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AN 6.1: Pathamaāhuneyya Sutta – Degno di offerte (1)

Così ho sentito. Un tempo il Buddha soggiornava presso Savatthi nel boschetto di Jeta, al monastero di Anathapindika. In quel luogo il Buddha si rivolse ai monaci: “Monaci.”

“Venerabile signore.” – i monaci risposero. Il Buddha così disse:

“Monaci, un monaco con sei facoltà è degno di offerte sacre ai deva, degno di ospitalità, degno di una offerta religiosa, degno di venerazione ed è il supremo campo di merito per il mondo. Quali sei?

È un monaco che, quando ha una visione con gli occhi, non è né felice né triste. Rimane equanime, consapevole e mentalmente presente.
Quando sente un suono con le orecchie …
Quando sente un odore con il naso …
Quando prova un sapore con la lingua …
Quando ha un contatto con il corpo …
Quando conosce un pensiero con la mente, non è né felice né triste. Rimane equanime, consapevole e mentalmente presente.

Un monaco con queste sei facoltà è degno di offerte sacre ai deva, degno di ospitalità, degno di una offerta religiosa, degno di venerazione ed è il supremo campo di merito per il mondo.”

Così parlò il Buddha. Soddisfatti, i monaci si rallegrarono delle parole dette dal Buddha.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya