“Monaci, ci sono queste sei radici di discordia. Quali sei? In primo luogo, un monaco è irritabile e ostile. Un tale monaco manca di rispetto e riverenza per il Maestro, per il Dhamma e per il Saṅgha, e non completa la pratica. Egli crea una disputa nel Saṅgha, dispiacere e infelicità alla gente, danno, dolore e sofferenza a deva ed esseri umani.
Se notate una tale radice di discordia in voi stessi o negli altri, dovete cercare di rinunciare a questa cattiva azione. Se non la notate, dovete praticare in modo che non si presenti in futuro. Ecco come rinunciare a questa cattiva radice di discordia, in modo che non si presenti in futuro.
Inoltre, un monaco è offensivo e irrispettoso… È geloso e avaro… subdolo e ingannevole… con desideri malvagi e una falsa visione… È attaccato alle proprie opinioni, le tiene ben strette e si rifiuta di abbandonarle. Un tale monaco manca di rispetto e riverenza per il Maestro, per il Dhamma e per il Saṅgha, e non completa la pratica. Egli crea una disputa nel Saṅgha, dispiacere e infelicità alla gente, danno, dolore e sofferenza a deva ed esseri umani. Se notate una tale radice di discordia in voi stessi o negli altri, dovete cercare di rinunciare a questa cattiva azione. Se non la notate, dovete praticare in modo che non si presenti in futuro. Ecco come rinunciare a questa cattiva radice di discordia, in modo che non si presenti in futuro. Queste sono le sei radici di discordia.”