1.1. Così ho sentito. Una volta il Beato stava percorrendo la regione Malla con una grande comunità di circa 500 monaci. Giunto a Pava, la capitale dei Malla, soggiornò nel boschetto di Mango di Cunda il fabbro.
1.2. Ora in quel tempo era stata costruita una nuova sala per le riunioni dei Malla di Pava, chiamata Ubbhataka, e non era ancora stata occupata da qualche asceta o brahmano, o da altre persone. Saputo che il Beato soggiornava nel boschetto di mando di Cunda, i Malla di Pava gli resero visita. Lì giunti, dopo averlo salutato con rispetto, si sedettero ad un lato, poi dissero:
“Signore, i Malla di Pava hanno recentemente edificato una nuova sala per le riunioni chiamata Ubbhataka, e non è stata ancora occupata da qualche asceta o brahmano, o da altre persone. Se desidera il Beato usarla per primo! Se il Beato acconsente ci sarà felicità e benessere per i Malla di Pava.” Il Beato acconsentì in silenzio.
1.3. Rilevando il suo assenso, i Malla si alzarono, lo salutarono con rispetto e si recarono nella sala delle riunioni. Posizionarono tappeti tutt’intorno, disposero le sedie, collocarono all’esterno un bacile d’acqua e una lampada ad olio, e poi, ritornarono dal Beato, e dopo averlo salutato, si sedettero ad un lato e lo informarono di ciò che avevano fatto, dicendo: “Tutto è pronto, Signore.”
1.4. Quindi il Beato si vestì, prese mantello e scodella e si recò nella sala delle riunioni assieme ai monaci. Lì lavò i piedi, poi entrò nella sala e sedette vicino al pilastro centrale, rivolto ad est. I monaci, dopo aver lavato i piedi, entrarono nella sala e sedettero lungo il muro occidentale rivolti ad oriente, di fronte al Beato. I Malla di Pava lavarono i piedi, entrarono nella sala e sedettero lungo il muro orientale rivolti ad occidente, con il Beato dinanzi. Quindi il Beato parlò del Dhamma ai Malla fino a notte inoltrata, istruendoli, ispirandoli, esortandoli e deliziandoli. Poi li congedò dicendo: “Vasettha, la notte è oramai trascorsa. Siete liberi di andare.” “Molto bene, Signore.” – risposero i Malla. Così si alzarono, e dopo aver salutato con rispetto il Beato, se ne andarono.
1.5. Appena andati via i Malla il Beato, osservando i monaci seduti in silenzio, disse al Venerabile Sariputta: “I monaci sono liberi da pigrizia e torpore, Sariputta, credo sia opportuno offrire loro un discorso sul Dhamma. Ho mal di schiena. Ho bisogno di riposare.” “Bene, Signore.” – replicò Sariputta. Allora il Beato, dopo aver piegato il suo mantello in quattro parti, si sdraiò sul lato destro nella posizione del leone, con un piede sopra l’altro, e riposò mentalmente presente e vigile.
1.6. Ora a quel tempo Nigantha Nataputta era appena morto a Pava. Dopo la sua morte i Nigantha si divisero in due fazioni, sempre in conflitto fra loro … (come DN 29, v. 1). Anche i seguaci laici vestiti di bianco furono disgustati nel vedere la propria dottrina e disciplina non ben proclamata, … malgrado fosse stata proclamata da un perfetto illuminato ora era senza guida e sostegno.
1.7. Il Venerabile Sariputta si rivolse ai monaci, facendo riferimento a tale situazione, dicendo: “Così la loro disciplina non fu ben proclamata ed insegnata, fu inadatta, inefficace nel calmare le passioni, malgrado fosse stata proclamata da un perfetto illuminato. Ma, amici, questo Dhamma è stato ben proclamato dal Beato, il Perfetto Risvegliato. Così lo reciteremo tutti assieme in armonia, in modo che questa vita santa possa durare e persistere per molto tempo, per il benessere e la felicità dei molti, con compassione per il mondo, per il beneficio, per la prosperità e la felicità di deva ed uomini. E qual è questo Dhamma che è stato ben proclamato dal Beato?
C’è una realtà che è stata perfettamente proclamata dal Beato che sa e che vede, il Buddha perfettamente illuminato. In questo modo dovremmo recitarla a memoria insieme … per il benessere e la felicità di deva ed uomini.
1.8. Qual è questa realtà?
(1) Tutti gli esseri sono sostenuti dal nutrimento.
(2) Tutti gli esseri sono sostenuti da condizioni.
1.9. Ci sono [gruppi di] due realtà che sono state ben proclamati dal Beato … Quali sono?
(1) Mente e corpo
(2) Ignoranza e brama di esistere/essere,
(3) Credere nell’esistenza e credere nella non-esistenza,
(4) Assenza di vergogna e di morale
(5) Vergogna di commettere trasgressioni e paura di commettere trasgressioni.
(6) Violenza e familiarità con ciò che è male
(7) Gentilezza e familiarità con ciò che è bene
(8) Saper riconoscere le colpe e il procedimento di redenzione
(9) Saper entrare e ritornare dai jhana
(10) Saper riconoscere i 18 elementi e prestargli attenzione.
(11) Saper riconoscere le 12 sfere dei sensi e la coproduzione condizionata
(12) Saper riconoscere quali sono o non sono cause
(13) Onestà e modestia
(14) Pazienza e gentilezza
(15) Parole gentili e cortesia
(16) Non nuocere e purezza
(17) Mancanza di presenza mentale e di chiara consapevolezza
(18) Presenza mentale e chiara consapevolezza
(19) Porte dei sensi non controllate e non moderazione nel cibo
(20) Porte dei sensi controllate e moderazione nel cibo
(21) Poteri della presenza mentale e della concentrazione
(22) Poteri di giudizio e di cultura
(23) Calma e visione profonda
(24) Il segno della calma e il suo attaccamento
(25) Sforzo e non distrazione
(26) Virtù e retta visione
(27) Mancanza di virtù e di retta visione
(28) Pura virtù e pura visione
(29) Pura visione e retto sforzo,
(30) Retto sforzo,
(31) Non essere soddisfatto di azioni salutari e non evitare lo sforzo
(32) Conoscenza e liberazione,
(33) Conoscenza della distruzione degli influssi impuri e loro completo abbandono.
Questi sono [ i gruppi di] due realtà che sono state ben proclamati dal Beato … In questo modo dovremmo recitarli a memoria insieme… per il benessere e la felicità di deva ed uomini.
1.10. Ci sono [gruppi di] tre realtà … Quali sono?
(1) Tre radici non salutari: dell’avidità, dell’avversione e dell’illusione
(2) Tre radici salutari: della non avidità, della non avversione e della non illusione
(3) Tre tipi di cattiva condotta: fisica, verbale e mentale
(4) Tre tipi di retta condotta: fisica, verbale e mentale
(5) Tre tipi di pensiero non salutare: sensuale, ostile, crudele
(6) Tre tipi di pensiero salutare: di rinuncia, di non ostilità, i non crudeltà
(7) Tre tipi di motivazione non salutare: tramite sensualità, ostilità, crudeltà
(8) Tre tipi di motivazione salutare: tramite rinuncia, non ostilità, non crudeltà
(9) Tre tipi di percezione non salutare: sensuale, ostile, crudele
(10) Tre tipi di percezione salutare: di rinuncia, di non ostilità, di non crudeltà
(11) Tre elementi non salutari: sensualità, ostilità, crudeltà
(12) Tre elementi salutari: rinuncia, non ostilità, non crudeltà
(13) Altri tre elementi: l’elemento del desiderio dei sensi, l’elemento della forma(materia), l’elemento della non forma (immateriale)
(14) Altri tre elementi:l’elemento della forma, l’elemento della non forma, l’elemento della cessazione
(15) Altri tre elementi: l’elemento inferiore, l’elemento medio, l’elemento Beato
(16) Tre tipi di brama: brama sensuale, brama per il divenire, brama per il non divenire
(17) Altri tre tipi di brama: brama per il mondo dei desideri sensuali, per il mondo della forma, per il mondo della non forma
(18) Altri tre tipi di brama: per il mondo della forma, per il mondo della non forma, per la cessazione
(19) Tre catene: credere in un sé, dubbio, attaccamento a pratiche e rituali
(20) Tre impurità: desiderio sensuale, divenire, ignoranza
(21) Tre tipi di divenire: nel mondo dei desideri sensuali, della forma, nel mondo della non forma
(22) Tre ricerche: del desiderio sensuale, del divenire, per la vita santa
(23) Tre forme d’orgoglio: “Io sono migliore di …”, “Io sono uguale a …” “Io sono peggiore di …”
(24) Tre tempi: passato, futuro, presente
(25) Tre esiti: personalità, sua nascita, sua cessazione
(26) Tre sensazioni: piacevole, dolorosa, neutra
(27) Tre tipi di sofferenza: come dolore, come inerente alle formazioni, a causa del cambiamento
(28) Tre accumulazioni: cattiva con risultato sicuro; buona con risultato sicuro; incerta,
(29) Tre oscuramenti: esitazione, paura, indecisione, incertezza, riguardo al passato, al futuro ed al presente.
(30) Tre cose contro le quali un Tathagata non ha bisogno di protezione: un Tathagata possiede pura condotta fisica, verbale e mentale, non c’è inabilità dell’azione fisica, verbale e mentale
(31) Tre ostacoli: avidità, avversione, illusione,
(32) Tre fuochi: avidità, avversione, illusione
(33) Altri tre fuochi: il fuoco di coloro che dovrebbero essere riveriti, del capofamiglia, di coloro degni di offerte
(34) Triplice classificazione della materia: visibile e resistente, invisibile e resistente, invisibile e non resistente
(35) Tre tipi di formazione karmica: meritoria, demeritoria, imperturbabile,
(36) Tre persone: chi impara, chi non impara, nessuno dei due,
(37) Tre anziani: per età, per il Dhamma, per convenzione
(38) Tre fondamenti di merito: generosità, virtù, meditazione
(39) Tre fondamenti di biasimo: su ciò che si è visto, sentito e sospettato,
(40) Tre tipi di rinascita nel regno della sfera del desiderio sensuale: Vi sono esseri che desiderano ciò che a loro si offre, e sono catturati da quel desiderio, come gli esseri umani, alcuni deva ed alcuni esseri nei regni di dolore. Vi sono esseri che desiderano ciò che hanno creato, … come i deva Che Godono delle Loro Creazioni. Ci sono esseri che godono delle altrui creazioni, … come i deva Che Hanno il Potere sulle Altrui Creazioni.
(41) Tre rinascite felici: vi sono esseri che, avendo prodotto la felicità in un modo continuo, ora sono felici, come i deva al seguito di Brahma. Esseri colmi di felicità, immersi nella felicità, pieni di felicità: i deva Radiosi (Abhassara). Esseri immersi nella felicità e nella suprema beatitudine: i Luminosi (Subhakinna).
(42) Tre tipi di saggezza: del maestro, del discepolo, di nessuno dei due.
(43) Altri tre tipi di saggezza: basata sullo studio, sul pensiero, sullo sviluppo mentale [meditazione].
(44) Tre armi: istruzione, libertà, saggezza.
(45) Tre facoltà: conoscere ciò che si conosce, suprema conoscenza, ciò che si conosce.
(46) Tre occhi: fisico, divino, della saggezza.
(47) Tre tipi di pratica: virtù superiore, saggezza superiore, conoscenza superiore.
(48) Tre tipi di sviluppo: fisico, verbale, mentale.
(49) Tre “insuperabili: visione, pratica, liberazione.
(50) Tre tipi di concentrazione: col pensiero applicato e sostenuto, col pensiero sostenuto senza il pensiero applicato, senza nessuno dei due.
(51) Altri tre tipi di concentrazione: sulla vacuità, senza segni, senza desiderio.
(52) Tre purezze: fisica, verbale, mentale.
(53) Tre qualità del saggio: fisica, verbale, mentale.
(54) Tre abilità: avanzata, mediocre, specializzata.
(55) Tre tipi di inebrianti: salute, gioventù, vita.
(56) Tre influenze predominanti: della propria persona, del mondo, del Dhamma.
(57) Tre temi di discussione: sul passato: ‘ Così era ‘; sul futuro: ‘ Così sarà; sul presente: ‘ Così è.
(58) Tre conoscenze: delle precedenti vite, della morte e della rinascita degli esseri, della distruzione degli influssi impuri.
(59) Tre dimore: deva, Brahma, Ariya.
(60) Tre miracoli: dei poteri psichici, della telepatia, dell’insegnamento.
“Questi sono i [gruppi di] tre realtà che sono state proclamate perfettamente dal Beato… In questo modo dovremmo recitarli a memoria insieme… per il benessere e la felicità di deva ed uomini.
1.11.Ci sono [gruppi di] quattro realtà… Quali sono?
(1) Quattro fondamenti della presenza mentale: Qui, un monaco rimane concentrato presso il corpo sul corpo – instancabile, attento e consapevole – avendo rimosso la cupidigia e l’angoscia nei riguardi del mondo; rimane concentrato presso le sensazioni sulle sensazioni – instancabile, attento e consapevole – avendo rimosso la cupidigia e l’angoscia nei riguardi del mondo; rimane concentrato presso la mente sulla mente – instancabile , attento e consapevole – avendo rimosso la cupidigia e l’angoscia nei riguardi del mondo; rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali – instancabile, attento e consapevole – avendo rimosso la cupidigia e l’angoscia nei riguardi del mondo.
(2) Quattro retti sforzi : Qui, un monaco risveglia la propria volontà, effettua uno sforzo, stimola l’energia, addestra la sua mente e si sforza per prevenire il sorgere di stati mentali non salutari. Risveglia la sua volontà … e si sforza per vincere gli stati mentali non salutari appena sorti. Risveglia la sua volontà … e si sforza per mantenere gli stati mentali salutari appena sorti. Risveglia la sua volontà … e si sforza per produrre gli stati mentali salutari innati. Risveglia la sua volontà … e si sforza per mantenere gli stati mentali salutari appena sorti, senza abbandonarli, per condurli ad una proficua crescita, alla piena perfezione.
(3) Quattro sentieri del potere: Qui, un monaco sviluppa la concentrazione dell’intenzione accompagnata da retto sforzo, la concentrazione dell’energia, … la concentrazione della coscienza e la concentrazione dell’investigazione accompagnata da retto sforzo.
(4) Quattro jhana: Qui, un monaco – tranquillo, al riparo dalle passioni sensuali e dagli elementi mentali nocivi – entra e rimane nel primo jhana, costituito da beatitudine e piacere, sorti dal distacco, accompagnati dal pensiero sostenuto e dalla valutazione. Rendendo stabile il pensiero sostenuto e la valutazione egli entra e rimane nel secondo jhana, costituito da beatitudine e piacere, sorti dalla composizione e unificazione della mente, libera dal pensiero sostenuto e dalla valutazione. Con il cessare della beatitudine egli rimane equanime, consapevole e attento, fisicamente sensibile al piacere. Egli entra e rimane nel terzo jhana, del quale i Nobili dicono: “Equanime e consapevole egli ha una piacevole dimora”. Abbandonando il piacere e il dolore – con il primo dissolversi di gioia e preoccupazione – egli entra e rimane nel quarto jhana, costituito dalla pura equanimità e consapevolezza, priva di piacere e dolore.
(5) Quattro meditazioni di concentrazione. Tale meditazione, quando sviluppata e coltivata, guida ad una permanenza lieta in questa esistenza, al completamento della conoscenza, alla presenza mentale e alla piena coscienza, alla fine degli influssi impuri.
(6) Quattro liberazioni incommensurabili. Qui, un monaco permea il primo quadrante con la mente bagnata di gentilezza amorevole, … di compassione, così il secondo, il terzo ed il quarto. Così il mondo intero, … senza avversione.
(7) Quattro Jhana della coscienza immateriale: Qui, un monaco, trascendendo la coscienza della materia, con l’estinzione delle sensazioni fisiche, con la scomparsa delle percezioni del contatto sensitivo, senza dare attenzione alle percezioni della diversità, consapevole che lo “Spazio è infinito”, entra e dimora nella sfera dello spazio infinito. (2) Trascendendo tutto ciò, consapevole che la “Coscienza è infinita”, entra e dimora nella sfera della coscienza infinita. (3) Trascendendo tutto ciò, consapevole che ‘Vi è il nulla, entra e dimora nella sfera della vacuità. (4) Trascendendo tutto ciò, entra e dimora nella sfera della né percezione-né non-percezione.
(8) Quattro basi di condotta: Qui, un monaco valuta se una certa realtà oggettiva deve essere sviluppata, o sostenuta, o evitata, o eliminata.
(9) Quattro lignaggi Ariya: Qui, un monaco è contento di ciò che indossa, è soddisfatto, non cerca di ottenere altre vesti impropriamente e abusivamente. Non si dispera se non ottiene una veste, poiché è privo di avidità, di desiderio bramoso, ma semplicemente ne fa uso, consapevole dei pericoli e delle colpe più nascoste. Non è orgoglioso né denigra gli altri. Ora colui che è così esperto, senza pigrizia, attento e mentalmente presente è conosciuto come un monaco che fa parte del lignaggio degli Ariya. Allo stesso modo con chi è contento di ciò che mangia elemosinando e della sua dimora. … Ora colui che è così esperto, … del lignaggio degli Ariya.
(10) Quattro sforzi: lo sforzo della rinuncia, dell’abbandonare , dello sviluppo, della conservazione. Qual è lo sforzo della rinuncia? Qui un monaco, nel vedere un oggetto con gli occhi, non ne rimane affascinato sia in generale che nei dettagli, ma con uno sforzo frena ciò che potrebbe causare il male, gli stati mentali non salutari, come l’avidità o la cessazione del flusso mentale che scorre in lui, quindi vigila il senso visivo e controlla ogni realtà che in lui sorge. (lo stesso con i suoni, gli odori, i sapori, le sensazioni tattili, i pensieri).
(11) Quattro conoscenze: conoscenza del Dhamma, di ciò che è con esso concordante, della mente altrui, conoscenza ordinaria.
(12) Altre quattro conoscenze: conoscenza della sofferenza, della sua origine, della sua cessazione e del sentiero che porta alla sua cessazione.
(13) Quattro fattori per ‘entrare nella corrente’: frequentare i saggi, ascoltare il vero Dhamma, presenza mentale, pratica del Dhamma nella sua completezza.
(14) Quattro fattori di colui che è “entrato nella corrente”: Qui, il discepoloAriya possiede una fede incrollabile nel Buddha: “Il Beato è un Tathagata, un Perfettamente e Completamente Risvegliato, con perfetta conoscenza e condotta, il Glorioso, conoscitore del cosmo, maestro insuperabile di coloro che vogliono essere istruiti, maestro di esseri umani e divini, il Risvegliato, il Beato.” – nel Dhamma: “Egli insegna il Dhamma ammirevole all’inizio, nel mezzo, e alla fine. Egli proclama la vita santa nella sua completezza ed essenza, interamente perfetta, colma di purezza.” – nel Sangha: “Ben diretto è il Sangha dei discepoli del Beato, nella rettitudine e nel retto sentiero, e cioè le quattro coppie di persone, gli otto tipi di uomini. Il Sangha dei discepoli del Buddha è degno di offerte, di ospitalità, di venerazione, un campo di merito ineguagliabile al mondo.” Ed è dotato della virtù cara agli Ariya, impareggiabile, puro, libero, lodato dai saggi, integro e che induce alla concentrazione.
(15) Quattro frutti della vita ascetica: il frutto di “entrare nella corrente”, il ritornare una volta, il non ritornare, lo stato di Arahat.
(16) Quattro elementi: elemento terra, acqua, fuoco, aria.
(17) Quattro nutrimenti: cibo materiale, grezzo o sottile; il contatto, volizione mentale; coscienza.
(18) Quattro stadi di coscienza: coscienza avanza (a) in relazione alla materialità, con la materialità come base ed oggetto, come luogo di piacere, o allo stesso modo riguardo alla (b) sensazione, alla (c) percezione e alle (d) formazioni mentali, e come queste crescono, si espandono e prosperano.
(19) Quattro modi errati di agire: attraverso il desiderio, l’odio, l illusione e la paura.
(20) Quattro stimoli di brama: la brama sorge in un monaco per le vesti, per il cibo elemosinato, per l’alloggio, per l’esistenza e per la non-esistenza.
(21) Quattro tipi di progresso: (a) progresso doloroso con lenta comprensione, (b) progresso doloroso con svelta comprensione, (c) progresso piacevole con lenta comprensione, (c) progresso piacevole con svelta comprensione.
(22) Altri quattro tipi di progresso: impaziente, paziente, controllato, calmo.
(23) Quattro sentieri del Dhamma: (a) senza brama, (b) senza ostilità, (c) con retta presenza mentale, (d) con retta concentrazione.
(24) Quattro modi di praticare il Dhamma: (a) doloroso nel presente e che porta risultati futuri dolorosi, (b) doloroso nel presente e che porta buoni risultati futuri, (c) piacevole nel presente e che porta dolorosi risultati futuri, (d) piacevole nel presente e che porta buoni risultati futuri.
(25) Quattro divisioni del Dhamma: virtù, concentrazione, saggezza, liberazione.
(26) Quattro poteri: sforzo, presenza mentale, concentrazione, saggezza.
(27) Quattro tipi di risoluzione: [raggiungere ] saggezza, verità, distacco, tranquillità.
(28) Quattro modi di risposta: risposta categorica, analitica, che richiede una controdomanda, taciturna.
(29) Quattro tipi di kamma: (a) tetro con risultato tetro, (b) chiaro con un risultato chiaro, (c) tetro e chiaro con risultato tetro e chiaro, (d) né tetro, né chiaro, con un risultato né tetro, né chiaro, che conduce alla distruzione del kamma.
(30) Quattro cose sperimentate con la pratica della visione profonda: esistenze precedenti, morte e rinascita, otto liberazioni, distruzione degli influssi impuri.
(31) Quattro flussi: sensualità, divenire, idee/credenze, ignoranza.
(32) Quattro gioghi.
(33) Quattro “distacchi dal giogo”: dalla sensualità, dal divenire, dalle idee/credenze, dall’ignoranza.
(34) Quattro legami: legame fisico al desiderio, alla avversione, all’attaccamento a pratiche e rituali, al fanatismo dogmatico.
(35) Quattro attaccamenti: alla sensualità, ai credi, a regole e rituali, all’idea di un Sé.
(36) Quattro tipi di rinascita: da un uovo, da un utero, dall’acqua, spontanea.
(37) Quattro modi di inserirsi nell’utero: (a) nell’utero materno senza piena coscienza, rimane senza piena coscienza e lo lascia senza piena coscienza; (b) nell’utero materno con piena coscienza, rimane senza piena coscienza e lo lascia senza piena coscienza; (c) nell’utero materno con piena coscienza, rimane con piena coscienza e lo lascia senza piena coscienza; (d) nell’utero materno con piena coscienza, rimane con piena coscienza e lo lascia con la piena coscienza.
(38) Quattro modi di ottenere una nuova identità: ottenere un’identità grazie (a) alla propria volizione, non di qualcun altro, (b) alla volizione di qualcuno altro, non la propria, (c) entrambe, (d) nessuna.
(39) Quattro purificazioni delle offerte: (a) c’è l’offerta purificata dal donatore ma non dal ricevente, (b) dal ricevente ma non dal donatore, (c) da nessuno dei due, (d) da entrambi.
(40) Quattro basi di simpatia: generosità, retta parola, retta condotta, retta concentrazione.
(41) Quattro tipi di linguaggio non Ariya: bugiardo, malevolo, maleducato, frivolo.
(42) Quattro tipi di linguaggio Ariya: non bugiardo, non malevolo, non maleducato, non frivolo.
(43) Altri quattro tipi di linguaggio non Ariya: affermare di avere visto, udito, sentito, sapendo di non aver visto, udito e sentito.
(44) Altri quattro tipi di linguaggio Ariya: affermare di non aver visto, di non aver sentito, di non aver udito, sapendo di non aver visto, udito e sentito.
(45) Altri quattro tipi di linguaggio non Ariya: affermare di non avere visto, udito, sentito, sapendo di aver visto, udito e sentito.
(46) Altri quattro tipi di linguaggio Ariya: affermare di aver visto, udito, sentito, sapendo di aver visto, udito e sentito.
(47) Quattro persone: In questo caso un certo uomo (a) si maltratta da solo, (b) maltratta gli altri, (c) maltratta se stesso e gli altri, (d) non maltratta nessuno. … Quindi egli vive senza brama, liberato, in pace, beato, diviene come Brahma.
(48) Altre quattro persone: (a) colui che trae profitto per se stesso, ma non per gli altri, (b) per gli altri, ma non per se stesso (c) per nessuno (d) per entrambi.
(49) Altre quattro persone: vive nell’oscurità e va verso l’oscurità, (c) vive nell’oscurità e va verso la luce, (c) vive nella luce e va verso l’oscurità, (d) vive nella luce e va verso la luce.
(50) Altre quattro persone: il quieto asceta, (b) l’asceta del “loto blu” (c) l’asceta del “loto bianco”, (d) l’asceta della perfezione sottile.
Questi sono [i gruppi di] quattro realtà che sono state proclamate perfettamente dal Beato… In questo modo dovremmo recitarli a memoria insieme… per il benessere e la felicità di deva ed uomini.
[Fine della prima parte della recitazione]
2.1. Ci sono [i gruppi di] cinque cose… Quali sono?
(1) Cinque aggregati: forma materiale, sensazione, percezione, formazioni mentali, coscienza.
(2) Cinque attaccamenti dell’attaccamento, … (come (1))
(3) Cinque elementi della brama sensuale: una forma vista dall’occhio, un suono sentito dall’orecchio, un odore sentito dal naso, un sapore dalla lingua, una sensazione tattile dal corpo come desiderabile, attraente, piacevole, affascinante, associato all’avidità e che fa nascere il desiderio.
(4) Cinque destini [dopo la morte]: inferno, mondo animale, mondo degli spiriti famelici, mondo umano, mondi degli dei.
(5) Cinque tipi di invidia: riguardo alla dimora, alla famiglia, al guadagno, alla bellezza, al Dhamma.
(6) Cinque ostacoli: brama sensuale, cattiva volontà, pigrizia e torpore, inquietudine e ansia, dubbio.
(7) Cinque catene inferiori: idealizzazione dell’esistenza di un io, (identità), dubbio, attaccamento a pratiche e rituali, brama dei sensi, cattiva volontà.
(8) Cinque catene superiori: brama per la forma, brama per i fenomeni senza forma, orgoglio, inquietudine, ignoranza.
(9) Cinque precetti: astenersi dall’uccidere altri esseri, dal rubare, da condotta sessuale illecita, da bevande e sostanze inebrianti.
(10) Cinque cose impossibili: un Arahant (1) è incapace di uccidere in modo intenzionale; (2) è incapace di rubare (3) è incapace di avere relazioni sessuali; (4) è incapace di dire una bugia intenzionale; (5) è incapace di conservare cose per la gioia sensuale quando faceva vita in famiglia.
(11) Cinque tipi di perdita: parenti, ricchezza, salute, virtù, retta conoscenza. Nessun essere rinascerà in un cattivo destino, nell’inferno dopo la morte, a causa della perdita dei parenti, ricchezza o salute; ma gli esseri rinasceranno in quegli stati per la perdita della virtù e della retta conoscenza.
(12) Cinque tipi di guadagno: parenti, ricchezza, salute, virtù, retta conoscenza. Nessun essere rinascerà in un destino felice, nel paradiso, dopo la morte, per i guadagni dei parenti, ricchezza o salute; ma gli esseri rinasceranno in quegli stati per virtù e per retta conoscenza.
(13) Cinque pericoli per l’immorale mancanza di virtù: (uguale a DN 16, v. 1.23).
(14) Cinque benedizioni per il virtuoso che preserva la virtù: (uguale a DN 16, v. 1.24).
(15) Cinque punti in cui un monaco che vuole biasimare un altro dovrebbe avere in mente: parlerò nel momento adatto, non nel momento non adatto (b) dirò la verità, non il falso, (c) parlerò in un modo gentile, non in un modo maleducato, (d) parlerò in beneficio di lui, non in suo danno, (e) parlerò col cuore, non con inimicizia.
(16) Cinque fattori per lo sforzo: Qui un monaco che ha fede, deposita la fede nell’illuminazione del Tathagata, così: ‘Il Beato è un arahant, ecc ‘, (b) è senza malattie e afflizioni, possedendo una buona digestione, non è né troppo freddo, né troppo caldo, ma medio e capace di sostenere la tensione dello sforzo, (c) è onesto e sincero con i suoi compagni nella vita santa, (d) è energico nell’abbandonare gli stati dannosi e nel mantenere gli stati che danno beneficio, risoluto, si dedica allo sforzo con fermezza e persevera nella coltura di stati che danno beneficio, (e) è saggio; possiede la saggezza in relazione all’origine e alla cessazione della sofferenza.
(17) Cinque Pure Dimore: Aviha, Atappa, Sudassa, Sudassi, Akanittha.
(18) Cinque tipi di “non ritorno”: il Nibbana è raggiunto durante questa vita, il Nibbana è raggiunto nella prossima, il Nibbana è raggiunto tranquillamente, il Nibbana è raggiunto con sforzo, ad una sfera elevata, il piano Akanittha.
(19) Cinque ostacoli mentali: Qui un monaco ha dubbio, incertezza, indecisione e insicurezza riguardo al Maestro; (b) riguardo al Dhamma…; (c) riguardo al Sangha…; (d) riguardo alla pratica…; (e) ha ira e insoddisfazione in relazione ai suoi compagni nella vita santa, dimostrando risentimento ed insensibilità.
(20) Cinque catene mentali: Qui un monaco non è libero da desiderio, da brama, da sete di desiderare e dall’ambizione per i piaceri sensuali; (b) per il corpo,… (c) per la forma … o (d) mangia tanto e si arrende ai piaceri del sonno, indolenza e torpore; o (e) vive la vita santa con ambizione: ‘Per questa virtù o disciplina, o ascetismo, o vita santa, diverrò un [grande] dio o [più piccolo].
(21) Cinque facoltà: facoltà visiva, uditiva, olfattiva, gustativa, fisica.
(22) Altre cinque facoltà: sensazione fisica piacevole, dolorosa, di felicità, di tristezza, neutrale.
(23) Altre cinque facoltà: fede, sforzo, presenza mentale, concentrazione, saggezza.
(24) Cinque elementi che fanno ottenere la liberazione: Qui quando un monaco considera la brama sensuale, e cerca gratificazione, non è liberato, ma quando considera la rinuncia vince la fede, la fermezza e la liberazione. E stabilisce la fermezza, ben sviluppata, libero e distaccato dalla brama sensuale. E così è liberato dagli influssi impuri, dal desiderio e dalla febbre della brama sensuale. Questo stato è chiamato: della liberazione dalla brama sensuale. E lo stesso è applicato: (b) alla cattiva volontà, (c) alla crudeltà (d) alle forme, (e) all’idea di un Sè
(25) Cinque basi della liberazione: Qui, il Maestro o un discepolo rispettato che insegna il Dhamma ad un monaco, quando riceve l’insegnamento, capisce il significato del loro insegnamento. Così, appare in lui la gioia e da quella gioia, l’estasi; e con l’estasi i sensi si calmano, sente felicità, come risultato, e con quella felicità la mente è concentrata; (b) nel processo di insegnare il Dhamma all’altro ascolta e memorizza l’insegnamento; o (c) recita a memoria il Dhamma…; o (d)… quando si applica bada al Dhamma, pensa, medita e concentra l’attenzione su quello; o quando è ben concentrato, … dà inizio alla perfetta conoscenza.
(26) Cinque percezioni che maturano la liberazione: la percezione dell’impermanenza, della sofferenza nell’impermanenza, dell’impermanenza della sofferenza, dell’abbandono, del distacco.
Questi sono [i gruppi di] cinque cose che sono state proclamate perfettamente dal Beato… In questo modo dovremmo recitarli a memoria insieme… per il benessere e la felicità di deva ed uomini.
2.2. Ci sono [gruppi di] sei realtà… Quali sono?
(1) Sei basi sensuali interne: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo, mente.
(2) Sei basi sensuali esterne: forme, suoni, odori, sapori, oggetti tangibili, oggetti mentali.
(3) Sei tipi di coscienza: coscienza visiva, uditiva, olfattiva, gustativa, fisica e mentale.
(4) Sei tipi di contatto: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo, mente.
(5) Sei tipi di sensazioni: sensazione basata sul contatto dell’occhio, dell’orecchio, del naso, della lingua, del corpo, della mente.
(6) Sei tipi di percezioni: percezione dei suoni, degli odori, dei sapori, delle cose tangibili, degli oggetti mentali.
(7) Sei gruppi di volizioni: volizione basata sulle forme, sui suoni, sugli odori, sui sapori, sugli oggetti tangibili, sugli oggetti mentali
8) Sei gruppi di brama: per le forme, suoni, aromi, sapori, oggetti tangibili, oggetti mentali.
(9) Sei tipi di mancanza di rispetto: Qui un monaco si comporta in un modo scortese e maleducato nei confronti del Maestro, del Dhamma, del Sangha, della pratica, dell’ardore, dell’ospitalità.
(10) Sei tipi di rispetto: Qui un monaco si comporta in un modo rispettoso… (uguale al (9)).
(11) Sei investigazioni piacevoli: Quando si vede una forma con l’occhio, si sente…, si odora…, si assapora…, si tocca…, si osserva un oggetto mentale con la mente, si investiga un oggetto corrispondente che produce piacere.
(12) Sei investigazioni dispiacevoli: (uguale a 11, ma con dispiacere a).
(13) Sei investigazioni neutre: (uguale a 11, ma con equanimità)
(14) Sei cose che contribuiscono alla vita in comunità: i monaci praticano ed agiscono con gentilezza amorevole con la mente, corpo e parola verso i loro compagni nella vita santa,… dividono con loro tutto ciò che è stato ottenuto concordante con il Dhamma, incluso anche il contenuto della scodella per il cibo… possiedono, insieme con i loro compagni della vita santa, quelle virtù che sono inviolabili, che non possono essere distrutte, raccomandate dalle persone sagge, … conoscendo ciò che è nobile, che libera e guida alla pratica per la distruzione completa della sofferenza.
(15) Sei cause di lite: Qui, un monaco è irato, si comporta in modo scortese e maleducato nei confronti del Maestro, del Dhamma, del Sangha e non conclude la sua pratica. Provoca liti nel Sangha che portano tristezza e dolore per molti, con cattive conseguenze, infelicità per i deva e per le creature umane. Deve sforzarsi di eliminare quella causa. …..ed evitare che appaia in futuro. O (b) un monaco è ingannatore …, (c) un monaco è invidioso ed avido…, (d) un monaco è insolente e arrogante…, (e) un monaco è preso da cattivi desideri ed idee malsane…, (f) un monaco è caparbio, presuntuoso e tenace. ….. deve sforzarsi di trovare la causa ed evitarla in futuro………
(16) Sei elementi: acqua, terra, fuoco, aria, spazio, coscienza.
(17) Sei elementi per la liberazione: un monaco potrebbe dire: “sviluppai la liberazione della mente attraverso la gentilezza amorevole, ne feci la mia base e la stabilizzai, con la pratica la migliorai. Ma comunque la cattiva volontà ancora frena la mia mente.” – la risposta dovrebbe essere: ‘No! Non biasimare il Beato. Il Beato non parlerebbe così! Se si sviluppa la liberazione della mente attraverso la gentilezza amorevole, il male non avrà la possibilità di svilupparsi nella mente. Quella liberazione attraverso la gentilezza amorevole è la cura per la cattiva volontà. ‘ O (b) potrebbe dire: “sviluppai la liberazione della mente attraverso la compassione, ,… Ma comunque la crudeltà ancora frena la mia mente… ‘ O (c) potrebbe dire: “sviluppai la liberazione della mente attraverso l’amore altruistico,… Ma comunque l’insoddisfazione, ancora frena la mia mente…” O (d) potrebbe dire: “sviluppai la liberazione della mente tramite l’equanimità, … Ma comunque l’avidità frena la mia mente…” O (e) potrebbe dire: “sviluppai la liberazione della mente con distacco, … Ma comunque la mia mente ancora si attacca alle cose,..”’ O (f) potrebbe dire: “L’idea “io sono” è repellente per me, io non presto attenzione a quell’idea: io sono .” Ma comunque dubbi e incertezze ancora frenano la mia mente… ‘ (risposta simile alle precedenti).
(18) Sei cose insuperabili: forme, cose sentite, guadagni, pratiche, nome, oggetti della memoria.
(19) Sei soggetti di memoria: Buddha, Dhamma, Sangha, virtù, rinuncia, deva.
(20) Sei stadi stabili: Quando si vede una forma con l’occhio,… si sente un suono con l’orecchio,…si sente un odore col naso …, un cosa tattile col corpo…, si osserva un oggetto mentale con la mente, non si è né soddisfatti né insoddisfatti, ma si dimora, con presenza mentale e piena coscienza.
(21) Sei “specie”: Qui, chi nasce in oscure condizioni vive una vita oscura, (b) chi nasce in oscure condizioni vive una vita luminosa, (c) chi nasce in condizioni oscure porta a termine il Nibbana che non è né oscuro né luminoso, (d) chi nasce in luminose condizioni vive una vita oscura, (e) chi nasce in luminose condizioni vive una vita luminosa (f) chi nasce in condizioni luminose porta a termine il Nibbana che non è né oscuro né luminoso.
(22) Sei percezioni che conducono alla retta visione: la percezione dell’impermanenza, della sofferenza nell’impermanenza, dell’impersonalità della sofferenza, dell’abbandono del distacco (uguale al verso 2.1) e la percezione della cessazione.
Questi sono [i gruppi di] sei realtà che sono state proclamate perfettamente dal Beato… In questo modo dovremmo recitarli a memoria insieme… per il benessere e la felicità di deva ed uomini.
2.3. “Ci sono [i gruppi di] sette cose… Quali sono?
(1) Sette tesori Ariya: fede, virtù, vergogna di commettere trasgressioni, paura di commettere trasgressioni, insegnamenti , rinuncia, saggezza.
(2) Sette fattori dell’illuminazione: piena presenza mentale, investigazione della realtà, energia, estasi, tranquillità, concentrazione, equanimità.
(3) Sette requisiti di concentrazione: retta conoscenza, retto pensiero, retta parola, retta azione, retto modo di vita, retto sforzo e retta presenza mentale.
(4) Sette pratiche errate: Qui, un monaco non ha fede, virtù, vergogna di commettere trasgressioni, paura di commettere trasgressioni, poca cultura, è negligente, disattento, senza saggezza.
(5) Sette pratiche corrette: Qui, un monaco ha fede, virtù, vergogna di commettere trasgressioni, paura di commettere trasgressioni, è colto, ha risvegliato la retta visione, stabilito la presenza mentale, saggezza.
(6) Sette qualità di un vero uomo: Qui, un monaco è un esperto del Dhamma, del significato, del sé, della moderazione, del retto tempo, delle persone, delle differenze fra gli individui.
(7) Sette basi di lode: Qui un monaco sviluppa la pratica e persiste in essa, (b) studia il Dhamma completo, (c) è libero da desideri, (d) solitario, (e) risveglia l’energia, (f) sviluppa la presenza mentale e la conoscenza, (g) sviluppa la meditazione di visione profonda (vipassana).
(8) Sette percezioni; percezione dell’impermanenza, del non-sé, dell’impurità, del pericolo, dell’abbandono, del distacco, della cessazione.
(9) Sette poteri: fede, energia, vergogna di commettere trasgressioni, paura di commettere trasgressioni, presenza mentale, concentrazione, saggezza.
(10) Sette stadi di coscienza: esseri diversi nel corpo e diversi nella percezione; (b) diversi nel corpo ed uguali nella percezione; (c) uguali nel corpo e diversi nella percezione; (d) uguali nel corpo e uguali nella percezione; (e) che portano a termine la base dello spazio infinito; (f)…. della coscienza infinita; (g)… della vacuità (uguale a DN 15, v. 33).
(11) Sette persone degne di offerte: una persona pienamente liberata, liberata attraverso la saggezza, attraverso la retta conoscenza, attraverso la fede, devoto del Dhamma, devoto della fede (uguale a DN 28, v. 8).
(12) Sette ossessioni: brama sensuale, avversione, idee, dubbio, presunzione, brama di essere/esistere, ignoranza.
(13) Sette catene: compiacenza, risentimento, ecc. ( uguale al (12)).
(14) Sette regole per risolvere delle liti: il confrontarsi, (b) l’unirsi, (c) confusione mentale, (d) confessione, (e) verdetto maggioritario , (f) cattivo carattere (g) dimenticare.
Questi sono [i gruppi di] sette realtà che sono state proclamate perfettamente dal Beato… In questo modo dovremmo recitarli a memoria insieme… per il benessere e la felicità di deva ed uomini.
[Fine del secondo racconto]
3.1. “Ci sono [i gruppi di] otto cose… Quali sono?
(1) Otto falsi fattori: falsa conoscenza… (inverso del seguente (2)).
(2) Otto retti fattori: retta conoscenza, retto pensiero, retta parola, retta azione, retto modo di vita, retto sforzo, retta presenza mentale, retta concentrazione.
(3) Otto persone degne di offerte; chi è ‘entrato nella corrente’ e chi ha ottenuto il frutto “dell’’entrare nella corrente”, colui che ritorna una volta…, colui non ritorna…, l’Arahat e chi ha ottenuto il frutto dello stato di Arahat.
(4) Otto occasioni di indolenza: Qui, un monaco ha del lavoro da fare. Pensa: “Ho questo lavoro da fare. Quando avrò fatto questo lavoro, il mio corpo sarà stanco. Perché non riposo?” Quindi, riposa. Non si sforza di portare a termine il lavoro. O (b) fatto del lavoro. Pensa: ‘”Ho fatto il lavoro. Ora che ho fatto il lavoro, il mio corpo è stanco. Perché non riposo?” Quindi, riposa… O (c) deve fare un viaggio. Pensa: “Devo fare questo viaggio. Comunque, quando avrò fatto il viaggio, il mio corpo sarà stanco…” O (d) ha viaggiato… O (e) andrà per elemosine in un villaggio o città, … “il mio corpo è stanco ed inadeguato per il lavoro…” O (f) è andato per elemosine….pensa: “Dopo essere andato per elemosine… il mio corpo è inadeguato per il lavoro.”… O (g) è depresso per una leggera malattia,… “ho bisogno di riposare”… ‘ O (h) dopo esser guarito da una malattia pensa: “Sono guarito dalla malattia……… il mio corpo è debole ed inadeguato per il lavoro. Perché non riposo?” Quindi, riposa. Non fa nessuno sforzo….
(5) Otto ragioni per incentivare lo sforzo: Qui, un monaco deve fare un lavoro …….(l’inverso di prima)
(6) Otto basi di generosità: chi dona secondo l’occasione, (b) per paura, (c) pensando: “ Mi ha donato ciò.”, (d) pensando: “Mi donerà qualcosa.”, (e) pensando: ‘Donare è bene. ‘, (f) pensando: “Sto mangiando, loro no. E’ meglio dare qualcosa a chi non stanno mangiando.”, (g) pensando: “Se dono, otterrò buona reputazione.”, (h) preparare la propria mente.
(7) Otto tipi di rinascita dovute alla generosità: chi dona ad un asceta o bramano, cibo, bevande, vestiti, un veicolo, un ornamento, profumo ed unguento, una dimora, ecc. spera di ricavarne beneficio. Vede un ricco Khattiya, o un Brahmano o un capofamiglia godere i piaceri dei cinque sensi e pensa: ‘Se dopo morto rinascessi come una di queste ricche persone! Concentra la sua mente su tale pensiero, lo fissa e lo sviluppa. E tale pensiero, di livello inferiore, non viene sviluppato ad un livello superiore, conduce alla giusta rinascita. Ma parlo di una persona virtuosa, non di una persona immorale. L’aspirazione mentale di una persona virtuosa è efficace per la sua purezza. O (b) offre quei doni perché i deva dei Quattro Grandi Re vivono a lungo, sono belli e felici, e pensa: ‘Se potessi rinascere in quel mondo! O similmente aspira a rinascere nei paradisi (c) fra i deva dei Trentatré (d) fra i deva Yama, (e) fra i deva Tusita, (f) fra i deva Nimmanarati, (g) fra i deva Paranimmita-vasavatti. E tale pensiero lo conduce a tale rinascita…. L’aspirazione mentale di una persona virtuosa è efficace per la sua purezza. O (h) aspira a rinascere nel mondo di Brahma… Ma parlo di una persona virtuosa, non di una persona immorale, una persona libera da passioni, non influenzato da passioni. L’aspirazione mentale di quella persona virtuosa è efficace per la liberazione dalle passioni.
(8) Otto assemblee: Khattiya, Brahmani, capifamiglia, asceti, Quattro Grandi Re, i deva Trentatré, Mara, Brahma (uguale a DN 16, v. 3.21).
(9) Otto condizioni mondane: perdita e guadagno, fama e vergogna, lode e biasimo, felicità e tristezza.
(10) Otto stadi di conoscenza: (a) percepire forme internamente, si vedono forme esterne, limitate e belle o brutte; (b) (come (a), ma illimitate; (c) non percepire forme internamente, …; (d) (come (c), ma illimitate; non percepire forme internamente, si percepiscono forme di colore (e) blu, (f) giallo, (g) rosso, (h) bianco (come DN 16, vv. 3.25-32).
(11) Otto liberazioni: (a) possedendo le forme, si vedono le forme; (b) non percepire le forme materiali in se stessi, si vedono esternamente; (c) pensando: “E’ bella.”, si pongono intenzioni su di essa; si dimora (d) nella Sfera dello Spazio Infinito; (e) … nella Sfera della Coscienza Infinita; (f) … nella Sfera della Né-percezione-né-non-percezione; (h) … nella Cessazione della Percezione e della Sensazione (come DN 15, v. 35).
Questi sono [i gruppi di] otto realtà …
3.2. “Ci sono [i gruppi di] nove realtà… Quali sono?
(1) Nove cause di cattiveria: provocata dal pensiero: “Mi fa del male.”, (b) “Mi sta facendo del male.”, (c) ‘”Mi farà del male.”, (d)-(f) “Ha fatto del male o sta facendo del male o farà del male a qualcuno a me caro.”, (g)-(i) “Ha fatto, sta facendo, farà un favore a qualcuno che mi è ostile ed antipatico.”
(2) Nove forme di superare la cattiveria: col pensiero: (a)-(i) “Mi ha fatto del male… ‘ (uguale a (1)). “Quale profitto ne può avere con tale cattiveria?”
3) Nove dimore degli esseri: esseri diversi nel corpo e diversi nella percezione; (b) diversi nel corpo e uguali nella percezione; (c) uguali nel corpo e diversi nella percezione; (d) uguali nel corpo e uguali nella percezione; (e) il Mondo degli Esseri Incoscienti; (f)il Mondo della Né-percezione-né-non-percezione; (g) esseri che hanno raggiunto la Sfera dello Spazio Infinito; (h) esseri che hanno raggiunto la Sfera della Coscienza Infinita; (i) esseri che hanno raggiunto la Sfera della Vacuità (come DN 15, v.33).
(4) Nove momenti infelici, inopportuni per vivere la vita santa: (a) un Tathagata apparve nel mondo, un Arahat perfettamente illuminato, e il Dhamma conduce alla pace e al Nibbana , conduce all’illuminazione insegnata dal Beato, ma quella persona è nata negli inferi, (b) … fra gli animali, (c)…. fra i peta, (d)… fra gli asura, … in un mondo dei deva che vivono a lungo o (f) è nato in zone di frontiera fra barbari sciocchi dove i monaci e monache o discepoli laici non possono accedere, o (g) è nato in una giusta zona ma possiede una falsa comprensione ed una falsa visione, e pensa: “Non esiste ciò che è dato, ciò che è offerto, ciò che è sacrificato; non esistono frutti o risultati di azioni buone o cattive; né esiste questo mondo né l’altro mondo; madre e padre non esistono; qualsiasi essere che rinasca spontaneamente; non esistono nel mondo brahmani ed asceti retti e virtuosi che, attraverso la loro conoscenza, proclamano questo mondo ed il prossimo; o (h)… è nato in una giusta zona ma non possiede saggezza ed è stolto, o è sordo e muto e non è capace di dirlo in modo corretto; o poi… (i) nessun Tathagata è apparso… e questa persona è nata nella giusta zona ed è intelligente, non è stupido, non è sordo o è molto capace ….
(5) Nove dimore successive:[ i jhana dello spazio infinito, della coscienza infinita, della vacuità, della né-percezione-né-non-percezione, della cessazione della percezione e della sensazione.]
(6) Nove cessazioni successive: nel primo jhana, le percezioni della sensualità cessano; nel secondo jhana, il pensiero applicato e sostenuto cessa ; nel terzo jhana, l’estasi cessa; nel quarto jhana, l’inspirazione e l’espirazione cessano; nella sfera dello spazio infinito, la percezione cessa; nella sfera della coscienza infinita, la percezione dello spazio infinito cessa; nella sfera del vuoto, la percezione della coscienza infinita cessa; nella sfera della né percezione-né-non-percezione, la percezione della vacuità cessa; nella sfera della cessazione della percezione e della sensazione, la percezione e la sensazione cessano.
Questi sono [i gruppi di] nove realtà …
3.3. “Ci sono [i gruppi di] dieci cose… Quali sono?
(1) Dieci cose che offrono protezione: Qui, un monaco è virtuoso, rispetta le regole del Patimokkha, retto in condotta e nel comportamento. Si esercita adottando i precetti di virtù; (b) ha molto sentito, ricorda ciò che ha sentito, memorizzato ciò che ha sentito. Ha compreso, all’inizio, nel mezzo, alla fine, il retto significato di ogni insegnamento e proclama una vita santa che è completamente perfetta e pura: questi insegnamenti che ha sentito, memorizzato, li ricorda, li penetra con retta conoscenza; (c) è un buon amico; (d) è gentile e paziente, lesto nella comprensione degli insegnamenti; (e) esegue qualsiasi compito che deve essere fatto per i suoi compagni; non è pigro; (f) ama il Dhamma e si diletta nel sentirlo; (g) è soddisfatto con qualsiasi cosa: mantello, cibo elemosinato, alloggio, medicine; (h) fa uno sforzo nell’incentivare l’energia per liberarsi dagli influssi impuri della mente; (i) possiede piena presenza mentale; (j) è saggio, conoscendo chiaramente le Quattro Nobili Verità.
(2) Dieci oggetti per raggiungere l’assorbimento mentale: osserva un kasina della terra, dell’acqua, del fuoco, dell’aria, blu, giallo, rosso, bianco, dello spazio, della coscienza; sopra, sotto, ovunque, completo ed illimitato.
(3) Dieci tipi di azione non salutare: uccidere, rubare, condotta sessuale illecita, mentire, cattivo, maleducato, frivolo, brama, cattiva volontà, falsa conoscenza.
(4) Dieci tipi di azione salutare: astenersi dall’uccidere… (uguale al (3)).
(5) Dieci attitudini Ariya: Qui, un monaco ha eliminato cinque fattori, (b) possiede sei fattori, (c) è vigile, (d) osserva i quattro fondamenti, (e) ha eliminato i propri credi, (f) ha quasi abbandonato la questua, (g) ha pura motivazione, (h) ha calmato le sue emozioni, è ben liberato (i) a livello mentale ed (j) mediante la saggezza. Come ha eliminato i cinque fattori? In questo caso, ha eliminato il desiderio sensuale, la cattiva volontà, la pigrizia ed il torpore, l’inquietudine e l’ansia, il dubbio; (b) quali sei fattori possiede? Quando vedendo una forma con l’occhio,… sentendo un suono con l’orecchio,… sentendo un odore col naso…, il tatto col corpo…, osservando un oggetto mentale con la mente, è né soddisfatto e né insoddisfatto, ma dimora con presenza mentale e piena coscienza; (c) come è vigile? Mantenendo la mente con presenza mentale; (d) quali sono i quattro fondamenti? Sa quando una cosa dovrebbe essere sviluppata, tollerata, evitata, soppressa (uguale al verso 1.11 (8)); (e) come ha eliminato i propri credi? Alcuni li ha abbandonati, rifiutati; (f) come ha quasi abbandonato la questua ? Ha abbandonato la questua per i piaceri sensuali, per la rinascita, per la vita santa; (g) come ha pura motivazione? Ha abbandonato i pensieri sensuali, di cattiva volontà, di crudeltà; (h) come ha calmato le sue emozioni? Con la scomparsa completa della felicità, entra e dimora nel quarto jhana che possiede né felicità né sofferenza, con la piena presenza mentale e pura equanimità; (i) come è liberato a livello mentale? Si è liberato dei pensieri di avidità, avversione ed ignoranza; (j) come si è liberato mediane la saggezza? Egli sa: “In me avidità, avversione ed ignoranza sono state abbandonate, sradicate, ….così non sorgeranno in futuro.”
(6) Dieci qualità per il discepolo: retta conoscenza, retto pensiero…, retta parola…, retta azione…, retto modo di vita…, retto sforzo…, retta presenza mentale…, retta concentrazione…, retta conoscenza…, e retta liberazione.
Questi sono [i gruppi di] dieci realtà che sono state proclamate perfettamente dal Beato ………..
Così parlò il Venerabile Sariputta, con il consenso del Maestro. I monaci furono soddisfatti e felici delle parole del venerabile Sariputta.
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di T.W. Rhys Davids. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Digha Nikaya