… a Sāvatthī nel boschetto di Jeta nel monastero di Anāthapiṇḍika. Il re Pasenadi del Kosala ordinò al custode del giardino dei piaceri: “Buon uomo, va’ e ripulisci il giardino dei piaceri.”
“Molto bene, sire.” e il custode del giardino dei piaceri, dopo aver risposto al re Pasenadi del Kosala, dopo aver ripulito il giardino dei piaceri, vide il Signore seduto ai piedi di un albero e, vedendolo, si avvicinò al re Pasenadi del Kosala e, dopo essersi avvicinato, disse al re Pasenadi del Kosala: “Sire, il giardino dei piaceri è pulito, ma il Signore è lì seduto.”
“Buon uomo, lascialo stare, rendiamo omaggio al Signore.” Allora il re Pasenadi del Kosala, recatosi al giardino dei piaceri, si avvicinò al Signore. In quel momento un seguace laico era seduto a rendere omaggio al Signore. Il re Pasenadi del Kosala vide quel seguace laico seduto a rendere omaggio al Signore; vedendolo, rimase in piedi, preoccupato. Allora il re Pasenadi del Kosala pensò: “Quest’uomo non può essere dissoluto, dal momento che sta rendendo omaggio al Signore.”, (e) si avvicinò al Signore; dopo essersi avvicinato, dopo aver salutato il Signore, si sedette a una distanza rispettosa. Il seguace laico rimase al suo posto, per rispetto al Signore. Il re Pasenadi del Kosala si indispettì e disse: “Come può quest’uomo, al mio arrivo, non salutarmi né alzarsi?”
Quindi il Signore, sapendo che il re Pasenadi del Kosala era indispettito, disse al re Pasenadi del Kosala: “Sire, questo seguace laico è molto istruito, è uno a cui è stata tramandata la tradizione, è privo di passione nei confronti dei piaceri sensoriali.”
Il re Pasenadi del Kosala pensò: “Questo seguace laico non può essere inferiore, perché il signore ne tesse le lodi.” e disse a questo seguace laico: “Puoi dire, seguace laico, ciò che può essere utile.”
“Molto bene, sire.”
Poi il Signore… deliziò il re Pasenadi del Kosala con discorsi sul Dhamma. Il re Pasenadi del Kosala, dopo essere stato… deliziato dal Signore con discorsi sul Dhamma, si alzò dal suo posto e, dopo aver salutato il Signore con profondo rispetto, se ne andò. In quel momento il re Pasenadi del Kosala si trovava al piano superiore del palazzo. Poi il re Pasenadi del Kosala vide questo seguace laico che camminava lungo la strada, con un parasole in mano; vedendolo, e avendolo fatto chiamare, gli disse: “Dicono che tu, seguace laico, sia molto istruito, uno a cui è stata tramandata la tradizione; sarebbe bene, seguace laico, che tu insegnassi il Dhamma nelle stanze delle donne.”
“Sire, quello che so lo devo ai maestri, solo i maestri possono insegnare il Dhamma nelle stanze delle donne del re.”
Il re Pasenadi del Kosala, pensando: “Ciò che dice il seguace laico è vero.”, si avvicinò al Signore; dopo essersi avvicinato e aver salutato il Signore, si sedette a una distanza rispettosa. Lì seduto, il re Pasenadi di Kosala disse al Signore: “Sarebbe bene, Signore, se il Signore ordinasse a un monaco di insegnare il Dhamma nelle stanze delle donne.”
Allora il Signore … deliziò il re Pasenadi di Kosala con discorsi sul Dhamma … e se ne andò. Poi il Signore si rivolse al venerabile Ānanda, dicendo: “Bene, ora, Ānanda, insegna il Dhamma nelle stanze delle donne del re.”
“Molto bene, signore.”, e il venerabile Ānanda, dopo aver risposto al Signore, recandosi di tanto in tanto, parlò del Dhamma nelle stanze delle donne del re. Poi il venerabile Ānanda, vestendosi al mattino, prese ciotola e mantello e si recò al palazzo del re Pasenadi del Kosala. In quel momento il re Pasenadi del Kosala era a letto con la regina Mallikā. La regina Mallikā vide il venerabile Ānanda avvicinarsi da lontano e, vedendolo, si alzò in fretta; le sue vesti, di stoffa d’oro brunita, scivolarono giù. Allora il venerabile Ānanda, tornò indietro, si recò al monastero e raccontò la faccenda ai monaci. I monaci … lo criticarono, dicendo: “Come può il venerabile Ānanda, non annunciato in precedenza, entrare nelle stanze delle donne del re?” …
“È vero, come si dice, che tu, Ānanda, non annunciato in precedenza, sei entrato nelle stanze delle donne del re?”
“È vero, signore.”
L’illuminato, il signore, lo rimproverò dicendo: “Come puoi tu, Ānanda, non annunciato in precedenza, entrare nelle stanze delle donne del re? Non è, Ānanda, per soddisfare coloro che non sono (ancora) soddisfatti…” e dopo averlo rimproverato, dopo aver fatto un discorso ragionato, si rivolse ai monaci dicendo: “Monaci, ci sono questi dieci pericoli nell’entrare nelle stanze delle donne di un re. Quali dieci?
- In questo caso, monaci, il re è seduto insieme alla consorte principale; un monaco entra lì; o la consorte principale, avendo visto il monaco, sorride, o il monaco, avendo visto la consorte principale, sorride; allora il re pensa: ‘Sicuramente costoro sono compiacenti, se non lo sono lo saranno.’ Questo, monaci, è il primo pericolo che si corre entrando nelle stanze delle donne di un re.
- E ancora, monaci, un re è molto occupato, con molte cose da fare; dopo aver frequentato una donna, non se ne ricorda; lei, poi, concepisce (un figlio); allora il re pensa: ‘Nessuno entra qui tranne un monaco; ora, può essere questa l’azione di un monaco?’ Questo, monaci, è il secondo pericolo che si corre entrando nelle stanze delle donne di un re.
- E ancora, monaci, un gioiello scompare nelle stanze delle donne di un re. Allora il re pensa: ‘Qui non entra nessun altro se non un monaco; può essere questa l’azione di un monaco?’. Questo, monaci, è il terzo pericolo…
- E ancora, monaci, i piani segreti all’interno delle stanze delle donne di un re, se vengono divulgati all’esterno, verranno rovinati. Allora il re pensa: ‘Qui non entra nessun altro se non un monaco; può essere questa l’azione di un monaco? Questo, monaci, è il quarto pericolo…
- E ancora, monaci, nelle stanze delle donne di un re o un figlio chiede di (suo) padre, o un padre chiede di (suo) figlio; e costui pensa: ‘Qui non entra nessun altro se non un monaco; può essere questa l’azione di un monaco? Questo, monaci, è il quinto pericolo…
- E ancora, monaci, un re insedia in un posto di rilievo uno che ha una posizione umile; coloro a cui ciò è sgradito pensano: ‘Il re si associa a uno che ha una posizione umile; può essere questa l’azione di un monaco?’ Questo, monaci, è il sesto pericolo…
- E ancora, monaci, un re insedia in un posto umile uno che ha una posizione di rilievo; coloro a cui… Questo, monaci, è il settimo pericolo…
- E ancora, monaci, il re invia l’esercito nel momento sbagliato. Questo, monaci, è l’ottavo pericolo…
- E ancora, monaci, un re, dopo aver inviato l’esercito al momento giusto, lo fa tornare indietro dalla strada maestra; coloro che… Questo, monaci, è il nono pericolo…
- E ancora, monaci, quando le stanze delle donne di un re sono affollate di elefanti, di cavalli, di carri, ci sono forme, suoni, profumi, sapori, oggetti tangibili per provocare piacere, che non sono adatti ad un monaco. Questo, monaci, è il decimo pericolo che si corre entrando nelle stanze delle donne di un re.
Monaci, questi sono i dieci pericoli che si corrono entrando nelle stanze delle donne di un re.”
Così il Signore, in molte occasioni, rimproverò il venerabile Ānanda per la sua difficoltà a controllarsi… “… E così, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così enunciata:
“Se un monaco, non annunciato in precedenza, varca la soglia della stanza di un re consacrato di classe nobile in presenza del re e della regina, c’è una colpa da espiare.”
Classe nobile significa: di nascita pura sia da parte di madre che da parte di padre attraverso sette generazioni, non criticabile, ineccepibile dal punto di vista della nascita.
Consacrato significa: diventa consacrato secondo la consacrazione di un nobile.
In presenza del re: il re non si è allontanato dalla stanza da letto.
In presenza della regina significa: la consorte principale non si è allontanata dalla stanza da letto.
Non annunciato in precedenza significa: senza annunciarsi in anticipo.
Soglia significa: è chiamata soglia della stanza da letto.
Stanza da letto significa: ovunque sia preparato il letto del re, anche se è circondato solo da un paravento.
Se il primo piede varca la soglia, c’è una colpa di cattiva condotta. Se mette anche il secondo piede, c’è una colpa da espiare.
Se pensa di non essere annunciato quando non lo è, (e) oltrepassa la soglia, c’è una colpa da espiare. Se è in dubbio se non è annunciato… Se pensa di essere annunciato quando non lo è… c’è una colpa da espiare. Se pensa di non essere annunciato quando è annunciato, c’è una colpa da espiare. Se dubita di essere annunciato, c’è una colpa da espiare. Se pensa di essere annunciato quando viene annunciato, non c’è colpa.
Non c’è colpa se viene annunciato, se non è di classe nobile, se non è consacrato secondo la consacrazione di un nobile, se il re è uscito dalla stanza da letto, se la principale consorte è uscita dalla stanza da letto, o se entrambi sono usciti, se non è nella stanza da letto, se è pazzo, se è la prima colpa.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di I.B. Horner, The Book of the Discipline.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Pācittiya