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Kv 9.1: Ānisaṁsadassāvīkathā – Sulla liberazione attraverso la visione del Bene

Punto controverso: Le catene vengono eliminate per chi discerne una felicità.

Commentario: Nella nostra dottrina siamo convinti che, quando qualcuno discerne (a) il “mondo” (letteralmente, “il condizionato”) come pieno di pericoli e (6) il Nibbana come una felicità, le “catene” vengono eliminate. Ma alcuni – per esempio gli Andhaka – prendono una di queste due affermazioni alternative e dicono che è solo con quest’ultimo discernimento che le catene vengono eliminate. Il Theravada parla proprio per respingere questa visione parziale.

Theravāda: Ma le catene non vengono eliminate anche quando il mondo è considerato impermanente? Lo ammettete, naturalmente. Ma allora non dovreste limitarvi al lato ottimistico.
Ammettete anche che esse vengono eliminate quando il mondo è considerato come pieno di mali, come sofferenza, come cancro, come dardo penetrante, come sventura, come insopportabile, come nemico, come crollo, come calamità, come oppressione, come pericolo, come problema, come fluttuante, come in dissoluzione, come transitorio, come senza riparo, come senza rifugio, come senza protezione, come vuoto, spoglio e nullo, come senza anima, come pieno di pericoli e mutevole. Ma la sua affermazione diventa unilaterale.
Ammettete quindi che (nello stesso momento) un uomo possa sia considerare l’impermanenza e così via del mondo, sia vedere la felicità del Nibbāna? No? Ma avete ammesso che perde le catene quando fa entrambe le cose. Ammettete quindi che può farlo? Ma questo non comporta forse due reazioni mentali simultanee, due coscienze e così via?

Andhaka: Respingete la mia tesi. Ma l’Eccelso non ha forse detto: “Prendete, monaci, il caso di un monaco che vive contemplando la felicità nel Nibbāna, percependo e sentendo quella felicità in modo continuo, costante e non contaminato, convinto di essa nella sua mente e permeato di essa dalla visione profonda…”?
Sicuramente è per colui che discerne la felice visione che le catene vengono eliminate.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915.Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu