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Pv 4.9: Gūthakhādaka Petī Sutta – Lo spettro che mangia escrementi

Moggallana Bhante:
Oh sfortunato, sei in piedi in una fossa di escrementi. Chi sei? Che tipo di azione malvagia hai compiuto? Come posso sapere con certezza cosa ti è successo?

Spettro:
Bhante, sono uno spettro. A causa delle mie azioni malvagie sono rinato in questo mondo di spettri. Sto soffrendo molto.

Moggallana Bhante:
Che tipo di azione malvagia hai compiuto con il corpo, la parola o la mente per soffrire così?

Spettro:
Quando ero nel mondo umano, ho permesso a un monaco di stare in casa mia. Il monaco era molto avido e geloso dei suoi seguaci.
Ho ascoltato le parole di quel monaco malvagio. Seguendolo, anch’io ho insultato i monaci virtuosi. Questa è l’azione malvagia che ho compiuto e dalla quale sono rinato nel mondo degli spettri

Moggallana Bhante:
Hai frequentato quel monaco malvagio pensando che fosse un buon amico. Cosa è successo al monaco dopo la morte?

Spettro:
Bhante, anche quel monaco malvagio è rinato nel mondo degli spettri. Sta soffrendo nella stessa fossa di escrementi in cui soffro io. Io sono in piedi sulla sua testa. Qui vive come un servo per me. Bhante, io devo mangiare gli escrementi degli altri, mentre lui deve mangiare i miei.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli del Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Ghosts from the Petavatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoPetavatthu