“Quando ero ancora
nella capitale di Kāsi,
una sorella e sette fratelli
nacquero in una famiglia istruita.
Io ero il primogenito di tutti loro,
con una coscienza pura.
Avendo terrore della rinascita,
desideravo la rinuncia.
Mandati da mio padre e mia madre,
i miei amici con una sola mente
mi invitarono a godere dei piaceri sensuali, dicendo:
‘Mantieni il lignaggio della famiglia.’
Le parole che dissero
su come un capofamiglia può trovare la felicità,
erano difficili da ascoltare per me,
come un vomere rovente.
Quando rifiutai la loro proposta,
mi chiesero cosa desiderassi:
‘Mio caro, cos’è che desideri,
visto che non desideri i piaceri sensuali?’
Parlai ai miei amici
della meta che desideravo.
‘Non desidero essere un capofamiglia,
desidero la rinuncia.’
Ascoltando le mie parole,
le riportarono a mia madre e a mio padre.
I miei genitori così dissero:
‘Signori, lasciateci vivere l’ascetismo!’
Così sia mia madre che mio padre,
sorella e sette fratelli,
rinunciando a innumerevoli ricchezze,
entrarono nella grande foresta.”
(Alla fine si riducono a mangiare
solo gambi di loto, da cui il titolo.)
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, The Conduct Leading to Buddhahood.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Cariyapitaka