondo. E le cinque catene inferiori insegnate dal Buddha, le ho tutte abbandonate.”
“Sei fortunato, capofamiglia, molto fortunato! Hai dichiarato il frutto di ‘colui-che-non-ritorna’.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya