“Monaci, senza aver abbandonato sei realtà, non si è in grado di contemplare il corpo nel corpo internamente… esternamente… sia internamente che esternamente… contemplare le sensazioni nelle sensazioni… internamente… esternamente. . . . sia internamente che esternamente . . . contemplando la mente nella mente . . . internamente . . . esternamente . . . sia internamente che esternamente . . . contemplando i fenomeni nei fenomeni… internamente… esternamente… sia internamente che esternamente. Quali sei? Il piacere del lavoro, il piacere della conversazione, il piacere del sonno, il piacere della compagnia, il non custodire le porte delle facoltà di senso e il mangiare troppo. Senza aver abbandonato queste sei realtà, non si è in grado di contemplare i fenomeni nei fenomeni sia internamente che esternamente.
Monaci, avendo abbandonato sei realtà, si è in grado di contemplare i fenomeni nei fenomeni sia internamente che esternamente. Quali sei? Il piacere nel lavoro… il mangiare troppo. Abbandonando queste sei realtà, si è in grado di contemplare i fenomeni nei fenomeni sia internamente che esternamente.”
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Numerical Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2012).
Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Anguttara Nikaya