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SN 22.151: Etaṁmama Sutta — Questo è mio

A Sāvatthī.
“Monaci, quando ciò viene ad essere, a causa dell’attaccamento qualcuno considera le realtà in questo modo: ‘Questo è mio, io sono questo, questo è il mio Sé’?”

“I nostri insegnamenti sono radicati nel Buddha. …”

“Quando la forma viene ad essere a causa dell’attaccamento alla forma, … la sensazione … la percezione … le formazioni mentali … la coscienza viene ad essere a causa dell’attaccamento alla coscienza qualcuno considera le realtà in questo modo: ‘Questo è mio, io sono questo, questo è il mio Sé’.

“Cosa ne pensate, monaci? La forma è permanente o impermanente?”

“Impermanente, signore”. …

“Ma non avere attaccamento a ciò che è impermanente, a ciò che è sofferenza e perituro, voi lo considerereste in questo modo: ‘Questo è mio, io sono questo, questo è il mio Sé’?”

“No, signore.”
“La sensazione … la percezione … le formazioni mentali … la coscienza è permanente o impermanente?”

“Impermanente, signore”. …

“Ma non avere attaccamento a ciò che è impermanente, a ciò che è sofferenza e perituro, lo considerereste in questo modo: ‘Questo è mio, io sono questo, questo è il mio Sé’?”

“No, signore.”

“Vedendo questo … si comprende: ‘La nascita è distrutta … non ci saranno future esistenze.’”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya