A Rajagaha nel Boschetto di bambù. Il Venerabile Mahakassapa si avvicinò al Beato, e dopo riverenti saluti, si sedette a un lato. Il Beato gli disse: “Esorta i monaci, Kassapa. Esponi loro un discorso sul Dhamma. O li esorto io, o li esorti tu Kassapa. O espongo io un discorso sul Dhamma o lo esponi tu.”
“Venerabile signore, i monaci sono difficili da ammonire in questo momento. Sono impazienti e non accettano rispettosamente gli insegnamenti. Proprio ora, venerabile signore, ho visto un monaco di nome Bhanda, un discepolo di Ananda, e un monaco di nome Abhiñjika, un discepolo di Anuruddha, in competizione fra loro riguardo al loro apprendimento, col dire: “Su, monaco, chi può parlare di più? Chi può parlare meglio? Chi può parlare più a lungo?”
Allora il Beato chiamò un monaco e disse: “Vieni, monaco, riferisci al monaco Bhanda e al monaco Abhiñjika che il Maestro li desidera.”
“Sì, venerabile signore.” – quel monaco rispose, e quindi si recò da quei monaci e disse loro: “Il Maestro desidera i venerabili.”
“Va bene, amico.” – quei monaci risposero, e giunti dal Beato, dopo averlo salutato con rispetto, si sedettero a un lato. Il Beato disse loro: “E’ vero, monaci, che siete stati in competizione fra di voi col dire chi può parlare di più, chi può parlare meglio, chi può parlare più a lungo?”
“Sì, venerabile signore.”
“Mi avete mai visto insegnare il Dhamma in questo modo: “Su, monaci, siate in competizione fra di voi riguardo al vostro apprendimento, e vedete chi può parlare di più, chi può parlare meglio, chi può parlare più a lungo?”
“No, venerabile signore.”
“Allora se non mi avete mai visto insegnare il Dhamma in questo modo, cosa conoscete, voi uomini insensati dopo aver intrapreso la vita ascetica, di questo Dhamma e di questa Disciplina ben esposta, se siete in competizione fra di voi riguardo al vostro apprendimento, come chi può parlare di più, chi può parlare meglio, chi può parlare più a lungo?”
Allora quei monaci si prostrarono in venerazione ai piedi del Beato e dissero: “Venerabile signore, abbiamo commesso una colpa – così stupida, così sciocca, così inetta – in quanto, avendo intrapreso la vita ascetica per un Dhamma e una Disciplina così ben esposta, ci siamo sfidati l’un l’altro riguardo al nostro apprendimento, come chi può parlare di più, chi può parlare meglio, chi può parlare più a lungo. Possa il Beato perdonare la nostra colpa che non sarà mai più commessa.”
“Certamente, monaci, avete commesso una colpa – così stupida, così sciocca, così inetta – in quanto, dopo aver intrapreso la vita ascetica per un Dhamma e una Disciplina così ben esposta, vi siete sfidati l’un l’altro … Ma siccome avete fatto ammenda della vostra colpa, in accordo con il Dhamma vi perdoniamo. Questo è un segno di crescita nella Disciplina dei Nobili quando si comprende e si fa ammenda della propria colpa in accordo con il Dhamma, anche in futuro”
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