Così ho udito una volta che il Beato dimorava presso Savatthi, nel boschetto di Jeta, nel monastero di Anathapindika. Là il Venerabile Mahamoggallana si rivolse ai monaci:
“Amici monaci!”
“Sì, amico”, gli risposero i monaci.
Il venerabile Mahamoggallana disse: “Amici, una volta che mi ero ritirato in solitudine, si presentò alla mia consapevolezza questo ragionamento: ‘Nobile silenzio, nobile silenzio”, si usa dire. Ma che cos’è il Nobile Silenzio?’ Allora mi venne questo pensiero ‘È il caso in cui un monaco, acquietando l’attività di pensiero le valutazioni su questo o quello entra e rimane nel secondo jhana [ossia:] rapimento e piacere nato dalla concentrazione, unificazione della presenza mentale libera da pensiero diretto e valutazione; sicurezza interiore. Questo è detto nobile silenzio’. Così, acquietando i pensieri e le valutazioni su questo e quello, entrai e rimasi nel secondo jhana [ossia:] rapimento e piacere nato dalla concentrazione, unificazione della presenza mentale libera da pensiero diretto e valutazione; sicurezza interiore. Mentre dimoravo in quella condizione mentale, fui assalito da percezioni e [atti di] attenzione connessi con il pensiero su questo o quello.
Allora il Beato, venendo da me con i suo potere [psichico], disse: ‘Moggallana, Moggallana, bramano, non lasciarti distrarre dal nobile silenzio. Stabilizza la tua mente nel nobile silenzio. Rendi unificata la tua mente nel nobile silenzio. Concentra la tua mente nel nobile silenzio.’ Così poi, acquietando i pensieri e le valutazioni su questo e su quello, entrai e rimasi nel secondo jhana [ossia:] rapimento e piacere nato dalla concentrazione, unificazione della presenza mentale libera da pensiero diretto e valutazione; sicurezza interiore.
Quando uno, con ragione, dicesse a qualcun altro: ‘ Un discepolo ha raggiunto la grandezza della conoscenza diretta grazie all’assistenza del Maestro’ è ben di me che starebbe parlando.
Traduzione inglese dal Pali: Thanissaro Bhikkhu. Trad. it.: Diana Petech – 2016.
Testo: Samyutta Nikaya