A Savatthi. “Monaci, queste sei basi di contatto – se indomite, non custodite, non protette, non controllate – sono portatrici di sofferenza. Quali sei?
L’occhio, monaci, come base per il contatto – se non domato, non custodito, non protetto, non controllato – è portatore di sofferenza. L’orecchio come base per il contatto… La mente come base per il contatto… è portatrice di sofferenza. Queste sei basi di contatto – se indomite, incustodite, non protette, non controllate – sono portatrici di sofferenza.
Monaci, queste sei basi di contatto – se ben domate, ben custodite, ben protette, ben controllate – sono portatrici di felicità. Quali sei?
L’occhio, monaci, come base per il contatto – se ben domato, ben custodito, ben protetto, ben controllato – è portatore di felicità. L’orecchio come base per il contatto… La mente come base per il contatto… è portatrice di felicità. Queste sei basi di contatto – se ben domate, ben custodite, ben protette, ben controllate – sono portatrici di felicità.”
Questo disse il Beato. Dopo aver detto questo, il Benedetto, il Maestro, aggiunse:
“Solo sei, o monaci, sono le basi di contatto,
dove chi è senza controllo incontra la sofferenza.
Coloro che sanno come controllarle
dimorano in purezza, con la fede loro alleata.”
“Avendo visto le forme che deliziano la mente
e avendo visto quelle che non danno piacere,
dissipate il sentiero della brama verso ciò che è piacevole.
E non inquinate la mente pensando,
‘L’altro mi è spiacevole.’
Avendo sentito suoni sia piacevoli che spiacevoli,
Non lasciatevi incantare dal suono piacevole.
dissipate l’odio verso ciò che è spiacevole,
e non inquinate la mente pensando,
‘Questo mi è spiacevole.’
Avendo odorato un profumo fragrante e delizioso,
e avendo sentito un fetore putrido,
dissipate l’avversione per il fetore
e non cedete al desiderio per ciò che è piacevole.
Avendo gustato un sapore dolce e delizioso,
e avendo assaggiato ciò che è amaro,
non godete avidamente del sapore dolce,
non provate avversione per l’amaro.
Quando avete un contatto piacevole non lasciatevi affascinare,
non tremate quando avete un contatto doloroso.
Guardate in modo uniforme sia il piacevole che il doloroso,
non lasciatevi attrarre o respingere da nulla.
Quando la gente comune con percezione proliferante
percepisce e prolifera, si fa coinvolgere.
Avendo dissipato ogni stato mentale legato alla vita domestica,
si percorre il sentiero della rinuncia.
Quando la mente è così ben sviluppata nelle sei (basi),
se viene coinvolta, non si inquieta per nulla.
Avendo sconfitto sia la brama che l’avversione, o monaci,
andate sulla riva lontana oltre la nascita e la morte!”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Connected Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2000). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya