Un monaco andò a trovare il Benedetto e dopo averlo salutato con riverenza, si sedette da un lato. Appena seduto, disse al Benedetto: “‘Il mondo, il mondo (loka). In quale misura la parola ‘mondo’ si applica?
“Dato che si disintegra (lujjati), monaco, lo si chiama il ‘mondo.’ Or dunque che cosa si disintegra? L’occhio si disintegra. Le forme si disintegrano. La coscienza visiva si disintegra. Il contatto visivo si disintegra. E tutto ciò che sorge a causa del contatto visivo – provato come piacere, dolore o né-piacere-né-dolore – ciò si disintegra.
“L’orecchio si disintegra. I suoni si disintegrano…
“Il naso si disintegra. Gli aromi si disintegrano…
“La lingua si disintegra. I gusti si disintegrano…
“Il corpo si disintegra. Le sensazioni tattili si disintegrano…
“L’intelletto si disintegra. Le idee si disintegrano. La coscienza mentale si disintegra. Il contatto mentale si disintegra. E tutto ciò che sorge a causa del contatto mentale – provato come piacere, dolore o né-piacere-né-dolore – ciò si disintegra.
“Dato che si disintegra, lo si chiama ‘mondo.’
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