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AN 7.16: Aniccānupassī Sutta – Osservare l’impermanenza

“Monaci, queste sette persone sono degne di offerte dedicate agli dei, degne di ospitalità, degne di una donazione religiosa, degne di venerazione, e sono il campo di merito supremo per il mondo. Quali sette?
In primo luogo, consideriamo una persona che medita osservando l’impermanenza in tutte le condizioni. Percepisce l’impermanenza e sperimenta l’impermanenza. Costantemente, continuamente e senza interruzione, applica la mente e indaga con saggezza. Ha realizzato la pura liberazione del cuore e la liberazione mediante la saggezza in questa stessa vita, e vive avendole realizzate con la propria visione profonda grazie alla fine degli influssi impuri. Questa è la prima persona.
Poi, consideriamo una persona che medita osservando l’impermanenza in tutte le condizioni. I suoi influssi impuri e la sua vita terminano esattamente nello stesso momento. Questa è la seconda persona.
Poi, consideriamo una persona che medita osservando l’impermanenza in tutte le condizioni. Con la fine delle cinque catene inferiori raggiunge il nibbana tra una rinascita e l’altra. …
Con la fine delle cinque catene inferiori raggiunge il nibbana in quella stessa vita. …
Con la fine delle cinque catene inferiori raggiunge il nibbana senza sforzo ulteriore. …
Con la fine delle cinque catene inferiori raggiunge il nibbana con uno sforzo ulteriore. …
Con la fine delle cinque catene inferiori rinasce nel regno Akaniṭṭha. Questa è la settima persona.
Queste sono le sette persone degne di offerte dedicate agli dei, degne di ospitalità, degne di una donazione religiosa, degne di venerazione, e sono il campo di merito supremo per il mondo.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya