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SN 47.12: Nālanda Sutta – Nālandā

Un tempo il Beato soggiornava a Nalanda nel boschetto dei manghi di Pavarika. Il venerabile Sāriputta si avvicinò al Beato, gli rese omaggio, si sedette a lato e gli disse:
“Venerabile signore, ho una tale fede nel Beato che credo che non ci sia stato, né ci sarà mai, né esiste attualmente un altro asceta o brahmano più perfetto e più illuminato del Beato.”
“Sono davvero eccelse queste tue parole, Sāriputta, hai emesso un ruggito del leone definitivo e assoluto:
‘Venerabile signore, ho una tale fede nel Beato che credo che non ci sia stato, né ci sarà mai, né esiste attualmente un altro asceta o brahmano più perfetto e più illuminato del Beato’. Ora, Sāriputta, hai compreso con la tua mente le menti di tutti gli Arahant, i Perfetti Illuminati, sorti nel passato e hai così conosciuto: ‘Quei Beati erano di tale virtù, o di tali qualità, o di tale saggezza, o di tali dimore, o di tale liberazione’?”
“No, venerabile signore.”
“Allora, Sāriputta, hai compreso con la tua mente le menti di tutti gli Arahant, i Perfetti Illuminati, che sorgeranno in futuro e hai così conosciuto: ‘Quei Beati saranno di tale virtù, o di tali qualità, o di tale saggezza, o di tali dimore, o di tale liberazione’?”
“No, venerabile signore.”
“Allora, Sāriputta, hai compreso con la tua mente la mia stessa mente, essendo io al momento l’Arahant, il Perfettamente Illuminato, e hai così conosciuto: ‘Il Beato è di tale virtù, o di tali qualità, o di tale saggezza, o di tali dimore, o di tale liberazione’?”
“No, venerabile signore.”
“Sāriputta, quando non hai alcuna conoscenza tale da comprendere le menti degli Arahant, dei Perfetti Illuminati del passato, del futuro e del presente, perché pronunci queste parole altisonanti e ruggisci questo definitivo, assoluto ruggito del leone: ‘Venerabile signore, ho una tale fiducia nel Beato che credo che non ci sia stato, né ci sarà mai, né esiste attualmente un altro asceta o brahmano più perfetto e più illuminato del Beato’?”
“Io non ho, venerabile signore, alcuna conoscenza tale da comprendere le menti degli Arahant, dei Perfetti Illuminati del passato, del futuro e del presente, ma ho comunque compreso questo per deduzione dal Dhamma. Supponiamo, venerabile signore, che un re abbia una città di confine con forti bastioni, mura e difese e con un’unica porta. Il guardiano della porta è saggio, competente e intelligente, in grado di tenere lontani gli estranei e di far entrare chi conosce. Mentre cammina lungo il sentiero che circonda la città, non vede nessuna fessura o apertura nelle mura abbastanza grande da permettere a un gatto di passare. Potrebbe pensare: ‘Qualunque grande creatura entri o esca da questa città, tutte entrano ed escono da questa porta.’ Anch’io, venerabile signore, ho compreso questo per deduzione dal Dhamma: ‘Qualunque Arahant, Perfetto Illuminato, sia sorto in passato, tutti quei Beati hanno prima abbandonato i cinque ostacoli, le corruzioni della mente e gli elementi che indeboliscono la saggezza; e poi, con le loro menti ben stabilite nei quattro fondamenti della presenza mentale, hanno sviluppato rettamente i sette fattori del risveglio; e così si sono risvegliati all’insuperabile perfetta illuminazione. E, venerabile signore, qualunque Arahant o Perfetto Illuminato sorgerà in futuro, tutti quei Beati abbandoneranno prima i cinque ostacoli, le corruzioni della mente e gli elementi che indeboliscono la saggezza; poi, con la mente ben stabilita nei quattro fondamenti della presenza mentale, svilupperanno rettamente i sette fattori del risveglio e si risveglieranno quindi all’insuperabile perfetta illuminazione.
E, venerabile signore, il Beato, che attualmente è l’Arahant, il Perfettamente Illuminato, ha prima abbandonato i cinque ostacoli, le corruzioni della mente e gli elementi che indeboliscono la saggezza; e poi, con la mente ben stabilita nei quattro fondamenti della presenza mentale, ha sviluppato rettamente i sette fattori del risveglio; e così si è risvegliato all’insuperabile perfetta illuminazione.”
“Bene, Sāriputta! Sāriputta, dovresti ripetere spesso questa esposizione del Dhamma ai monaci e alle monache, ai seguaci laici e alle seguaci laiche. Anche se alcuni stolti possono avere dubbi o incertezze sul Tathagata, quando ascolteranno questa esposizione del Dhamma elimineranno i loro dubbi o incertezze sul Tathagata.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Connected Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2000). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya