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Kv 3.4: Vimuccamānakathā – La liberazione come processo

Punto controverso: La liberazione spirituale è un processo graduale.

Commentario: Viene messa in discussione l’opinione di coloro che “confondono la liberazione per arresto parziale nell’esercizio dei Jhana con la liberazione per distacco completo sperimentata in un “momento del sentiero”. Essi pensano che la mente, parzialmente liberata dal primo, completi la sua liberazione attraverso il processo graduale del secondo.

Theravāda: Se la vostra tesi è valida, dovete anche affermare che tale mente è in parte liberata, in parte no. E se assentite alla seconda affermazione, dovete ammettere che il vostro soggetto è in parte un sotapanna (colui-che-è-entrato-nella-corrente), in parte no – in altre parole, che ha tutti gli attributi di un sotapanna solo in parte. (Lo stesso argomento vale per gli altri tre Sentieri.)
Dovete anche affermare che ogni unità cosciente è liberata al momento della sua genesi, e in via di liberazione quando cessa… .

Oppositore: Non siete d’accordo con la mia tesi; ma non è stato detto dall’Eccelso che: “Per colui che così conosce, così vede, il cuore è liberato dagli intossicanti dei desideri dei sensi, del divenire e dell’ignoranza”? Non c’è qui un “essere liberato” con una mente liberata?

Theravāda: Ma non c’è anche un Sutta in cui l’Eccelso dice: “Con il cuore così reso sereno, reso completamente puro e senza macchie, liberato dalla brama e dalle impurità, divenuto duttile, pronto a operare e imperturbabile, egli piega la mente alla visione profonda nella distruzione delle sostanze intossicanti”?
Qui non c’è un processo di liberazione. Non si parlerebbe di una mente parzialmente bramosa, odiosa, disorientata, corrotta. Come potete allora mantenere la vostra tesi? Non direste subito che la mente è bramosa o no, malvagia o no, confusa o no, bloccata o no, distrutta o no, finita o no?

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915.Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu