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AN 4.60: Gihisāmīci Sutta – La retta pratica del discepolo laico

Il capofamiglia Anāthapiṇḍika si recò dal Beato … Il Beato gli disse:
“Capofamiglia, un nobile discepolo che possiede quattro qualità compie la retta pratica del laico, una pratica che conduce alla realizzazione della gloria e ai mondi celesti. Quali quattro?

In questo caso, capofamiglia, un nobile discepolo aiuta il Saṅgha dei monaci con vesti; aiuta il Saṅgha dei monaci con cibo; aiuta il Saṅgha dei monaci con alloggi; aiuta il Saṅgha dei monaci con medicine per i malati.
Capofamiglia, un nobile discepolo che possiede queste quattro qualità compie la retta pratica del laico, una pratica che conduce alla realizzazione della gloria e ai mondi celesti.

Quando i saggi praticano la retta
pratica dei laici, aiutano
i monaci virtuosi dalla retta condotta
con vesti, cibo, alloggi e medicine:

per loro sia di giorno che di notte
il merito aumenta sempre;
avendo compiuto azioni eccellenti,
rinasceranno in un mondo celeste.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Numerical Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2012. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya