“Monaci, un monaco con cinque qualità è un degno asceta tra gli asceti. Quali cinque?
È quando un monaco usa solo ciò che gli è stato donato – vesti, cibo, alloggio e medicine – raramente ciò che non gli è stato donato.
Quando vive con altri asceti, li tratta in modo gentile con il corpo, con la parola e con la mente, e raramente in modo sgradevole. E offre loro esperienze piacevoli e raramente sgradevoli.
E’ sano, quindi le varie sensazioni spiacevoli – che nascono da disturbi di bile, flemma, aria o dalla loro unione; o causate dal cambiamento del tempo, dal non prendersi cura di se stessi, dal troppo sforzo, o come risultato di azioni passate – di solito non compaiono.
Raggiunge i quattro jhana – meditazioni beate nella vita presente che appartengono alla mente superiore – quando vuole, senza problemi o difficoltà.
E realizza la pura liberazione del cuore e la liberazione mediante la saggezza in questa stessa vita. E vive avendole realizzate con la propria visione profonda grazie alla fine degli influssi impuri.
Un monaco con queste cinque qualità è un degno asceta tra gli asceti.
E se qualcuno deve essere veramente chiamato un degno asceta tra gli asceti, quello sono io. Perché uso solo ciò che mi è stato donato. Quando vivo con altri asceti, li tratto in modo gentile. E offro loro esperienze gradevoli. Sono sano. Raggiungo i quattro jhana quando voglio, senza problemi o difficoltà.
E ho realizzato la pura liberazione del cuore e la liberazione mediante la saggezza in questa vita. Quindi, se qualcuno deve essere veramente chiamato un degno asceta tra gli asceti, quello sono io.”