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Kv 12.3: Saddovipākotikathā – Sul suono come risultato del karma

Punto controverso: Il suono è il risultato del karma.

Commentario: Anche in questo caso alcuni, come i Mahasanghika, interpretando in modo incauto passaggi come: “Colui che per effetto dell’azione, dell’accumulo, dell’aumento, dell’abbondanza di quel karma, è dotato della voce di un deva di Brahma”, hanno adottato questo punto di vista. L’argomentazione dimostra che “risultato del karma” è un termine che si applica solo agli stati mentali, che sono stati trasmessi dal karma, ma non si applica alle cose materiali.

Theravāda: Ora, che cosa può essere giustamente predicato come “risultato del karma”? Tale risultato è una questione di sensazione, piacevole, dolorosa o neutra; è unito alla sensazione di questi tre tipi; è unito al contatto mentale, alla sensazione, alla percezione, alla formazione mentale, al pensiero; si accompagna a un oggetto mentale; con esso si accompagnano l’ideazione, l’applicazione coordinata, l’attenzione, la volontà, l’anticipazione, la mira. Il suono è qualcosa di simile? Non è piuttosto il contrario?
Ora, il contatto mentale è il risultato del karma, e del contatto mentale è giusto predicare una qualsiasi delle caratteristiche precedenti, e sbagliato non farlo. Ma per quanto riguarda il suono vale il contrario.

Mahāsaṅghika: Ma se siamo in errore, non è stato detto dall’Eccelso: “Chi ha praticato, ha accumulato, ha accresciuto tale karma, rinasce con la voce di un deva di Brahma, come quella dell’uccello karavīka”?
Quindi sicuramente il suono è un risultato specifico del karma.

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu