Un tempo il Beato soggiornava a Uruvela, sulla riva del fiume Nerañjara, ai piedi dell’albero di baniano del Capraio, appena dopo il suo Risveglio. Poi, mentre il Beato era in meditazione, una riflessione sorse nella sua mente: “Questo è il sentiero unico per la purificazione degli esseri, per il superamento del dolore e del rimpianto, per la scomparsa della sofferenza e dell’angoscia, per il conseguimento del sentiero, per la realizzazione del Nibbāna, cioè i quattro fondamenti della presenza mentale.
Allora Brahma Sahampati, avendo conosciuto con la propria mente la riflessione nella mente del Beato, con la stessa rapidità con cui un uomo forte potrebbe distendere il braccio piegato o piegare il braccio disteso, scomparve dal mondo di Brahma e riapparve davanti al Beato. Si sistemò il lembo della veste su una spalla, alzò le mani giunte in segno di saluto reverenziale verso il Beato e gli disse: “Così è, Benedetto! Così è, Sublime! Venerabile signore, questo è il sentiero unico per la purificazione degli esseri… (come sopra) … cioè i quattro fondamenti della presenza mentale.”
Così disse Brahma Sahampati. Dopo aggiunse:
“Il veggente della distruzione delle nascite,
il Compassionevole, conosce il sentiero unico con cui in passato hanno attraversato il flusso,
con cui lo attraverseranno e lo supereranno adesso.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Connected Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2000). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya