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Np 28: Accekacīvara – Veste provvisoria

Storia
Un tempo, quando il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel monastero di Anāthapiṇḍika, un ufficiale che stava per partire per un viaggio inviò un messaggio ai monaci, dicendo: “Venite, venerabili, desidero donare vesti a coloro che hanno completato la permanenza nella stagione delle piogge.”
I monaci pensarono: “Il Buddha ha concesso tali vesti solo a coloro che hanno completato la permanenza nella stagione delle piogge” e, temendo di commettere una colpa, non andarono. L’ufficiale si lamentò e li criticò: “Come hanno potuto non venire quando ho inviato un messaggio? Sto per partire con l’esercito. È difficile sapere se vivrò o morirò.”
I monaci ascoltarono le lamentele di quell’ufficiale e le riferirono al Buddha. Poco dopo il Buddha diede un insegnamento e si rivolse ai monaci: “Monaci, vi permetto di ricevere una veste provvisoria e di conservarla.”
Quando ne vennero a conoscenza, i monaci ricevettero le vesti provvisorie e le conservarono oltre il periodo della veste, tenendole in fasci su una rastrelliera di bambù.
Mentre passeggiava per le dimore, il venerabile Ānanda vide quella veste e chiese ai monaci: “Di chi è questa veste?”
“È la nostra veste provvisoria.”
“Ma da quanto tempo la conservate?”
Gli risposero. Ānanda allora si lamentò e li criticò: “Come possono questi monaci ricevere la veste provvisoria e poi conservarla oltre il periodo della veste?”
Dopo aver rimproverato quei monaci in molti modi, Ānanda lo disse al Buddha. Poco dopo egli riunì il Sangha e interrogò i monaci: “È vero, monaci, che ci sono monaci che fanno questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Monaci, come hanno potuto quegli stolti fare questo? Questo influenzerà la fede delle persone…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio finale
“Quando mancano dieci giorni al plenilunio di Kattika che conclude la prima permanenza nella stagione delle piogge e viene donata una veste provvisoria a un monaco, questi può riceverla se la considera necessaria. Può quindi conservarla fino alla fine del periodo della veste. Se la conserva oltre, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.”

Definizioni
Mancano dieci giorni:
la cerimonia di invito è di dieci giorni.
Il plenilunio di Kattika che conclude la prima permanenza nella stagione delle piogge:
si intende la luna piena di Kattika della cerimonia di invito.
Veste provvisoria:
quando qualcuno si accinge a partire con l’esercito, quando qualcuno si accinge a intraprendere un viaggio, quando qualcuno è malato, quando una persona è in gravidanza, quando una persona priva di fede acquista fede, quando una persona priva di fiducia acquista fiducia – se questa persona invia un messaggio ai monaci dicendo: “Venite, Venerabili, desidero donare una veste a coloro che hanno completato la permanenza nella stagione delle piogge”, questa è chiamata “veste provvisoria”.
Può riceverla se la considera necessaria. Può poi conservarla fino alla fine del periodo della veste:
se la considera come una veste provvisoria, può conservarla.
Il periodo della veste:
per chi non ha partecipato alla cerimonia di realizzazione della veste, è l’ultimo mese della stagione delle piogge; per chi ha partecipato alla cerimonia di realizzazione della veste, è il periodo di cinque mesi.
Se la conserva oltre questo periodo:
per chi non ha partecipato alla cerimonia di realizzazione della veste, se la conserva oltre l’ultimo giorno della stagione delle piogge, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Per chi ha partecipato alla cerimonia di realizzazione della veste, se la conserva oltre il giorno in cui termina la stagione delle piogge, la veste diventa soggetta a rinuncia. La veste deve essere ceduta a un Sangha, a un gruppo o a un individuo. “E, monaci, dovrebbe essere ceduta in questo modo: “Venerabili, questa veste provvisoria non è più necessaria. La cedo al Sangha”. … il Sangha dovrebbe dare… voi dovreste dare… Vi restituisco questa veste.”

Permutazioni
Se è una veste provvisoria e la percepisce come tale, e la conserva oltre il periodo della veste, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se è una veste provvisoria, ma non ne è sicuro, e la conserva oltre il periodo della veste, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione. Se è una veste provvisoria, ma non la percepisce come tale, e la conserva oltre il periodo della veste, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.
Se non è stata assegnata, ma percepisce che lo è… Se non è stata assegnata ad altri, ma percepisce che lo è… Se non è stata data via, ma percepisce che lo è… Se non è stata persa, ma percepisce che lo è… Se non è stata distrutta, ma percepisce che lo è … Se non è stata bruciata, ma percepisce che lo è … Se non è stata rubata, ma percepisce che lo è stata, e la conserva oltre il periodo della veste, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.
Se usa una veste che dovrebbe essere abbandonata senza prima abbandonarla, commette una colpa di cattiva condotta. Se non è una veste provvisoria, ma la percepisce come tale, commette una colpa di cattiva condotta. Se non è una veste provvisoria, ma non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta. Se non si tratta di una veste provvisoria e non la percepisce come tale, non si commette alcuna colpa.

Nessuna colpa
Non si commette nessuna colpa se, durante il periodo della veste, la veste provvisoria viene assegnata, assegnata a un altro, regalata, persa, distrutta, bruciata, rubata o presa in custodia; se è pazzo; se è la prima colpa.
La regola di pratica sulla veste provvisoria, l’ottava, è terminata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Nissaggiya Pācittiya