Skip to content

Kd 3: Vassūpanāyikakkhandhaka – La stagione delle piogge

1. La residenza della stagione delle piogge

Un tempo il Buddha soggiornava a Rājagaha nel boschetto di bambù, la riserva degli scoiattoli. A quel tempo il Buddha non aveva ancora stabilito la residenza per la stagione delle piogge per i monaci. Così i monaci vagavano in inverno, in estate e anche durante la stagione delle piogge. La gente si lamentava e li criticava: “Come possono i monaci sakya errare in inverno, in estate e anche durante la stagione delle piogge? Calpestano l’erba verde, opprimono la vita monosensoriale e distruggono molte piccole creature.” Anche i monaci di altre dottrine, con i loro insegnamenti errati, decidono di fermarsi durante la stagione delle piogge. Anche gli uccelli fanno il nido in cima a un albero e si sistemano per la stagione delle piogge. Ma non così i monaci sakya.”
I monaci ascoltarono le lamentele di quelle persone e le riferirono al Buddha. Poco dopo egli diede un insegnamento e si rivolse ai monaci:
“Dovreste entrare nella residenza della stagione delle piogge.” 
I monaci pensarono: “Quando dovremmo entrare nella residenza delle piogge?” Lo dissero al Buddha.
“Dovreste entrare nella residenza delle stagione piogge durante la stagione delle piogge.”
I monaci pensarono: “Quando bisogna entrare nella residenza della stagione delle piogge?”
“Due volte: la prima e la seconda. La prima dovrebbe essere fatta il giorno dopo la luna piena di luglio e la seconda un mese dopo la stessa luna piena.” 

2. Il divieto di errare durante la stagione delle piogge, ecc.

In seguito, alcuni monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge e andarono a errare durante la stagione delle piogge. La gente si lamentò e li criticò proprio come aveva fatto in precedenza.
I monaci ascoltarono le lamentele di quelle persone e criticarono quei monaci: “Come hanno potuto quei monaci entrare nella residenza della stagione delle piogge e poi errare durante la stagione delle piogge?” Lo dissero al Buddha. Poco dopo egli diede un insegnamento e si rivolse ai monaci: “Dopo essere entrati nella residenza della stagione delle piogge, dovreste rimanere fermi per il primo o il secondo periodo di tre mesi prima di andare a errare. Se andate a errare durante il periodo di residenza nella stagione delle piogge, commettete una colpa di cattiva condotta.”
Quei monaci non vollero entrare nella residenza della stagione delle piogge.
“Dovete entrare nella residenza della stagione delle piogge. Se non lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”
Il giorno dell’entrata nella residenza della stagione delle piogge, quei monaci evitarono deliberatamente un monastero perché non volevano entrare nella residenza della stagione delle piogge.
“Il giorno dell’entrata nella residenza della stagione delle piogge, non dovreste evitare deliberatamente un monastero perché non volete entrare nella residenza della stagione delle piogge. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

Un tempo il re Seniya Bimbisāra del Magadha voleva rimandare la residenza della stagione delle piogge. Inviò un messaggio ai monaci: “I venerabili potrebbero entrare nella residenza della stagione delle piogge durante la prossima fase di luna crescente?” Lo dissero al Buddha.
“Dovreste assecondare i desideri dei re.” (Rājūnaṁ anuvattituṁ, letteralmente: “Dovete comportarvi secondo i re.” Questo viene spesso inteso nel senso che i monaci sono obbligati a seguire le leggi della terra in cui vivono.)

3. Il permesso per le attività di sette giorni

Il Buddha, dopo aver soggiornato a Rājagaha, si recò a Sāvatthī. Lì giunto, soggiornò nel boschetto di Jeta, nel monastero di Anāthapiṇḍika.
A quel tempo il seguace laico Udena aveva fatto costruire una dimora per il Sangha nella regione del Kosala. Inviò un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.”
I monaci risposero: “Il Buddha ha stabilito la regola che un monaco che è entrato nella residenza della stagione delle piogge non deve errare fino a dopo la stagione delle piogge. Per favore, aspetta, Udena. Quando avremo completato la residenza della stagione delle piogge, verremo. Ma se la questione è urgente, allora dona la dimora ai monaci locali.”
Udena si lamentò e li criticò: “Come possono i venerabili non venire quando ho inviato loro un messaggio? Sono un donatore e fornisco servizi. Sono un sostenitore del Sangha!”
I monaci ascoltarono le sue lamentele e le riferirono al Buddha. Poco dopo egli diede un insegnamento e si rivolse ai monaci: “Se uno dei sette tipi di persone – un monaco, una monaca, una monaca apprendista, un monaco novizio, una monaca novizia, un seguace laico o una seguace laica – vi chiede di venire, vi permetto di andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.”

Seguaci laici

“Può accadere, monaci, che un seguace laico abbia fatto costruire una dimora per il Sangha e mandi un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’ Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.

Può accadere che un seguace laico abbia fatto costruire una dimora su palafitte per il Sangha, abbia fatto costruire una grotta, un cortile, un portale, una sala per le assemblee, un capanno per la bollitura dell’acqua, un capanno per la conservazione del cibo, un bagno, un sentiero per la meditazione camminata, un sentiero per la meditazione camminata al coperto, un pozzo, un capanno per la sauna, uno stagno, una copertura per il tetto, un monastero, o abbia fatto preparare un sito per un monastero per il Sangha, e poi invii un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’ Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.

Può accadere che un seguace laico abbia fatto costruire una dimora per un certo numero di monaci … abbia fatto costruire una dimora per un solo monaco, abbia fatto costruire una palafitta, una grotta, un cortile, una veranda, una sala per le assemblee, un capanno per la bollitura dell’acqua, un capanno per la conservazione del cibo, un bagno, un sentiero per la meditazione camminata, un sentiero per la meditazione camminata al coperto, un pozzo, una sauna, un capanno per la sauna, uno stagno, una copertura per il tetto, un monastero, o abbia fatto preparare un sito per un monastero, e poi mandi un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’ Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.

Può accadere che un seguace laico abbia fatto costruire una dimora per il Sangha delle monache, per un certo numero di monache, per una singola monaca, per un certo numero di monache apprendiste, per una singola monaca apprendista, per un certo numero di monaci novizi, per un singolo monaco novizio, per un certo numero di monache novizie, o che abbia fatto costruire una dimora per una singola monaca novizia … o abbia fatto costruire una palafitta, una grotta, un cortile, una guardiola, una sala per le assemblee, un capanno per la bollitura dell’acqua, un capanno per la conservazione del cibo, un sentiero per la meditazione camminata, un sentiero per la meditazione camminata al coperto, un pozzo, uno stagno, una copertura per il tetto, un monastero, o abbia fatto preparare un sito per un monastero, e poi invii un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’ Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.

Può accadere che un seguace laico si sia fatto costruire una casa, una camera da letto, un magazzino, una torre di guardia, una stalla, una bottega, una palafitta, una grotta, un cortile, una guardiola, una sala per le assemblee, un capanno per la bollitura dell’acqua, una cucina, un sentiero per la meditazione camminata, un sentiero per la meditazione camminata al coperto, un pozzo, uno stagno, una copertura per il tetto, un parco, o abbia fatto preparare un sito per un parco per sé; o suo figlio si sposa, o sua figlia si sposa, o è malato, o conosce un discorso. Se poi manda un messaggio ai monaci: ‘Per favore, venite, venerabili, e imparate questo discorso prima che vada perduto.’, oppure ha qualche dovere o affare e manda un messaggio ai monaci: ‘Per favore, venite, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’ dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.”

Annullamento improprio dell’invito

“Può accadere che una seguace laica abbia fatto costruire una dimora per il Sangha e invii un messaggio ai monaci: ‘Per favore, venite, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’ Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.

Può accadere che una seguace laica abbia fatto costruire una dimora su palafitte per il Sangha, una grotta, un cortile, una guardiola, una sala per le assemblee, un capanno per la bollitura dell’acqua, un capanno per la conservazione del cibo, un bagno, un sentiero per la meditazione camminata, un sentiero per la meditazione camminata al coperto, un pozzo, una sauna, un capanno per la sauna, uno stagno, una copertura per il tetto, un monastero, o abbia fatto preparare un sito per un monastero per il Sangha e invii un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’ Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.

Può accadere che una seguace laica abbia fatto costruire una dimora per un certo numero di monaci, per un singolo monaco, per il Sangha delle monache, per un certo numero di monache, per una singola monaca, per un certo numero di monache apprendiste, per una singola monaca apprendista, per un certo numero di monaci novizi, per un singolo monaco novizio, per un certo numero di monache novizie o per una singola monaca novizia.

Può accadere che una seguace laica si sia fatta costruire una casa, una camera da letto, un magazzino, una torre di guardia, una stalla, una bottega, una palafitta, una grotta, un cortile, una guardiola, una sala per le assemblee, un capanno per la bollitura dell’acqua, una cucina, un sentiero per la meditazione camminata, un sentiero per la meditazione camminata al coperto, un pozzo, uno stagno, una copertura per il tetto, un parco, o abbia fatto preparare un sito per un parco per sé; o suo figlio si sposa, o sua figlia si sposa, o è malata, o conosce un discorso. Se poi manda un messaggio ai monaci: ‘Per favore, venite, venerabili, e imparate questo discorso prima che scompaia’, oppure ha qualche dovere o affare e manda un messaggio ai monaci: ‘Per favore, venite, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’, dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco, una monaca, una monaca apprendista, un monaco novizio o una monaca novizia abbia fatto costruire una dimora per il Sangha… per un certo numero di monaci, per un singolo monaco, per il Sangha delle monache, per un certo numero di monache, per una singola monaca, per un certo numero di monache apprendiste, per una singola monaca apprendista, per un certo numero di monaci novizi, per un singolo monaco novizio, per un certo numero di monache novizie o per una singola monaca novizia… oppure si è fatta costruire una casa, una palafitta, una grotta, un cortile, una guardiola, una sala per le assemblee, un capanno per la bollitura dell’acqua, un capanno per la conservazione del cibo, un sentiero per la meditazione camminata, un sentiero per la meditazione camminata al coperto, un pozzo, uno stagno, una copertura per il tetto, un monastero o ha fatto preparare un sito per un monastero. Se poi invia un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, desidero fare un’offerta, ascoltare il Dhamma e vedere i monaci.’, dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovreste tornare entro sette giorni.”

4. Il permesso di andare da uno qualsiasi dei cinque tipi di persone anche se non richiesto

Una volta un monaco era malato. Inviò un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, sono malato.” Lo dissero al Buddha.
“Anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, vi permetto di andare per sette giorni da uno qualsiasi dei cinque tipi di persone: un monaco, una monaca, una monaca apprendista, un monaco novizio o una monaca novizia. Ma dovete tornare entro sette giorni.”

Un monaco che invia un messaggio

“Può accadere che un monaco malato invii un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, sono malato.’ Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: ‘Cercherò cibo per il malato’, ‘Cercherò cibo per gli assistenti’, ‘Cercherò medicine’, ‘Mi informerò sulla sua malattia’ o ‘Lo assisterò’. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco insoddisfatto della vita ascetica invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, sono insoddisfatto della vita ascetica.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Allevierò la sua insoddisfazione”, “Troverò qualcuno che allevi la sua insoddisfazione”, o “Gli darò un insegnamento”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco ansioso invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, sono ansioso.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Dissiperò la sua ansia”, “Troverò qualcuno che dissipi la sua ansia” o “Gli darò un insegnamento”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco con una falsa visione invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, ho una falsa visione.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Gli farò abbandonare quella falsa visione”, “Troverò qualcuno che gli faccia abbandonare quella falsa visione”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco che ha commesso una colpa grave per la quale merita la libertà vigilata invi un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, ho commesso una colpa grave per la quale merito la libertà vigilata.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per fargli ottenere la libertà vigilata”, “Farò la proclamazione” o “Completerò il numero legale”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco che merita di essere rimandato a casa, invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, merito di essere rimandato a casa.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per farlo rimandare a casa”, “Farò la proclamazione” o “Completerò il numero legale”.

Può darsi che un monaco che merita il periodo di prova invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, merito di ricevere il periodo di prova.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per fargli ottenere il periodo di prova”, “Farò la proclamazione” o “Completerò il numero legale”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco che merita la riabilitazione invii un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, io merito la riabilitazione.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per riabilitarlo”, “Farò la proclamazione” o “Completerò il numero legale”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che il Sangha voglia avviare una procedura legale contro un monaco, sia essa di condanna, esilio, riabilitazione o espulsione. Il monaco invia un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, il Sangha vuole avviare una procedura legale contro di me.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Come può il Sangha non avviare la procedura?” o “Come può il Sangha renderla più leggera?” Ma dovete tornare entro sette giorni.

Oppure può accadere che il Sangha abbia avviato una procedura legale contro di lui, sia essa di condanna, esilio, riabilitazione o espulsione. Egli invia un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, il Sangha ha avviato una procedura legale contro di me.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Come posso aiutarlo a comportarsi in modo corretto e adeguato per meritare di essere liberato?” o “Cosa posso fare affinché il Sangha annulli questa procedura?” Ma dovete tornare entro sette giorni.”

Una monaca che invia un messaggio

Può accadere, monaci, che una monaca malata invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, sono malata.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Cercherò cibo per la malata”, “cercherò cibo per le assistenti”, “cercherò medicine”, “mi informerò sulla sua malattia” o “la curerò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca insoddisfatta della vita ascetica invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, sono insoddisfatta della vita ascetica.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Allevierò la sua insoddisfazione”, “Troverò qualcuno che allevi la sua insoddisfazione”, o “Le darò un insegnamento”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca ansiosa invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, sono ansiosa.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Dissiperò la sua ansia”, “Troverò qualcuno che dissipi la sua ansia” o “Le darò un insegnamento”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca con una falsa visione invii un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, ho una falsa visione.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Le farò abbandonare questa falsa visione”, “Troverò qualcuno che le faccia abbandonare questa falsa visione” o “Le darò un insegnamento”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca che ha commesso una colpa grave per la quale merita il periodo di prova invii un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, merito il periodo di prova.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per farle dare il periodo di prova.” Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca che merita di essere rimandata a casa invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, merito di essere rimandata a casa.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per farla rimandare a casa.” Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca che merita la riabilitazione invii un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, merito la riabilitazione.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per farla riabilitare.” Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che il Sangha voglia avviare una procedura legale contro una monaca, sia essa una procedura di condanna, esilio, riabilitazione o espulsione. La monaca invia un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, il Sangha vuole avviare una procedura legale contro di me.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Come può il Sangha non fare la procedura?” o “Come può il Sangha renderla più leggera?” Ma dovete tornare entro sette giorni.

Oppure può accadere che il Sangha abbia avviato una procedura legale contro di lei, sia essa di condanna, esilio, riabilitazione o espulsione. La donna invia un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, il Sangha ha avviato una procedura legale contro di me.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Come posso aiutarla a comportarsi in modo corretto e adeguato per meritare di essere liberata?” o “Cosa posso fare affinché il Sangha annulli questa procedura?” Ma dovete tornare entro sette giorni.”

Altri monaci che inviano un messaggio

“Può accadere, monaci, che una monaca apprendista malata invii un messaggio ai monaci: ‘Vi prego di venire, venerabili, sono malata.’ Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Cercherò cibo per la malata”, “cercherò cibo per le assistenti”, “cercherò medicine”, “mi informerò sulla sua malattia” o “la curerò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca apprendista insoddisfatta della vita ascetica, ansiosa, con una falsa visione o che ha fallito nella pratica invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, ho fallito nella pratica.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per farle intraprendere la pratica.” Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca apprendista che desidera l’ordinazione completa invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, desidero l’ordinazione completa.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per farle ottenere l’ordinazione completa”, “Farò la proclamazione” o “Completerò il numero legale”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco novizio malato invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, sono malato.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Cercherò cibo per il malato”, “cercherò cibo per gli assistenti”, “cercherò medicine”, “mi informerò sulla sua malattia” o “lo assisterò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un monaco novizio, insoddisfatto della vita ascetica, ansioso, con una falsa visione o che voglia chiedere informazioni sulla sua pratica, invii un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, voglio chiedere informazioni sulla mia pratica.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Glielo chiederò” o “Lo informerò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può darsi che un monaco novizio che desidera l’ordinazione completa invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, desidero l’ordinazione completa.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per fargli ottenere l’ordinazione completa”, “Farò la proclamazione” o “Completerò il numero legale”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca novizia malata invii un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, sono malata.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Cercherò cibo per i malati”, “cercherò cibo per le assistenti”, “cercherò medicine”, “mi informerò sulla sua malattia” o “la curerò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca novizia, insoddisfatta della vita ascetica, ansiosa, con una falsa visione o che vuole chiedere informazioni sulla sua pratica, invii un messaggio ai monaci: “Per favore, venite, venerabili, voglio chiedere informazioni sulla mia pratica.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Glielo chiederò” o “La informerò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che una monaca novizia che desidera intraprendere la pratica di una monaca apprendista invii un messaggio ai monaci: “Vi prego di venire, venerabili, desidero intraprendere la pratica.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Farò uno sforzo per farle intraprendere la pratica di monaca apprendista.” Ma dovete tornare entro sette giorni.”

5. Il permesso di andare da uno qualsiasi dei sette tipi di persone anche se non richiesto

Una volta la madre di un monaco era malata. Inviò un messaggio al figlio: “Per favore, vieni, sono malata.” Il monaco pensò: “Il Buddha ha stabilito la regola di andare per sette giorni da uno qualsiasi dei sette tipi di persone, ma solo se richiesto, e di andare per sette giorni da uno qualsiasi dei cinque tipi di persone anche se non richiesto, figuriamoci se richiesto. Mia madre è malata, ma non è una seguace laica. Allora cosa devo fare?” Lo dissero al Buddha.
“Anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, vi permetto di andare per sette giorni da uno qualsiasi dei sette tipi di persone: un monaco, una monaca, una monaca apprendista, un monaco novizio, una monaca novizia, vostra madre, vostro padre. Ma dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che la madre di un monaco sia malata e invii un messaggio al figlio: “Per favore, vieni, sono malata.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Cercherò cibo per i malati”, “cercherò cibo per le assistenti”, “cercherò medicine”, “mi informerò sulla sua malattia” o “la curerò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.
Può accadere che il padre di un monaco sia malato e invii un messaggio al figlio: “Per favore, vieni, sono malato.” Allora, anche se non vi viene chiesto, figuriamoci se vi viene chiesto, dovreste andare per sette giorni, pensando: “Cercherò cibo per il malato”, “cercherò cibo per gli assistenti”, “cercherò medicine”, “mi informerò sulla sua malattia” o “lo curerò”. Ma dovete tornare entro sette giorni.”

6. Il permesso di andare solo se richiesto

“Può accadere che il fratello di un monaco sia malato e invii un messaggio al fratello: “Per favore, vieni, sono malato.” Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che la sorella di un monaco sia malata e invii un messaggio al fratello: “Per favore, vieni, sono malata.” Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che un parente di un monaco sia malato e gli invii un messaggio: “Per favore, vieni, venerabile, sono malato.” Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovete tornare entro sette giorni.

Può accadere che uno dei monaci sia malato e invii loro un messaggio: “Vi prego di venire, venerabili, sono malato.” Dovreste andare per sette giorni, ma solo se vi viene chiesto. E dovete tornare entro sette giorni.”

Una volta una delle dimore del Sangha stava cadendo a pezzi. A quel tempo il legname appartenente a un seguace laico era stato tagliato nel deserto. Egli inviò un messaggio ai monaci: “Venerabili, se recuperate quel legname, ve lo donerò.” Lo dissero al Buddha.
“Vi permetto di andare a lavorare per il Sangha. Ma dovete tornare entro sette giorni.”

7. La sezione sulla non colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge in presenza di pericoli

Una volta, in un monastero nella regione del Kosala, i monaci che erano entrati nella residenza della stagione delle piogge furono tormentati da animali predatori che li attaccarono e li aggredirono. Lo dissero al Buddha.
“Può accadere che i monaci che sono entrati nella residenza della stagione delle piogge siano molestati da animali predatori che li attaccano e li aggrediscono. Quando c’è un tale pericolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che i monaci che sono entrati nella residenza della stagione delle piogge siano molestati da animali striscianti che li attaccano e li mordono. Quando c’è un tale pericolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che i monaci che sono entrati nella residenza della stagione delle piogge siano molestati da criminali che li derubano e li picchiano. Quando c’è un tale pericolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che i monaci che sono entrati nella residenza della stagione delle piogge siano perseguitati da demoni che si impossessano di loro e li uccidono. Quando c’è un tale pericolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che il villaggio in cui i monaci sono entrati nella residenza della stagione delle piogge venga bruciato. Di conseguenza, hanno difficoltà a procurarsi il cibo dell’elemosina. Quando c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che le dimore in cui i monaci sono entrati nella residenza della stagione delle piogge brucino. Di conseguenza, hanno difficoltà a trovare una dimora. Quando c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che il villaggio in cui i monaci sono entrati nella residenza della stagione delle piogge venga travolto dall’acqua. Di conseguenza, hanno difficoltà a ricevere il cibo dell’elemosina. Quando c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che le dimore in cui i monaci sono entrati nella residenza della stagione delle piogge siano travolte dall’acqua. Di conseguenza, hanno difficoltà a trovare una dimora. Quando c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.”

Un tempo, in un monastero, il villaggio in cui i monaci erano entrati nella residenza della stagione delle piogge fu trasferito a causa dei criminali.
“Vi permetto di trasferirvi dove si trova il villaggio.”
Il villaggio era diviso in due.
“Vi permetto di spostarvi dove ci sono più persone.”
Queste persone non avevano fede e fiducia.
“Vi permetto di trasferirvi dove vi sono persone che hanno fede e fiducia.”

Una volta, in un monastero del paese del Kosala, i monaci che erano entrati nella residenza della stagione delle piogge non ricevevano abbastanza cibo, sia grossolano che raffinato.

“Può accadere che i monaci entrati nella residenza della stagione delle piogge non ricevano abbastanza cibo, sia grossolano che raffinato. Quando c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che i monaci entrati nella residenza della stagione delle piogge ricevano cibo a sufficienza, sia grossolano che raffinato, ma il cibo non è adatto a loro. Se c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che i monaci entrati nella residenza della stagione delle piogge ricevano abbastanza cibo adatto, sia grossolano che raffinato, ma non ricevano le medicine adatte. Se c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che i monaci entrati nella residenza della stagione delle piogge ricevano abbastanza cibo adatto, sia grossolano che raffinato, e medicine adatte, ma non ricevano un assistente adatto. Quando c’è un tale ostacolo, dovreste andarvene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga invitato da una donna: “Vieni, venerabile, ti darò del denaro”, “ti darò dell’oro”, “ti darò un campo”, “ti darò della terra”, “ti darò un bue”, “ti darò una mucca”, “ti darò un servo”, “ti darò mia figlia come moglie”, “sarò tua moglie”, “ti porterò un’altra moglie”. Se quel monaco pensa: “Il Buddha ha detto che la mente è instabile. Questo potrebbe essere un ostacolo alla mia vita monastica.”, dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga invitato da una prostituta, da una donna sola, da un paṇḍaka, da parenti, da re, da criminali o da furfanti: “Vieni, venerabile, ti daremo del denaro”, “ti daremo dell’oro”, “ti daremo un campo”, “ti daremo della terra”, “ti daremo un bue”, “ti daremo una mucca”, “ti daremo una serva”, “ti daremo nostra figlia in moglie”, “ti porteremo un’altra moglie”. ‘ Se quel monaco pensa: “Il Buddha ha detto che la mente è instabile. Questo potrebbe essere un ostacolo alla mia vita monastica.”, dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza delle piogge veda un tesoro senza proprietario. Se pensa: “Il Buddha ha detto che la mente è instabile. Questo potrebbe essere un ostacolo alla mia vita monastica.”, dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.”

8. La sezione sulla non colpa per la violazione della residenza della stagione delle piogge quando c’è uno scisma nel Sangha

Monaci che perseguono lo scisma

“Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge si accorga che alcuni monaci perseguono lo scisma nel Sangha. Se pensa: ‘Il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria. Non voglio che il Sangha sia diviso in mia presenza.”, dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcuni monaci di un tale o tal altro monastero stanno attuando uno scisma nel Sangha. Se pensa: ‘Il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria. Non voglio che il Sangha sia diviso in mia presenza.”, dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcuni monaci di un tale o tal altro monastero stanno attuando uno scisma nel Sangha. Se pensa: “Quei monaci sono miei amici. Devo dire loro che il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria e devo chiedere loro di non accettare. Essi agiranno in base a ciò che dico. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcuni monaci di un tale o tal altro monastero stanno attuando uno scisma nel Sangha. Se pensa: “Quei monaci non sono miei amici, ma abbiamo amici in comune. Se parlo con i miei amici, essi diranno a quei monaci che il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria e chiederanno loro di non accettare. Quei monaci agiranno in base a ciò che dicono i miei amici. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcuni monaci di un tale o tal altro monastero hanno provocato uno scisma nel Sangha. Se pensa: “Quei monaci sono miei amici. Devo dire loro che il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria e devo chiedere loro di non accettare. Essi agiranno in base a ciò che dico. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcuni monaci di un tale o tal altro monastero hanno provocato uno scisma nel Sangha. Se pensa: “Quei monaci non sono miei amici, ma abbiamo amici in comune. Se parlo con i miei amici, essi diranno a quei monaci che il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria e chiederanno loro di non accettare. Quei monaci agiranno in base a ciò che dicono i miei amici. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.”

Monache che perseguono lo scisma

“Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcune monache di un tale o tal altro monastero stanno attuando lo scisma nel Sangha. Se pensa: ‘Quelle monache sono mie amiche. Devo dire loro che il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria e devo chiedere loro di non accettare. Esse agiranno in base a ciò che dico. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcune monache di un tale o tal altro monastero stanno attuando lo scisma nel Sangha. Se pensa: “Quelle monache non sono mie amiche, ma abbiamo amici in comune. Se parlo con i miei amici, essi diranno a quelle monache che il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria e chiederanno loro di non accettare. Le monache si atterranno a ciò che dicono i miei amici. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcune monache di un tale o tal altro monastero hanno provocato uno scisma nel Sangha. Se pensa: “Quelle monache sono mie amiche. Devo dire loro che il Buddha ha detto che lo scisma nel Sangha è una questione seria e devo chiedere loro di non accettare. Esse agiranno in base a ciò che dico. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.

Può accadere che un monaco entrato nella residenza della stagione delle piogge venga a sapere che alcune monache di un tale o tal altro monastero hanno provocato uno scisma nel Sangha. Se pensa: “Quelle monache non sono mie amiche, ma abbiamo amici in comune. Se parlo con le mie amiche, queste diranno a quelle monache ciò che il Buddha ha detto riguardo allo scisma nel Sangha, che è una questione seria, e chiederanno loro di non accettare. Le monache si atterranno a ciò che dicono i miei amici. Ascolteranno e presteranno molta attenzione.”, poi dovrebbe andarsene. Non c’è colpa per aver violato la residenza della stagione delle piogge.”

9. Entrare nella residenza della stagione delle piogge nella dimora di un mandriano, ecc.

Una volta un monaco voleva entrare nella residenza della stagione delle piogge nella dimora di un mandriano. Lo dissero al Buddha.
“Vi permetto di entrare nella residenza della stagione delle piogge nella dimora di un mandriano.”
La dimora del mandriano fu spostata.
“Vi permetto di andare dove c’è la dimora del mandriano.”

Una volta, mentre si avvicinava l’entrata alla residenza della stagione delle piogge, un monaco volle viaggiare in una carovana.
“Vi permetto di entrare nella residenza della stagione delle piogge in una carovana.”

Una volta, mentre si avvicinava l’entrata alla residenza della stagione delle piogge, un monaco volle viaggiare in barca.
“Vi permetto di entrare nella residenza della stagione delle piogge su una barca.”

10. Luoghi in cui non si dovrebbe entrare nella residenza della stagione delle piogge

Una volta i monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge nella cavità di un albero. La gente si lamentò e li criticò: “Sono proprio come i folletti.”
“Non dovreste entrare nella residenza della stagione delle piogge nella cavità di un albero. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

Una volta i monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge nella cavità di un albero. La gente si lamentò e li criticò: “Sono come i cacciatori di cervi.”
“Non dovreste entrare nella residenza della stagione delle piogge nella cavità di un albero. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

Una volta i monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge stando all’aperto. Quando pioveva, correvano a ripararsi sotto gli alberi e le grondaie.
“Non dovreste entrare nella residenza della stagione delle piogge stando all’aperto. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

Una volta i monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge senza un riparo. Soffrivano il freddo e il caldo.
“Non dovreste entrare nella residenza della stagione delle piogge senza un riparo. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

Una volta i monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge in un cimitero. La gente si lamentò e li criticò: “Sono come i becchini.”
“Non dovreste entrare nella residenza della stagione delle piogge in un cimitero. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

Una volta i monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge sotto un parasole. La gente si lamentò e li criticò: “Sono come i mandriani.”
“Non dovreste entrare nella residenza della stagione delle piogge sotto un parasole. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

Una volta i monaci entrarono nella residenza della stagione delle piogge in un grande vaso di terracotta. La gente si lamentò e li criticò: “Sono proprio come gli asceti di altre dottrine.”
“Non dovreste entrare nella residenza delle piogge in un grande vaso di terracotta. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

11. Accordi illegittimi

Un tempo il Sangha di Sāvatthī aveva concordato a non concedere di intraprendere la vita ascetica durante la residenza della stagione delle piogge. Allora uno dei nipoti di Visākhā si recò dai monaci e chiese di poter intraprendere la vita ascetica. I monaci gli comunicarono il loro accordo, aggiungendo: “Vi prego di attendere mentre i monaci osservano la residenza della stagione delle piogge. Una volta completata la residenza della stagione delle piogge, potete intraprendere la vita ascetica.”
Quando ebbero completato la residenza della stagione delle piogge, i monaci dissero al nipote di Visākhā che gli avrebbero concesso di intraprendere la vita ascetica. Egli rispose: “Se avessi potuto intraprendere la vita ascetica sarei stato contento. Ma ora non lo farò.” Visākhā si lamentò e criticò quei monaci: “Come hanno potuto i venerabili accordarsi a non concedere di intraprendere la vita ascetica durante la residenza della stagione delle piogge? C’è un momento in cui il Dhamma non dovrebbe essere praticato?”
I monaci ascoltarono le lamentele di Visākhā e lo dissero al Buddha.
“Non dovreste accordarvi a non concedere di intraprendere la vita ascetica durante la residenza della stagione delle piogge. Se lo fate, commettete una colpa di cattiva condotta.”

12. Una colpa di cattiva condotta per aver accettato

Una volta il venerabile Upananda il Sakya aveva accettato di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge su invito del re Pasenadi del Kosala. Mentre si recava al monastero messo a disposizione dal re, vide due monasteri con molte vesti. Pensò: “Perché non trascorro la residenza della stagione delle piogge in questi due monasteri? In questo modo otterrò molta stoffa per le vesti.” E trascorse la residenza della stagione delle piogge in quei due monasteri.
Il re Pasenadi si lamentò e lo criticò: “Come può Upananda accettare di trascorrere la residenza della stagione delle piogge nel mio monastero, ma poi venire meno alla sua parola? Il Buddha non ha forse criticato in molti modi la menzogna e lodato la verità?”
I monaci ascoltarono le lamentele del re e criticarono Upananda: “Come può Upananda comportarsi in questo modo?” Lo dissero al Buddha. Poco dopo il Buddha riunì il Sangha e interrogò Upananda: “È vero che ti sei comportato in questo modo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha lo rimproverò… “Stolto, come hai potuto accettare di trascorrere la residenza della stagione delle piogge su invito del re Pasenadi, ma poi venire meno alla tua parola? Non ho forse criticato la menzogna in molti modi e lodato la verità? Questo influirà sulla fede della gente…”. Dopo averlo rimproverato… diede un insegnamento e si rivolse ai monaci: “Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, vede due monasteri con molte vesti. Pensa: “Perché non trascorro la residenza della stagione delle piogge in questi due monasteri? In questo modo otterrò molta stoffa per le vesti.” E trascorre la residenza della stagione delle piogge in quei due monasteri.
La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.”

