Storia
Prima sotto-storia
Un tempo il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel boschetto di Jeta, nel monastero di Anāthapiṇḍika. In quel periodo alcuni monaci defecavano, urinavano e sputavano nell’acqua. La gente si lamentava e li criticava: “Come possono i monaci sakya defecare, urinare e sputare nell’acqua? Sono proprio come i capifamiglia che si abbandonano ai piaceri del mondo!”
I monaci dopo aver ascoltato le lamentele di quelle persone si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come possono quei monaci fare questo?” … “È vero, monaci, che fate questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come potete fare questo? Questo influenzerà la fede delle persone…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:
Regola preliminare
“‘Non defecherò, non urinerò e non sputerò nell’acqua.’, così dovete esercitarvi.”
In questo modo il Buddha stabilì questa regola di pratica per i monaci.
Seconda sotto-storia
Poco dopo, per paura di commettere errori, i monaci malati non defecavano, non urinavano e non sputavano nell’acqua. Lo dissero al Buddha. Poco dopo egli diede un insegnamento e si rivolse ai monaci: “Monaci, permetto a un monaco malato di defecare, urinare o sputare nell’acqua. Quindi, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:
Regola finale
“‘Quando non sono malato, non defeco, non urino e non sputo nell’acqua.’, così dovete esercitarvi.”
Se non si è malati, non si deve defecare, urinare o sputare nell’acqua. Se un monaco non malato, per mancanza di rispetto, defeca, urina o sputa nell’acqua, commette una colpa di cattiva condotta.
Nessuna colpa
Non c’è colpa: se non è intenzionale; se non è attento; se non lo sa; se è malato; se lo fa su un terreno asciutto, ma poi si riversa nell’acqua; se c’è un’emergenza; se è pazzo; se è squilibrato; se è sopraffatto dal dolore; se è la prima colpa.
IL SETTIMO PARAGRAFO SULLE SCARPE È TERMINATO.
“Venerabili, sono state enunciate le regole per la pratica. A questo proposito vi chiedo: “Siete puri in questo?” Una seconda volta vi chiedo: “Siete puri in questo?” Una terza volta vi chiedo: “Siete puri in questo?” Siete puri in questo e quindi restate in silenzio. Lo ricorderò così.”
Le regole per la pratica sono terminate.
IL CAPITOLO SULLA PRATICA È TERMINATO.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali, A translation of the Pali Vinaya Piṭaka into English.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Sekhiya