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Kv 11.2: Ñāṇakathā – Sulla visione profonda

Punto controverso: È sbagliato dire “possiede la visione profonda” di chi, pur avendo bandito la nescienza, ha pensieri non uniti alla visione profonda.

Commentario: Alcuni, come i Mahasanghika, sostengono che chi, dopo aver bandito l’ignoranza spirituale con la visione del sentiero, sta sperimentando le conoscenze ordinarie attraverso i sensi, non si può dire che possegga la visione profonda, poiché la coscienza del sentiero non è attiva. La critica rivela la loro inettitudine nella nozione di cosa sia una persona [Ariana] e anche la correttezza di attribuire la visione profonda a chi, avendo acquisito la visione profonda, la possiede sempre potenzialmente, se non effettivamente.

Theravāda: Allora dovete anche ammettere che non è giusto dire che, quando la brama è scomparsa, un uomo ha “chiuso con la brama”. Lo stesso vale per l’odio, per il torpore e per le corruzioni mondane in generale. Se, al contrario, sostenete che è giusto affermare queste ultime tesi, allora non è meno giusto dire, di colui per il quale la nescienza è scomparsa, ma per il quale la conoscenza non congiunta con la visione profonda è attiva, che egli possiede la visione profonda.

Mahāsaṅghika: Ma se è giusto dire così di quella persona, è in virtù di una visione profonda passata? Si può dire che “possiede la visione profonda” in virtù di una visione profonda che è cessata, che è passata, che si è attenuata? Voi negate questo… .

The Points of Controversy, traduzione in inglese dalla versione pâli del Kathāvatthu dell’Abhidhamma di Shwe Zan Aung e C.A.F. Rhys Davids. Pubblicato per la prima volta dalla Pali Text Society, 1915. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKathavatthu