Skip to content

AN 9.8: Sajjha Sutta – L’asceta errante Sajjha

Un tempo il Buddha soggiornava presso Rājagaha, sulla montagna del Picco dell’Avvoltoio. Allora l’asceta errante Sajjha si recò dal Buddha e, dopo averlo salutato con profondo rispetto, si sedette a lato e disse al Buddha:
“Signore, un tempo il Buddha soggiornava proprio qui a Rājagaha, su queste montagne. Lì ho sentito e imparato questo in presenza del Buddha: ‘Un arahant, senza influssi impuri, che ha completato il cammino spirituale, ha fatto ciò che doveva essere fatto, ha deposto il fardello, ha raggiunto la sua vera meta, ha reciso le catene della rinascita e si è rettamente liberato grazie all’illuminazione, non può trasgredire in cinque punti. Un arahant che ha distrutto gli influssi impuri non può deliberatamente uccidere una creatura vivente, prendere qualcosa con l’intenzione di rubare, avere rapporti sessuali, dire deliberatamente una bugia o accumulare beni per il proprio piacere, come faceva da laico’. Sono certo di aver sentito, imparato, seguito e ricordato correttamente questo dal Buddha.”

“In effetti, Sajjha, hai sentito, imparato, seguito e ricordato bene. In passato, come oggi, io dico questo: ‘Un arahant, senza influssi impuri, che ha completato il cammino spirituale, ha fatto ciò che doveva essere fatto, ha deposto il fardello, ha raggiunto la sua vera meta, ha reciso le catene della rinascita e si è rettamente liberato grazie all’illuminazione, non può trasgredire in cinque punti. Un arahant che ha distrutto gli influssi impuri non può deliberatamente uccidere una creatura vivente, prendere qualcosa con l’intenzione di rubare, avere rapporti sessuali, dire deliberatamente una bugia o accumulare beni per il proprio piacere, come faceva da laico. E non può abbandonare il Buddha, il Dhamma, il Saṅgha o la pratica’. In passato, come oggi, io dico questo: ‘Un arahant, senza influssi impuri, che ha completato il cammino spirituale, ha fatto ciò che doveva essere fatto, ha deposto il fardello, ha raggiunto la sua vera meta, ha reciso le catene della rinascita e si è rettamente liberato grazie all’illuminazione, non può trasgredire in questi nove punti.’”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya