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Pv 2.6: Kaṇha Sutta – il re Kanha

Il ministro Rohiṇeyya sta aiutando il re Kaṇha a rimuovere la tristezza per la morte del figlio.

Rohiṇeyya:
Per favore, svegliati Re Kaṇha. Perché sei sdraiato? Che cosa ci guadagni a dormire? Tuo fratello Ghata, che ti è vicino come il tuo cuore e il tuo occhio destro, è malato. Piange come un pazzo e chiede un coniglio.

Sentito questo, il re Kaṇha si preoccupò per il fratello e si alzò in fretta. Andò a trovare il fratello e lo interrogò.

Re Kaṇha:
Perché piangi come un pazzo dicendo: “Coniglio! Coniglio!”? Che tipo di coniglio vuoi? Uno fatto d’oro, di gioielli, di rame, d’argento o di pietre preziose? Non importa, lo farò per te. Nella foresta ci sono anche conigli che si nutrono di erba. Li catturerò per te. Che tipo di coniglio vuoi?

Ghata:
Non voglio nessuno dei conigli che si trovano sulla terra. Ho bisogno del coniglio che si trova sulla luna. Portalo giù per me, mio caro Kaṇha.

Re Kaṇha:
Caro fratello, stai chiedendo qualcosa di ridicolo. Sprecherai la tua vita a desiderarlo.

Ghata:
Oh! Mio caro Kaṇha, se sei abbastanza saggio da insegnarmi, perché stai ancora piangendo per il tuo figlio morto?
Desiderare che il proprio figlio non muoia è un desiderio che non può essere ottenuto né dagli esseri umani né dai non umani nel mondo. È impossibile riportare in vita i morti pregando o con qualsiasi tipo di medicina.
Ci sono persone molto potenti, ricche e che governano regni. Anche loro non sono liberi dalla vecchiaia e dalla morte.
I re, i brahmani, i servi o le persone di bassa estrazione non sono liberi dalla vecchiaia e dalla morte. Anche gli asceti che recitano i mantra e vivono nelle foreste non sono liberi dalla vecchiaia e dalla morte. Ci sono anche rishi virtuosi e sereni; anche loro lasciano il corpo quando il loro tempo finisce.
Ci sono arahant che hanno raggiunto il Nibbāna e sono liberi da influssi impuri. Anche loro lasciano il corpo alla fine della loro vita per l’ultima volta.

Re Kaṇha:
Il mio cuore bruciava di tristezza per la morte di mio figlio come quando si versa del ghee sul fuoco. Ma ora tutto il mio dolore si è spento come se fossi stato irrorato d’acqua. Ero stato colpito da una freccia di dolore, ma tu l’hai estratta da me, fratello mio. Dopo aver ascoltato il tuo consiglio, sono diventato tranquillo e sereno, con la freccia del dolore rimossa. Non mi affliggo e non piango più.

Le persone sagge del mondo consigliano gli altri con compassione, proprio come Ghata aiutò suo fratello maggiore. Fu il consiglio di Ghata a liberare il fratello maggiore dal dolore. Se qualcuno ha dei ministri come li aveva il re Kaṇha, otterrà la felicità.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli del Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera.
Stories of Ghosts from the Petavatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoPetavatthu