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AN 6.34: Mahāmoggallāna Sutta – Mahāmoggallāna

Un tempo il Buddha soggiornava presso Sāvatthī nel boschetto di Jeta, al monastero di Anāthapiṇḍika. Durante la meditazione venne in mente questo pensiero al venerabile Mahāmoggallāna: “Quali deva sanno di ‘essere-entrati-nella-corrente’, non soggetti a rinascere negli inferi, destinati al risveglio?”

Ora, a quel tempo un monaco chiamato Tissa era morto da poco ed era rinato in un mondo di Brahmā. In quel mondo si sapeva che Tissa, deva di Brahmā, era molto possente e potente.
E allora il Venerabile Mahāmoggallāna, con la stessa facilità con cui una persona forte distende o contrae il braccio, scomparve dal boschetto di Jeta e riapparve in quel mondo di Brahmā.
Tissa vide in lontananza Moggallāna e gli disse: “Vieni, mio buon Moggallāna! Benvenuto, mio buon Moggallāna! È da molto tempo che non cogli l’occasione di venire qui. Siediti, mio buon Moggallāna, questo posto è per te.” Moggallāna si sedette al posto preparato. Poi Tissa si inchinò a Moggallāna e si sedette a lato.

Moggallāna gli disse: “Tissa, quali deva sanno di ‘essere-entranti-nella-corrente’, non soggetti a rinascere negli inferi, destinati al risveglio?” “Lo sanno i deva dei Quattro Grandi Re.” 
“Ma lo sanno tutti?”
“No, mio buon Moggallāna, non tutti. Coloro che mancano di fede effettiva nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha, e mancano della morale amata dai nobili, non sanno che sono ‘entrati-nella-corrente’. Ma coloro che hanno una fede effettiva nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha, e possiedono la morale amata dai nobili, sanno di essere ‘entrati-nella-corrente’.
“Ma Tissa, sono solo i deva dei Quattro Grandi Re che sanno di essere ‘entrati-nella-corrente’, o anche i deva dei Trentatré … i deva di Yama … i deva gioiosi … i deva che amano creare … e i deva che controllano le creazioni degli altri sanno di essere ‘entrati-nella-corrente’, non soggetti a rinascere negli inferi, destinati al risveglio?”
“I deva di queste varie sfere lo sanno”.
“Ma lo sanno tutti?”
“No, mio buon Moggallāna, non tutti. Coloro che mancano di fede effettiva nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha, e mancano della morale amata dai nobili, non sanno che sono ‘entrati-nella-corrente’. Ma coloro che hanno una fede effettiva nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha, e possiedono la morale amata dai nobili, sanno di essere ‘entrati-nella-corrente’.

Moggallāna approvò e concordò con quanto detto da Tissa, deva di Brahmā. Poi, con la stessa facilità con cui una persona forte distende o contrae il braccio, scomparve da quel mondo di Brahmā e riapparve nel boschetto di Jeta.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya