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Kv 23.5: Aparinipphannakathā – Sull’indeterminato

Punto controverso: Gli aggregati, gli elementi, i poteri di controllo – tutto tranne la sofferenza, è indeterminato.

Commentario: Questa è l’opinione di alcuni, per esempio alcuni Uttarapathaka e Hetuvada. La loro tesi si trova nei versi:

“È semplicemente sofferenza ciò che sorge
semplicemente sofferenza
che persiste e poi svanisce.
Nient’altro che sofferenza è ciò che cresce;
Nient’altro che sofferenza è ciò che svanisce.”

Theravāda: Sostenete quindi che i segni del condizionato sono assenti, ad esempio, nell’aggregato materiale – che la materia non è impermanente, non è condizionata, non è sorta a causa di qualcosa, non è soggetta a decadere, a perire, a essere priva di passione, a cessare, a cambiare? Non è forse vero il contrario?
Volete forse dire che solo la sofferenza è dovuta a una causa? Sì? Ma l’Eccelso non ha forse detto che tutto ciò che è impermanente è sofferenza? Quindi, se è così, e dato che la materia è impermanente, non potete sostenere che solo la sofferenza è determinata. Lo stesso argomento vale per gli altri quattro aggregati (mentali), per tutti i meccanismi dei sensi, per tutti i poteri di controllo.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu