A Savatthi. “Possesso, fama e onore sono perversi, penosi e oppressivi. Sono un ostacolo al raggiungimento della suprema meta. Quando una persona possiede una mente vinta e sopraffatta dall’onore, alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinascerà in un mondo colmo di privazione, in un luogo desolato, nei mondi inferiori, negli inferi.
Allo stesso modo, quando una persona possiede una mente vinta e sopraffatta dalla mancanza di onore, alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinascerà in un mondo colmo di privazione, un brutto luogo, nei mondi inferiori, negli inferi. Quando vedo una persona la cui mente è vinta e sopraffatta dall’onore e dalla mancanza d’onore, alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinascerà in un mondo colmo di privazione, in un luogo desolato, nei mondi inferiori, negli inferi.
Quindi possesso, fama e onore sono perversi, penosi e oppressivi. Sono un ostacolo al raggiungimento della suprema meta. Perciò così dovete esercitarvi: “Noi dobbiamo abbandonare il sorgere del possesso, dell’onore e della fama e le nostre menti non devono essere condizionate. Così dovete esercitarvi.”
Così disse il Buddha. Poi il Beato, il Maestro recitò questi versi:
“Con onore o senza onore,
o con entrambi,
se la sua meditazione non vacilla
vive rettamente.
Nella sua pratica ascetica
retta visione e retta conoscenza
sono sempre presenti.
Colui che gioisce
alla distruzione dell’attaccamento
si dice che sia una retta persona.”