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Kv 18.9: Cakkhunārūpaṁpassatītikathā – Sull’occhio e sul vedere

Punto controverso: Vediamo gli oggetti visibili con l’occhio.

Commentario: Qui, a giudicare dall’affermazione – “Quando vede un oggetto con l’occhio” – alcuni, come i Mahasanghika, ritengono che la superficie senziente nell’occhio sia ciò che “vede”. Nel passo citato si segue il metodo di nominare uno strumento necessario, come quando si dice “ferito da un arco”, quando la ferita è stata inferta da una freccia. Così le parole “vede con l’occhio” si riferiscono a una visione della coscienza visiva.

Theravāda: Allora voi sostenete che noi vediamo la materia per mezzo della materia… Voi negate. E se ora assentite, implicate che la materia è in grado di distinguere la materia. Voi negate. E se ora assentite, implicate che la materia è in grado di distinguere la materia.
Anche in questo caso, state insinuando che l’occhio può riflettere, coordinare, volere, ecc.
Queste argomentazioni valgono anche per le affermazioni analoghe da voi avanzate per gli altri quattro sensi.

Mahāsaṅghika: Ma non è stato detto dall’Eccelso che: “Ecco, monaci, un monaco vede gli oggetti con l’occhio, sente i suoni e così via”?
Quindi sicuramente vediamo gli oggetti visibili con l’occhio e così via.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu