A Sāvatthī.
“Monaci, quando ciò viene ad essere a causa dell’attaccamento sorge la visione: ‘Il Sé e il cosmo sono la stessa cosa. Dopo la morte io sarò permanente, perenne, eterno e imperituro’?”
“I nostri insegnamenti sono radicati nel Buddha. …”
“Quando la forma viene ad essere a causa dell’attaccamento alla forma sorge la visione: ‘Il Sé e il cosmo sono la stessa cosa. Dopo la morte io sarò permanente, perenne, eterno e imperituro.’ Quando la sensazione … la percezione … le formazioni mentali … la coscienza viene ad essere a causa dell’attaccamento alla coscienza sorge la visione: ‘Il Sé e il cosmo sono la stessa cosa. Dopo la morte io sarò permanente, perenne, eterno e imperituro.’
Cosa ne pensate, monaci? La forma è permanente o impermanente?”
“Impermanente, signore”. …
“Ma non avere attaccamento a ciò che è impermanente, a ciò che è sofferenza e perituro, sorgerebbe in voi la visione: ‘Il Sé e il cosmo sono la stessa cosa. Dopo la morte io sarò permanente, perenne, eterno e imperituro’?”
“No, signore.”
“La sensazione … la percezione … le formazioni mentali … la coscienza è permanente o impermanente?”
“Impermanente, signore”. …
“Ma non avere attaccamento a ciò che è impermanente, a ciò che è sofferenza e perituro, sorgerebbe in voi la visione: ‘Il Sé e il cosmo sono la stessa cosa. Dopo la morte io sarò permanente, perenne, eterno e imperituro’?”
“No, signore.”
“Vedendo questo … si comprende: ‘La nascita è distrutta … non ci saranno future esistenze.’”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Samyutta Nikaya