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Kv 21.4: Iddhikathā – Sui poteri psichici (iddhi)

Punto controverso: Un Buddha o i suoi discepoli hanno i poteri di eseguire in modo soprannaturale ciò che vogliono.

Commentario: Iddhi è possibile solo in certe condizioni. È assolutamente impossibile contravvenire a leggi come quella dell’impermanenza, ecc. Ma con iddhi è possibile trasformare un elemento in un altro nella continuità di qualsiasi cosa, o prolungarla nel suo stesso elemento. Questo può avvenire per merito o per altre cause, come quando, per nutrire i monaci, l’acqua veniva trasformata in burro, latte, ecc. e come quando le illuminazioni venivano prolungate durante la deposizione delle sacre reliquie. Questa è la nostra dottrina ortodossa. Ma alcuni, come gli Andhaka, ritengono che iddhi possa sempre essere realizzato con la volontà, a giudicare dal venerabile Pilindavaccha che volle che il palazzo del re fosse tutto d’oro.

Theravāda: Intendete dire che l’uno o l’altro potrebbero realizzare desideri come “Che gli alberi siano sempre verdi, sempre in fiore, sempre in frutto! Che ci sia una luce lunare perpetua! Che ci sia una costante gioia! Che ci sia una costante abbondanza di elemosine! Che ci sia sempre abbondanza di grano”? O desideri come: “Che questo fattore di coscienza che ha generato il contatto, la sensazione, ecc. non cessi!”
O desideri come “Che questo corpo, questa mente, diventi permanente!” O desideri come “Che gli esseri soggetti a nascita, vecchiaia, disgrazia, morte, non nascano, non invecchino, non siano infelici, non muoiano!” Tutto questo lo negate. Dov’è allora la vostra tesi?

Andhaka: Ma se siamo in errore, come mai quando il venerabile Pilindavaccha decise: “Possa il palazzo di Seniya Bimbisāra, re di Magadha, essere solo d’oro!”, fu proprio così? … .

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu