Storia
Prima sotto-storia
Un tempo, quando il Buddha soggiornava nella regione dei Sakya, nel monastero dell’Albero di Baniano a Kapilavatthu, alcuni monaci si recarono nella dimora delle monache e diedero insegnamenti ad alcune monache.
Poco dopo, altre monache dissero a quelle monache: “Venite, venerabili, andiamo a seguire gli insegnamenti.”
“Non ce n’è bisogno. Quei monaci sono venuti a darci insegnamenti nella nostra dimora.”
Le monache si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come possono quei monaci dare insegnamenti alle monache nella loro dimora?” Allora quelle monache lo dissero ai monaci.
I monaci si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come hanno potuto quei monaci fare questo?”… “È vero, monaci, che avete fatto questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come avete potuto fare questo? Questo influenzerà la fede della gente…”… “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:
Giudizio preliminare
“Se un monaco si reca nella dimora delle monache e poi dà loro insegnamenti commette una colpa che comporta la confessione.”
In questo modo il Buddha stabilì questa regola di pratica per i monaci.
Seconda sotto-storia
Poco dopo Mahāpajāpati Gotamī si ammalò. I monaci anziani andarono a trovarla e le dissero: “Speriamo che tu stia bene, Gotamī, speriamo che tu stia migliorando.”
“Non sto bene, venerabili, e non sto migliorando. Per favore, datemi un insegnamento.”
“Non ci è permesso dare insegnamenti alle monache nella loro dimora.” E temendo di commettere una colpa, non le diedero alcun insegnamento.
Poco dopo, vestitosi al mattino, il Buddha prese ciotola e mantello e si recò da Mahāpajāpati Gotamī dove si sedette sul posto preparato. Le disse: “Spero che tu stia bene, Gotamī, spero che tu stia migliorando.”
“Prima, venerabile signore, i monaci anziani venivano a darmi insegnamenti, e per questo mi sentivo serena. Ma ora che questo è stato proibito dal Buddha, non mi danno insegnamenti perché hanno paura di commettere errori. Per questo non mi sento serena.”
Dopo averla istruita, ispirata e allietata con un insegnamento, il Buddha si alzò dal suo posto e se ne andò. Poco dopo il Buddha impartì un insegnamento e si rivolse ai monaci:
“Monaci, vi permetto di dare insegnamenti ad una monaca malata nella sua dimora.
Quindi, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:
Giudizio finale
“Se un monaco si reca nella dimora delle monache e poi dà loro insegnamenti, se non in un’occasione appropriata, commette una colpa che comporta la confessione. Questa è l’occasione giusta: una monaca è malata.”
Definizioni
A:
chiunque …
Monaco:
… Il monaco che ha ricevuto l’ordinazione completa da un Sangha unanime attraverso una procedura legale che consiste in una mozione e tre avvisi, che è irreversibile e adatta a rimanere – questo tipo di monaco è inteso in questo caso.
La dimora delle monache:
ovunque le monache soggiornino, anche per una sola notte.
Va a:
va lì.
Una monaca:
ha ricevuto l’ordinazione completa da entrambi i Sangha.
Dà insegnamenti:
se dà insegnamenti sugli otto principi importanti, commette una colpa che comporta la confessione.
Tranne che in un’occasione appropriata:
a meno che non sia un’occasione appropriata.
Una monaca malata:
non è in grado di recarsi a seguire gli insegnamenti o a partecipare a una riunione formale della comunità.
Permutazioni
Se è pienamente ordinata, ed egli la percepisce come tale, e si reca nella sua dimora e poi le dà insegnamenti, se non in un’occasione appropriata, commette una colpa che comporta la confessione.
Se è pienamente ordinata, ma lui non ne è sicuro, e si reca nella sua dimora e le dà insegnamenti, se non in un’occasione appropriata, commette una colpa che comporta la confessione.
Se è pienamente ordinata, ma lui non la percepisce come tale, e si reca nella sua dimora e le dà insegnamenti, se non in un’occasione appropriata, commette una colpa che comporta la confessione.
Se la istruisce con un altro insegnamento, commette una colpa di cattiva condotta. Se dà insegnamenti ad una monaca pienamente ordinata solo da un lato, commette una colpa di cattiva condotta.
Se non è pienamente ordinata, ma lui la percepisce come tale, commette una colpa di cattiva condotta.
Se non è pienamente ordinata, ma lui non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta.
Se non è pienamente ordinata e lui non la percepisce come tale, non c’è colpa.
Nessuna colpa
Non c’è colpa: se è un’occasione appropriata; se recita; se le mette alla prova; se recita quando gli viene chiesto di farlo; se fa una domanda; se risponde quando gli viene fatta una domanda; se parla a beneficio di qualcun altro e le monache ascoltano; se si rivolge a una monaca novizia; se è pazzo; se è la prima colpa.
La regola di pratica sulla dimora delle monache, la terza, è terminata.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Pācittiya