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Kv 14.2: Saḷāyatanuppattikathā – Sullo sviluppo degli organi sensoriali

Punto controverso: Il sistema sensoriale inizia tutto in una volta a vivere nel grembo materno.

Commentario: La nostra dottrina insegna che in una rinascita [umana] lo sviluppo del sistema sensoriale o della mente dell’embrione non è congenito, come nel caso della rinascita divina. Nell’embrione umano, al momento del concepimento, l’organo coordinatore (manayatana) e l’organo del tatto, unico tra gli organi di senso, sono congeniti. Gli altri quattro organi (sistema dell’occhio e dell’orecchio, sistema dell’olfatto e del gusto) impiegano settantasette giorni per nascere, in parte grazie al karma che ha portato al concepimento, in parte grazie ad altri karma. Ma alcuni, come i Pubbaseliya e gli Aparaseliya, credono che il sestuplo organismo di senso nasca al momento del concepimento, per effetto di un solo karma, come se un albero completo fosse già potenzialmente contenuto nel germoglio.

Theravāda: Volete dire che il sistema sensoriale entra nel grembo materno con tutte le sue parti principali e secondarie complete, non carenti di alcun organo? Voi negate… Allora parliamo più in dettaglio: ammettete che l’organo della vista inizia con la coscienza in cerca di rinascita? Ora, non sosterreste che per quella coscienza in cerca di rinascita, all’atto del suo effetto, prendono vita le mani, i piedi, la testa, le orecchie, le narici, la bocca e i denti? Perché pretendere un’eccezione nel caso degli organi visivi o di altri sensi?

Pubbaseliya, Aparaseliya: Allora voi sostenete che quattro degli organi di senso – occhio, orecchio, olfatto, gusto – nascono più tardi. State forse affermando che, per far sì che ciò avvenga, si crea un karma nel grembo della madre? Voi negate, ma la vostra tesi lo presuppone.

Theravāda: Ma voi dite, non è vero, che nell’embrione i capelli, la peluria, le unghie, i denti, le ossa, appaiono in uno stadio successivo. Sostenete un karma embrionale speciale fatto per far nascere questi elementi? Voi negate. Allora perché attaccare la nostra tesi? O forse non ammettete la successiva comparsa di capelli e così via? Ma non è stato forse detto dall’Eccelso che:
“Prima nasce “kalala” e
poi “abbuda“. Da lì cresce “pesī“,
che si sviluppa a sua volta come “ghana“.
Ora nel “ghana” compaiono i capelli,
la peluria, le unghie. E qualsiasi cibo e
bevanda assuma la madre,
in questo modo cresce e vive l’embrione nel grembo materno”?
Quindi è giusto assegnare un aspetto successivo ai capelli e così via.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu