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Pc 24: Āmisa – Insegnamento alle monache per profitto

Storia
Un tempo il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel boschetto di Jeta, nel monastero di Anāthapiṇḍika. A quel tempo i monaci anziani che davano insegnamenti alle monache ricevettero vestiario, cibo elemosinato, dimore e medicinali. Alcuni monaci dissero: “I monaci anziani non danno insegnamenti alle monache come un dovere, ma per ottenere un profitto.”
I monaci si lamentarono e li criticarono: “Come possono quei monaci dire che i monaci anziani non danno insegnamenti alle monache come un dovere, ma per ottenere un profitto?” … “È vero, monaci, che dite questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come potete dire questo? Questo influenzerà la fede delle persone…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio finale
“Se un monaco dice che i monaci anziani danno insegnamenti alle monache per ottenere profitto commette una colpa che comporta la confessione.”

Definizioni
A:
chiunque …
Monaco:
… Il monaco che ha ricevuto l’ordinazione completa da un Sangha unanime attraverso una procedura legale che consiste in una mozione e tre avvisi, che è irreversibile e adatta a rimanere – questo tipo di monaco è inteso in questo caso.
Per amore del guadagno mondano:
per il bene della veste, per il bene del cibo elemosinato, per il bene di una dimora, per il bene delle medicine, per il bene dell’onore, per il bene del rispetto, per il bene della deferenza, per il bene della venerazione, per il bene dell’adorazione.
Dice:
Se, parla di uno pienamente ordinato e nominato dal Sangha come maestro delle monache – volendo denigrarlo, volendo dargli una cattiva reputazione, volendo umiliarlo – dice: “Dà insegnamenti per avere una veste”, “… per avere cibo elemosinato”, “… per avere una dimora”, “… per avere medicinali”, “… per avere onore”, “… per avere rispetto”, “… per avere lode”, “… per avere venerazione”, commette una colpa che comporta la confessione.

Permutazioni
Se si tratta di una procedura legale legittima, ed egli la percepisce come tale, e dice una cosa del genere, commette una colpa che comporta la confessione.
Se si tratta di una procedura legale legittima, ma non ne è sicuro, e dice una cosa del genere, commette una colpa che comporta la confessione.
Se si tratta di una procedura legale legittima, ma la percepisce come illegittima e dice una cosa del genere, commette una colpa che comporta la confessione.
Quando qualcuno, pienamente ordinato, è maestro delle monache, ma non è stato nominato tale dal Sangha, e un monaco – desideroso di denigrarlo, di dargli una cattiva reputazione, di umiliarlo – dice: “Dà insegnamenti per avere una veste”, “… per avere cibo elemosinato”, “… per avere una dimora”, .. per avere medicine”, “… per avere onore”, “… per avere rispetto”, “… per avere lode”, “… per avere venerazione”, commette una colpa di cattiva condotta.
Quando qualcuno, non pienamente ordinato, è un maestro delle monache, indipendentemente dal fatto che sia stato o meno nominato tale dal Sangha, e un monaco – desideroso di denigrarlo, di dargli una cattiva reputazione, di umiliarlo – dice: “Dà insegnamenti per avere una veste”, “… per avere cibo elemosinato”, “… per avere una dimora”, .. per avere medicine”, “… per avere onore”, “… per avere rispetto”, “… per avere lode”, “… per avere venerazione”, commette una colpa di cattiva condotta.
Se, riferendosi a qualcuno pienamente ordinato e nominato dal Sangha come maestro delle monache – volendo denigrarlo, volendo dargli una cattiva reputazione, volendo umiliarlo – dice: “Dà insegnamenti per avere una veste”, “… per avere cibo elemosinato”, “… per avere una dimora”, .. per avere medicine”, “… per avere onore”, “… per avere rispetto”, “… per avere lode”, “… per avere venerazione”.
Se si tratta di una procedura legale illegittima, ma lui la percepisce come legittima, commette una colpa di cattiva condotta.
Se si tratta di una procedura legale illegittima, ma non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta.
Se si tratta di una procedura legale illegittima e la percepisce come tale, commette una colpa di cattiva condotta.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se lo dice a qualcuno che dà regolarmente insegnamenti in cambio di una veste, … in cambio di un’elemosina, … in cambio di una dimora, … in cambio di medicinali, … in cambio di onore, … in cambio di rispetto, … in cambio di lode, … in cambio di venerazione; se è pazzo; se è la prima colpa.
La regola di pratica sul profitto, la quarta, è terminata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Pācittiya