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SN 2.20: Anathapindika Sutta – Anathapindika

1. Anathapindika il figlio dei deva, stando da parte, recitò questa stanza alla presenza del Beato:

“Questo boschetto di Jeta, sede di molti saggi,
e dimora del re della rettitudine, reca gioia in me.
Gli esseri mortali vengono purificati dalle azioni, dalla conoscenza, dalla rettitudine,
dalle virtù e dal retto modo di vivere, non da nascita o da ricchezza.
Perciò i saggio a proprio beneficio
Penetrano il Dhamma per diventare puri
In saggezza, virtù e quiete come Sariputta,
il quale fra i monaci che sono giunti sull’altra sponda, è il migliore.”

2. Anathapindika il figlio dei deva, dopo aver recitato questa stanza, salutò con rispetto il Beato e mantenendo la destra scomparve.

3. Verso l’alba il Beato si rivolse ai monaci:

4. “Monaci, al finir della notte una divinità, dopo aver completamente illuminato il boschetto di Jeta con un vivido bagliore, si avvicinò a me e stando da parte recitò questa stanza:
“Questo boschetto di Jeta, sede di molti saggi,
e dimora del re della rettitudine, reca gioia in me.
Gli esseri mortali vengono purificati dalle azioni, dalla conoscenza, dalla rettitudine,
dalle virtù e dal retto modo di vivere, non da nascita o da ricchezza.
Perciò i saggi a proprio beneficio
Penetrano il Dhamma per diventare puri
In saggezza, virtù e quiete come Sariputta,
il quale fra i monaci che sono giunti sull’altra sponda, è il migliore.”

6. Dopo avermi salutato con rispetto quella divinità scomparve.”

7. Dette tali parole, il Venerabile Ananda così disse al Beato: “Signore venerabile, quella divinità era Anathapindika? Egli era un seguace del venerabile Sariputta.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya