Un tempo il Venerabile Sāriputta soggiornava nella regione dei Vajji presso Ukkacelā, sulla riva del fiume Gange. Quindi l’asceta errant Sāmaṇḍaka si recò dal Venerabile Sāriputta e scambiò con lui dei cortesi saluti. Dopo i saluti, si sedette a lato e chiese a Sāriputta:
“Venerabile Sāriputta, parlano di questa realtà chiamata ’nibbana’. Cos’è il nibbana?”
“Venerabile, la fine della brama, dell’odio e dell’ignoranza si chiama nibbana.”
“Ma, venerabile, c’è un sentiero e una pratica per realizzare il nibbana?”
“C’è, venerabile.”
“Ebbene, che cos’è?”
“È semplicemente questo nobile ottuplice sentiero, cioè: retta visione, retto pensiero, retta parola, retta azione, retto sostentamento, retto sforzo, retta presenza mentale e retta concentrazione. Questo è il sentiero, la pratica, per realizzare il nibbana.”
“Venerabile, questo è un bel sentiero, una bella pratica, per realizzare il nibbana. Basta questo per essere diligenti.”
(Questi sutta dovrebbero essere completati allo stesso modo dei sutta su Jambukhādaka.)
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya