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AN 6.64: Sīhanāda Sutta – Il ruggito del leone

“Monaci, il Tathagata possiede sei poteri di un Tathagata. Con questi egli rivendica il posto del toro, ruggisce il suo ruggito del leone nelle assemblee e gira la ruota sacra. Quali sei?
In primo luogo, il Tathagata comprende realmente il possibile come possibile e l’impossibile come impossibile. Poiché egli comprende realmente questo, questo è un potere del Tathagata. Basandosi su questo egli rivendica il posto del toro, ruggisce il suo ruggito del leone nelle assemblee e gira la ruota sacra.
Inoltre, il Tathagata comprende realmente il risultato delle azioni compiute nel passato, nel futuro e nel presente in relazione alle cause e alle ragioni. Poiché egli comprende realmente questo, questo è un potere del Tathagata. …
Inoltre, il Tathagata comprende realmente gli influssi impuri, la purificazione e l’emergere dai jhana, le liberazioni, le concentrazioni e le realizzazioni. Poiché egli comprende realmente questo, questo è un potere del Tathagata. …
Inoltre, il Tathagata è memore delle sue molteplici esistenze passate, una nascita, due nascite, tre nascite, quattro, cinque, dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, cento, mille, centomila, innumerevoli evi cosmici [ricorda]: “Là avevo tale nome, appartenevo a quella famiglia, avevo tale sembianza, tale era il mio cibo. Tali erano i miei piaceri e le mie sofferenze, così fu la fine della mia vita. Trapassando da quello stato, rinacqui in un’altra esistenza. In quell’altra esistenza avevo tale nome, appartenevo a quella famiglia, avevo tale sembianza. Tale era il mio cibo, i miei piaceri e le mie sofferenze, così fu la fine della mia vita Trapassando da quell’esistenza, rinacqui in questo mondo, e così via.’ 
Così egli è memore delle sue molteplici esistenze passate, ognuna in ogni particolare e dettaglio. Poiché egli comprende realmente questo, questo è un potere del Tathagata. …
Inoltre, con una chiaroveggenza purificata e sovrumana, il Tathagata vede gli esseri senzienti trapassare e rinascere – inferiori e superiori, belli e brutti, in un mondo celeste o inferiore. Egli comprende come gli esseri senzienti rinascono in base alle loro azioni. Poiché egli comprende realmente questo, questo è un potere del Tathagata. …
Inoltre, il Tathagata ha realizzato la pura liberazione e la liberazione mediante la saggezza in questa stessa vita. E vive avendole realizzate con la propria visione profonda grazie alla fine degli influssi impuri. Poiché egli comprende realmente questo, questo è un potere del Tathagata. Basandosi su questo, egli rivendica il posto del toro, ruggisce il suo ruggito del leone nelle assemblee e gira la ruota sacra. Questi sono i sei poteri di un Tathagata che il Tathagata possiede. Con questi egli rivendica il posto del toro, ruggisce il suo ruggito del leone nelle assemblee e gira la ruota sacra.

Se qualcuno si rivolge al Tathagata e gli pone delle domande sulla sua vera conoscenza del possibile come possibile e dell’impossibile come impossibile, il Tathagata risponde su realtà che ha realmente conosciuto.
Se qualcuno si rivolge al Tathagata e gli pone domande sulla sua vera conoscenza del risultato delle azioni compiute nel passato, nel futuro e nel presente in relazione alle cause e alle ragioni, il Tathagata risponde su realtà che ha realmente conosciuto.
Se qualcuno si rivolge al Tathagata e gli pone domande sulla sua vera conoscenza degli influssi impuri, della purificazione e dell’emergere dai jhana, delle liberazioni, delle concentrazioni e delle realizzazioni, il Tathagata risponde su realtà che ha realmente conosciuto.
Se qualcuno si rivolge al Tathagata e gli pone domande sulla sua vera conoscenza del ricordo delle vite passate, il Tathagata risponde su realtà che ha realmente conosciuto.
Se qualcuno si rivolge al Tathagata e gli pone delle domande sulla sua vera conoscenza del trapasso e della rinascita degli esseri senzienti, il Tathagata risponde su realtà che ha realmente conosciuto.
Se qualcuno si rivolge al Tathagata e gli pone domande sulla sua vera conoscenza della fine degli influssi impuri, il Tathagata risponde su realtà che ha realmente conosciuto.

E dico che la vera conoscenza del possibile come possibile e dell’impossibile come impossibile è per colui che medita, non per colui che non medita. La vera conoscenza del risultato delle azioni compiute nel passato, nel futuro e nel presente in relazione alle cause e alle ragioni è per colui che medita, non per colui che non medita. E la vera conoscenza degli influssi impuri, della purificazione e dell’emergere dai jhana, delle liberazioni, delle concentrazioni e delle realizzazioni è per colui che medita, non per colui che non medita. E la vera conoscenza del ricordo delle vite passate è per colui che medita, non per colui che non medita. E la vera conoscenza del trapasso e della rinascita degli esseri senzienti è per per colui che medita, non per colui che non medita. E la vera conoscenza della fine degli influssi impuri è per colui che medita, non per colui che non medita.
E così, monaci, la concentrazione è il sentiero. Nessuna concentrazione è il falso sentiero.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya