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MN 114: Sevitabbâsevitabba Sutta – Da seguirsi e da non seguirsi

Questo ho sentito. Una volta il Sublime dimorava a Sâvatthî, nella Selva del Vincitore, nel parco di Anâthapindiko. Là il Sublime si rivolse ai monaci: “Quel che è da seguirsi e quello che non lo è, monaci, vi mostrerò in ordine. Ascoltate attentamente. Condotta in opere, in parole, in pensieri, moto del cuore, acquisto di cognizione, acquisto di opinione, acquisto di personalità sono di due modi, da seguirsi e no.”

Dopo queste parole l’on. Sâriputto disse al Sublime: “Di questo che dal Sublime è stato concisamente detto, io lo intendo così: ‘La condotta in opere per cui in chi la segue le cose salutari diminuiscono e quelle non salutari crescono; non è da seguirsi. Mentre la condotta in opere per cui in chi la segue le cose non salutari diminuiscono e quelle salutari crescono; è da seguirsi.

Uno è un uccisore, crudele e sanguinario, dedito alla violenza ed alla strage, spietato per gli esseri viventi. Ed inoltre prende quel che non gli è dato: quello che è proprietà altrui, nel villaggio o in campagna, egli lo ruba. Egli è dissoluto in amore: ha commercio con fanciulle sotto tutela della madre, del padre, del fratello, della sorella, dei cognati; con le soggette e le ancelle, e persino con le ballerine adorne di fiori. Questo per cui in chi lo segue le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono non è da seguire.

Uno, rinunzia all’uccisione: deposte la mazza e la spada, dimora innocuo e pietoso, amichevole e compassionevole per tutti gli esseri viventi. Non ruba la proprietà altrui né nel villaggio, né in campagna. Non è dissoluto in amore: non ha commercio con fanciulle sotto tutela, né con sottoposte e ancelle, né con ballerine. Questo per cui in chi lo segue le cose salutari crescono e le non salutari diminuiscono è da seguire.

Condotta in parole: uno è un bugiardo; in tribunale, in assemblea, tra i parenti, tra le genti o alla corte, interrogato come testimone, egli non sapendo dice ‘So!’; sapendo dice ‘Non so!’; non avendo visto dice ‘Ho visto! ‘; avendo visto dice ‘Non ho visto!’. Dice consapevolmente il falso per sé o per altri, o perché mosso da qualche piccolo interesse. Poi è dedito alla maldicenza: quello che ha sentito qui, lo riporta là per dividere quelli; quello che ha sentito là, lo riporta qui per dividere questi: così, dividendo i concordi ed aizzando i divisi, contento della discordia dice parole che producono discordia. Oppure dice parole: aspre, pungenti, taglienti, offensive, ingiuriose, astiose, litigiose. O è un chiacchierone che parla fuori tempo, dicendo parole prive di senso, scopo, dottrina, disciplina; parole intempestive, inopportune, indefinite, insensate. Questo per cui in chi lo segue, le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono, non è da seguire.

Invece uno, interrogato come testimone, si astiene dal mentire in tribunale, in assemblea, tra i parenti, tra le genti o alla corte. Rinuncia alla maldicenza: non riferisce cose che possono suscitare liti e contrasti: felice della concordia dice parole che promuovono la concordia. Si astiene da parole aspre: egli dice parole innocue, piacevoli, affettuose, cordiali, civili, gradite dalla gente. Rinunciando alla chiacchiera se ne astiene: parla a tempo, con senso, scopo, dottrina, disciplina; dice parole tempestive opportune, definite, essenziali. Questo per cui in chi lo segue le cose salutari crescono e le non salutari diminuiscono è da seguire.

Condotta in pensieri: uno è avido: egli brama le proprietà altrui: ‘Oh! Se quello fosse mio!’. Egli è di cuore malevolo, d’animo perverso: ‘Essi si uccidano, si distruggano, periscano, ma non restino così!’. Questo per cui in chi lo segue le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono non è da seguire.

Uno non brama nei pensieri le proprietà altrui; non è di cuore malevolo, né di animo perverso. Questo per cui in chi lo segue le cose salutari crescono e le non salutari diminuiscono è da seguire. Moto del cuore: uno è avido, malevolo, vendicativo. Questo non è da seguire. Uno non è avido, malevolo, vendicativo in cuor suo. Questo è da seguire.

Acquisto di cognizione: uno è avido e dimora con cognizione congiunta ad avidità, a malevolenza, a vendetta. Questo per cui in chi lo segue le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono non è da seguire. Uno non è avido e dimora con cognizione non congiunta ad avidità, a malevolenza, a vendetta. Questo per cui in chi lo segue le cose salutari crescono e le non salutari diminuiscono non è da seguire.

Acquisto di opinione: uno è di questa opinione: ‘Non v’è oblazione, non elemosina, non sacrificio; non v’è frutto risultante da buone e da cattive azioni; non v’è questo mondo né altro mondo; non v’è madre, né padre, né nascita spirituale; non vi sono nel mondo asceti e sacerdoti perfetti e completi, che, avendo da sé conosciuto e sperimentato questo e l’altro mondo, possono rivelarlo’. Questo acquisto d’opinione per cui in chi lo segue le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono, non è da seguire. Uno è di questa opinione: ‘V’è oblazione, elemosina, sacrificio; v’è frutto risultante da buone e da cattive azioni; v’è questo mondo ed altro mondo; v’è madre, padre e nascita spirituale; vi sono nel mondo asceti e sacerdoti perfetti e completi, che, avendo da sé conosciuto e sperimentato questo e l’altro mondo, possono rivelarlo’. Questo acquisto d’opinione per cui in chi lo segue le cose salutari crescono e le non salutari diminuiscono, è da seguire.

Acquisto di personalità. In chi cerca di acquistare personalità vincolata, per la sua incompiutezza le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono. Mentre in chi cerca di acquistare personalità svincolata, per la sua compiutezza le cose non salutari diminuiscono e le salutari crescono. Di questo, dunque, che è stato concisamente detto dal Sublime, non estesamente spiegato, io così intendo per esteso il senso.”

“Bene, Sâriputto! Bene davvero Sâriputto, così per esteso è da comprendersi il senso. La forma percepibile con l’occhio, il suono percepibile con l’udito, l’odore percepibile con l’odorato, il gusto percepibile con la lingua, il contatto percepibile col corpo, l’oggetto percepibile con la mente sono di due modi: da seguirsi e da non seguirsi.”

Dopo queste parole l’on. Sâriputto disse al Sublime: “Il senso di ciò che è stato dal Sublime concisamente detto, io lo intendo per esteso così: ‘Tale forma, suono, odore, sapore, contatto, oggetto mentale non è da seguirsi se in chi lo segue le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono. È da seguirsi se le cose salutari crescono e le non salutari diminuiscono’.”

“Bene, Sâriputto! Bene davvero Sâriputto! L’abito, Sâriputto, il cibo, la dimora, il villaggio, il borgo, la città, la contrada, la persona sono di due modi: da seguirsi e da non seguirsi.”

Dopo queste parole l’on. Sâriputto disse al Sublime: : “Il senso di ciò che è stato dal Sublime concisamente detto, io lo intendo per esteso così: ‘Da seguirsi sono tutte le cose seguendo le quali le cose salutari crescono e le non salutari diminuiscono; da non seguirsi sono tutte le cose seguendo le quali le cose non salutari crescono e le salutari diminuiscono’.”

“Bene, Sâriputto! Bene davvero Sâriputto! Se anche tutti i guerrieri, tutti i brâmani, tutti i borghesi, tutti i servi; se anche il mondo con i suoi dèi, i suoi cattivi e buoni spiriti, asceti, sacerdoti ed uomini intendessero allo stesso modo, ciò sarebbe per tutti lungamente di bene e di salvezza.”

Questo disse il Sublime. Contento l’onorevole Sâriputto approvò le sue parole.

Riscrittura a partire dall’italiano di De Lorenzo, da Pier Antonio Morniroli ed Enrico Federici.
Per distribuzione gratuita esclusivamente.

Testo: Majjhima Nikaya