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SN 3.22: Ayyika Sutta – Il nonno

1. A Savatthi.

2. Re Pasenadi del Kosala si recò dal Beato e, dopo averlo salutato con rispetto, si sedette ad un lato. Quindi il Beato chiese al re Pasenadi del Kosala: “Grande re, perché venite a farmi visita di buon mattino?”

3. “Venerabile signore, mio nonno, ormai molto vecchio, avanti con l’età, è morto all’età di 120 anni.

4. Venerabile signore, mio nonno mi era molto caro. Se potessi ottenere il gioiello dell’elefante lo regalerei per far ritornare in vita mio nonno. Se potessi ottenere il gioiello del cavallo lo regalerei per far ritornare in vita mio nonno. Se potessi ottenere un intero villaggio lo regalerei per far ritornare in vita mio nonno. Se potessi ottenere la ricchezza di uno stato la regalerei per far ritornare in vita mio nonno.”

5. “Grande re, tutti gli esseri muoiono. La morte è la fine e nessuno può andare oltre la morte.”

6. “Che magnifiche e eccezionali parole, venerabile signore: “Tutti gli esseri muoiono. La morte è la fine e nessuno può andare oltre la morte.”

7. “E’ così, grande re. Tutti gli esseri muoiono. La morte è la fine e nessuno può andare oltre la morte. Proprio come i vasi prodotti dal vasaio, cotti o non cotti, tutti alla fine si rompono e nessuno può andare oltre la rottura. Allo stesso modo tutti gli esseri muoiono. La morte è la fine e nessuno può andare oltre la morte.

8. Tutti gli esseri muoiono. La morte è la fine,
e trasmigrano in base alle loro azioni,
al frutto dei loro meriti o dei loro demeriti.
Chi ha demeriti rinascerà negli inferi e chi ha meriti rinascerà nei mondi celesti.
Perciò fate il bene accumulandolo per l’altro mondo,
il merito fissa gli esseri nel prossimo mondo.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.