La prima residenza della stagione delle piogge: giorno dell’Uposatha all’esterno del monastero

“Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso, nonostante non abbia alcun impegno.
La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso per altri impegni.
La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va, nonostante non abbia alcun impegno. La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va per altri impegni.
La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per un viaggio di sette giorni. Ma si trattiene per più di sette giorni.
La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per un viaggio di sette giorni. E ritorna entro sette giorni.
La prima residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Sette giorni prima della cerimonia di invito, parte per impegni.
Che torni o meno in quel monastero, la prima residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.”

La prima residenza della stagione delle piogge: giorno dell’Uposatha in un monastero

“Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Una volta arrivato in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha. Il giorno seguente entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso, nonostante non abbia alcun impegno.
La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la prima residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Una volta arrivato in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso per impegni. … Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va, nonostante non abbia alcun impegno. … Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va per alcuni impegni. … Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per impegni per sette giorni. Ma rimane via per più di sette giorni.
La prima residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

… Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per un impegno di sette giorni. E ritorna entro sette giorni.
La prima residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.

… Sette giorni prima della cerimonia di invito, parte per un impegno di sette giorni.
Che torni o meno in quel monastero, la prima residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.”

La seconda residenza della stagione delle piogge: giorno dell’Uposatha all’esterno del monastero

“Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso, nonostante non abbia alcun impegno.
La seconda residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso per impegni.
La seconda residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va, nonostante non abbia alcun impegno.
La seconda residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va per impegni.
La seconda residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per un viaggio di sette giorni. Ma rimane via per più di sette giorni.
La seconda residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per un viaggio di sette giorni. E ritorna entro sette giorni.
La seconda residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Mentre si reca in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha all’esterno. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Sette giorni prima del Komudī, il quarto giorno di luna piena della stagione delle piogge, parte per impegni.
Che torni o meno in quel monastero, la seconda residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.”

La seconda residenza della stagione delle piogge: giorno dell’Uposatha nel monastero

“Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Una volta arrivato in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso, nonostante non abbia alcun impegno.
La seconda residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Una volta arrivato in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha. Il giorno seguente, entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Poi se ne va il giorno stesso per impegni. … Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va, nonostante non abbia alcun impegno. … Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, se ne va per impegni. … Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per impegni per sette giorni. Ma rimane via per più di sette giorni.
La seconda residenza della stagione delle piogge non conta per quel monaco. E c’è una colpa di cattiva condotta per aver accettato.

… Dopo aver soggiornato lì per due o tre giorni, parte per un viaggio di sette giorni. E ritorna entro sette giorni.
La seconda residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.

Può accadere che un monaco accetti di trascorrere la seconda residenza della stagione delle piogge in un dato monastero. Quando arriva in quel monastero, fa la cerimonia del giorno dell’Uposatha. Il giorno seguente entra e prepara la dimora, prepara l’acqua per bere e l’acqua per lavarsi e spazza il cortile. Sette giorni prima del Komudī, il quarto giorno di luna piena della stagione delle piogge, parte per impegni.
Che torni o meno in quel monastero, la seconda residenza della stagione delle piogge conta per quel monaco. E non c’è colpa per aver accettato.”

Il terzo capitolo sull’entrata nella residenza della stagione delle piogge è terminato.

Questo è il riassunto:

“Per entrare e quando,
quanti, e durante la stagione delle piogge;
e non volevano, deliberatamente,
rimandare, seguace laico.

Malato, e madre, padre,
e fratello, poi un parente;
chi sta con i monaci, dimora,
e anche animali predatori e striscianti.

E criminali, e demoni,
e poi bruciato due volte;
travolto dall’acqua, si è trasferito,
e maggioranza, donatori.

Grosso o fine, adatto,
e medicina, con accompagnatore;
donna, prostituta e donna sola,
un paṇḍaka, e da un parente.

Re, criminali, furfanti, tesoro,
e con ottuplice sullo scisma;
la dimora di un mandriano, una carovana e una barca,
in una cavità.

Una residenza della stagione della piogge all’esterno,
e senza una dimora;
cimitero e sotto un parasole,
e sono entrati in un grande vaso di terracotta.

Accordo, aver accettato,
i giorni dell’Uposatha all’esterno;
prima, seconda,
dovrebbero essere intesi secondo lo stesso metodo.
Parte senza impegni,
e lo stesso con impegni;
e due o tre giorni, e di nuovo,
e per sette giorni di impegni.

E ritorna entro sette giorni,
sia che ritorni o meno;
a causa delle lacune nel riassunto degli argomenti,
si dovrebbe prestare attenzione al modo in cui sono stati scritti i passaggi del testo canonico.”

Il capitolo sull’entrata nella residenza della stagione delle piogge è terminato.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoKhandhaka