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Kv 21.2: Avivittakathā – Sull’esperienza come inseparabile dalla personalità

Punto controverso: Una persona comune non è esente dallo sperimentare i fenomeni di tutte e tre le sfere della vita.

Commentario: Cioè, nello stesso momento, poiché la sua conoscenza non è sufficiente a distinguere i tre tipi. La nostra dottrina ci permette solo di dire che l’individuo è inseparabile dai fenomeni [mentali] che si presentano attualmente in lui.

Theravāda: Volete dire che una persona comune è inseparabile dai contatti, dalle sensazioni, dalle percezioni, dalle formazioni mentali, dalle cognizioni, dalle fedi, dagli sforzi, dalle consapevolezze, dalle concentrazioni, dalle conoscenze, che appartengono a tutte e tre le sfere? Negate; ma cos’altro potete intendere?
Inoltre, voi affermate che quando fa un dono, ad esempio, di vestiario, ecc. in quel momento sta godendo non solo della coscienza del donatore, ma anche della coscienza Rūpa dei quattro Jhāna, della coscienza Arūpa dei quattro Arūpa-Jhāna.

Oppositore: Ma una persona comune è in grado di distinguere se le sue azioni portano a un mondo Rūpa o a un mondo Arūpa? Se no, sicuramente non può essere separato dalle azioni che portano a tutte e tre le sfere.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu