Così ho sentito. Un tempo il Beato soggiornava a Rajagaha, sul Picco dell’Avvoltoio. Lì si rivolse ai monaci: “Monaci, vi insegnerò le sette condizioni che non portano al declino. Ascoltate e prestate molta attenzione. Vado a parlare.”
“Sì, signore.” – risposero i monaci.
Il Beato disse: “E quali sono le sette condizioni che non portano al declino?
[1] Finché i monaci si incontrano spesso, si incontrano molto, ci si può aspettare la loro crescita, non il loro declino.
[2] Finché i monaci si incontrano in armonia, si ritirano dalle riunioni in armonia e conducono gli impegni del Sangha in armonia, ci si può aspettare la loro crescita, non il loro declino.
[3] Finché i monaci non decretano ciò che non è stato decretato né abrogano ciò che è stato decretato, ma praticano le regole di pratica come sono state decretate, ci si può aspettare la loro crescita, non il loro declino.
[4] Finché i monaci onorano, rispettano, venerano e rendono omaggio ai monaci più anziani – quelli con maggiore anzianità che sono stati ordinati da tempo, i padri del Sangha, le guide del Sangha – considerandoli degni di essere ascoltati, ci si può aspettare la loro crescita, non il loro declino.
[5] Finché i monaci non si sottomettono al potere di qualsiasi desiderio sorto che conduce a un ulteriore divenire, ci si può aspettare la loro crescita, non il loro declino.
[6] Finché i monaci vedono il proprio beneficio nelle dimore isolate, ci si può aspettare la loro crescita, non il loro declino.
[7] Finché i monaci ricordano fermamente: ‘Se c’è qualche compagno di vita virtuosa che deve ancora venire, che venga; e che i compagni di vita virtuosa che sono già presenti vivano in pace’, ci si può aspettare la loro crescita, non il loro declino.
Finché i monaci rispettano queste sette condizioni, e finché queste sette condizioni permangono tra i monaci, ci si può aspettare la crescita dei monaci, non il loro declino.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Numerical Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2012). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya